Un’analisi dettagliata della performance economica italiana nel terzo trimestre del 2024 rivela stabilità rispetto al trimestre precedente, ma un incremento moderato rispetto allo scorso anno. Nel contesto di un’economia in evoluzione, emergono indicatori significativi che interessano diversi settori, dall’agricoltura ai servizi fino all’industria. Le informazioni provengono dal rapporto trimestrale di CREAgritrend, elaborato dal Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia del Crea, che offre uno spaccato preciso della situazione economica attuale.
Performance del PIL e dei settori economici
Stagnazione del PIL e crescita rispetto al 2023
Nel terzo trimestre del 2024, il Prodotto Interno Lordo dell’Italia rimane sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente, con un modesto aumento dello 0,4% se confrontato con lo stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato che riflette una certa stabilità economica, ma che non sorprende in un contesto internazionale caratterizzato da incertezze. La crescita del valore aggiunto nel settore agricolo è stata registrata con un incremento dell’1,8% rispetto al terzo trimestre del 2023.
In contrasto, il settore industriale ha mostrato segni di rallentamento, con una riduzione dello 0,7%. Tale andamento suscita preoccupazioni, poiché l’industria rappresenta un indicatore cruciale per la salute economica di un paese. Si osserva un piccolo incremento nel settore dei servizi, pari allo 0,2%, che può suggerire una resilienza di quest’area nell’affrontare le difficoltà economiche.
Dinamiche dei consumi e degli investimenti
I consumi finali nazionali hanno mostrato una crescita dell’1%, di cui una significativa parte, pari al 0,5%, è attribuibile alla spesa delle famiglie per beni durevoli. Questo dato indica una propensione dei consumatori a investire in beni significativi, ma gli investimenti fissi lordi hanno registrato una flessione dell’1,2%. Tali tendenze nei consumi e negli investimenti possono avere ripercussioni a lungo termine sulla crescita economica del paese, suggerendo cautela da parte delle famiglie e delle imprese nell’intraprendere nuovi progetti.
L’andamento dell’industria alimentare e delle esportazioni
Crescita dell’industria alimentare e sfide per le bevande
Analizzando i dati più specifici, l’industria alimentare ha evidenziato una crescita dell’indice di produzione del 2,7% tra luglio e settembre 2024. Questa tendenza positiva contrasta con il settore delle beverage, che ha subito un calo dell’indice di produzione del 2,8%. Tuttavia, sul fronte internazionale, entrambi i segmenti hanno mostrato performance migliori, con un aumento del fatturato estero per l’industria alimentare e per quella delle bevande .
A livello domestico, l’industria alimentare ha registrato una flessione dell’1%, sottolineando la necessità di strategie rinnovate per aumentare la competitività e sostenere la domanda interna. Di contro, il lieve aumento nel settore delle bevande offre spunti di ottimismo per l’immediato futuro.
Un aumento delle esportazioni agroalimentari
Le esportazioni agroalimentari hanno superato i 16,8 miliardi di euro, crescendo del 9,4% rispetto allo stesso trimestre del 2023. I principali mercati di esportazione, come gli Stati Uniti e la Polonia, hanno visto aumenti significativi, rispettivamente del 20,9% e del 13,6%. Tra i prodotti maggiormente esportati figurano i derivati dei cereali e gli oli e grassi, con incrementi notevoli sia in valore che in quantità. Tale espansione mostra l’importanza crescente del settore agroalimentare italiano sui mercati globali, suggerendo opportunità significative per il futuro.
Importazioni e clima di fiducia nell’agricoltura
Tendenze nelle importazioni agroalimentari
Anche le importazioni hanno seguito una traiettoria di crescita, con un incremento del 4,1%. Gli aumenti più rilevanti sono stati registrati da Spagna, Germania e Brasile, mentre si osserva una diminuzione nelle importazioni dalla Grecia. I settori che hanno visto un aumento significativo in valore includono caffè, cacao greggio e prodotti ittici e lattiero-caseari, confermando la continua competitività dell’industria agroalimentare a livello globale.
Il clima di fiducia nel settore agricolo
Le rilevazioni effettuate tra il 16 settembre e il 2 dicembre 2024 mostrano un clima di fiducia nel settore agricolo che resta positivo, con il 53,7% degli intervistati che esprimono un ottimismo generale. La presenza di un atteggiamento neutrale si attesta al 25,4%, mentre il 14% degli intervistati manifesta sentimenti negativi. I dati indicano che, nonostante le sfide, la maggior parte del settore mostra un’apertura al miglioramento e alla crescita.
Spesa pubblica in agricoltura
Nel 2022, la spesa pubblica in agricoltura ha superato i 2,5 miliardi di euro, evidenziando l’impegno delle autorità a supportare un settore strategico per l’economia italiana. Questo investimento rappresenta una componente cruciale per sostenere lo sviluppo e l’innovazione all’interno dell’agricoltura, essenziale per affrontare le singole sfide economiche e climatico-ambientali.
Questi dati forniscono una visione complessiva della situazione economica dell’Italia nel terzo trimestre del 2024, evidenziando le aree di crescita e quelle di stagnazione, e pongono interrogativi sulle strategie future per affrontare le sfide e cogliere le opportunità nel panorama dinamico del mercato.