Oggi ha preso avvio la vendita benefica dei panettoni artigianali realizzati all’interno della pasticceria del carcere di Taranto, parte del progetto ‘Lievito’. Questa iniziativa si unisce a un percorso di riabilitazione e integrazione sociale, grazie al lavoro diretto dei detenuti formati sotto la supervisione di professionisti del settore. Il ricavato della vendita, oltre a contribuire al mantenimento del laboratorio, sarà parzialmente devoluto all’Abfo-Associazione benefica Fulvio Occhinegro, supportando così ulteriori attività di solidarietà.
Produzione artigianale nel carcere: il progetto ‘Lievito’
Un’opportunità di lavoro e riscatto
Il laboratorio di pasticceria situato all’interno del carcere di Taranto ha riaperto i battenti oltre un anno fa, grazie a un piano di rigenerazione sociale finanziato con i fondi dell’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva. La struttura è stata completamente ristrutturata e ha iniziato a produrre non solo panettoni, ma anche dolci da colazione e prodotti salati come focaccia barese e taralli. L’inserimento di detenuti all’interno di questo laboratorio rappresenta un’importante opportunità di riscatto e reintegro nella società. I detenuti coinvolti, attualmente tre, beneficiano della supervisione e della formazione offerta da Pierluigi Barbaro, un professionista esterno con esperienza nel settore.
Negli ultimi mesi, in previsione del Natale, è stato inserito un quarto membro nel team, a sottolineare l’impegno crescente e la domanda attesa per i prodotti natalizi. Non solo la produzione ha visto una ripresa, ma anche le vendite, iniziate all’interno del carcere stesso e poi ampliate all’esterno, hanno dato un segnale positivo sull’integrazione di questi percorsi all’interno della comunità.
Masterclass con i concorrenti di Bake Off Italia
La masterclass tenuta questa mattina dai concorrenti dell’undicesima edizione di “Bake Off Italia – Dolci in forno” ha rappresentato un ulteriore momento di formazione e scambio. Eleonora Occhinegro, Davide Cavasin, Maurizio Santanniello e Roberta Caruso hanno interagito con i detenuti, offrendo consigli e tecniche di pasticceria. Questa iniziativa non solo arricchisce il bagaglio di competenze dei partecipanti, ma contribuisce anche a diffondere un messaggio di speranza e di potenziale trasformazione sociale.
L’incontro ha fornito un’importante occasione di valorizzazione del lavoro del laboratorio e di promozione dei panettoni artigianali, creando un legame diretto tra il mondo esterno e i detenuti. Gli ospiti, in particolare, hanno potuto assaporare la passione e l’impegno che i detenuti mettono nella produzione dei dolci, rendendo la vendita non solo un atto di acquisto, ma un gesto di supporto sociale.
L’impatto sociale della pasticceria nel carcere
Una chiave per il reinserimento
Il direttore del carcere di Taranto, Luciano Mellone, ha sottolineato l’importanza di tali progetti nel percorso di recupero dei detenuti. L’offerta di opportunità lavorative è vitale per fornire ai detenuti le competenze necessarie per affrontare la vita al di fuori delle mura carcerarie. L’obiettivo del laboratorio è chiaro: vendere almeno 3.000 panettoni artigianali nel corso di quest’anno. Questo traguardo non rappresenta solo un successo commerciale, ma è anche un passo significativo verso la costruzione di un futuro diverso per coloro che vi partecipano.
Il lavoro quotidiano nella pasticceria occupa le mattine dei detenuti, creando un ambiente di produttività e responsabilità. Nonostante le difficoltà intrinseche alla vita carceraria, gli sforzi per ricostruire un senso di normalità attraverso il lavoro artigianale sono palpabili e rappresentano una piccola luce di speranza. Con la continua pressione per un sistema penitenziario che favorisca realmente la riabilitazione, iniziative come queste offrono un modello di successo replicabile e motivante.