Fornelli d'Italia

Stabilità del mercato per l’Asti Docg nel primo semestre 2024: i dati più significativi

di redazione Fornelli d'Italia

Il Consorzio Asti Docg ha rivelato i risultati del primo semestre 2024, sottolineando come, nonostante le sfide economiche globali, il mercato per la denominazione piemontese si mantenga sostanzialmente stabile. Con un imbottigliato totale di 43,5 milioni di bottiglie, l’Asti Docg si distingue per la sua resilienza, mentre il mercato si adatta alle dinamiche in continua evoluzione.

Asti Docg: i numeri del primo semestre 2024

Nel primo semestre del 2024, l’Asti Spumante ha registrato una leggera contrazione del 6%, contrassegnando un volume di 26,7 milioni di bottiglie, mentre il Moscato d’Asti ha visto un incremento del 12%, arrivando a 16,8 milioni di bottiglie. L’analisi evidenzia una domanda particolarmente forte dall’Est Europa, con la Russia che ha assorbito il 46% delle vendite totali di Asti. Al contrario, i mercati tedesco e italiano hanno mostrato segni di flessione. La ripartizione delle vendite indica che il consumatore statunitense continua a rappresentare una fetta significativa, ma la crescita in Asia, specialmente in Corea del Sud e Cina, è sorprendente.

L’Asti Spumante chiude il semestre con circa 22,1 milioni di bottiglie, registrando una diminuzione del 3,3%, mentre il Moscato d’Asti cresce con un aumento del 7,8%, attestandosi a 11,9 milioni di bottiglie. La classifica delle destinazioni vede primeggiare gli Stati Uniti con 8 milioni di bottiglie, che rappresentano un lieve calo dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Seguono la Russia, con 6,55 milioni di bottiglie , e un declino nelle vendite in Germania e Italia, rispettivamente –12,5% e –13%. La Gran Bretagna si colloca al quinto posto con 2,45 milioni di bottiglie .

Un mercato in equilibrio: analisi degli andamenti

L’Asti Docg si chiude il primo semestre 2024 con risultati che, nonostante il contesto economico complesso, possono considerarsi soddisfacenti. I dati evidenziano come la denominazione piemontese presenti buone capacità di resilienza. Mentre il mercato tedesco e italiano mostra flessioni, espandendo la propria presenza nei mercati emergenti si è rivelato cruciale per camminare verso un futuro più stabile. La Polonia, ad esempio, ha visto un incremento notevole delle vendite, con quasi 2 milioni di bottiglie e un balzo del 55%, al quale si uniscono incrementi significativi in Corea del Sud e Francia . Anche altri mercati, come Cina e Grecia, pur mantenendosi pressoché stabili, dimostrano una leggera inflessione ed un incremento rispettivamente del –2,7% e del +2,4%.

Stefano Ricagno, presidente del Consorzio Asti Docg, evidenzia come la denominazione si mantenga in una posizione solida rispetto alla media-mercato del vino italiano, dimostrando una maggiore apertura verso le piazze emergenti. L’importanza del mercato asiatico per il Moscato d’Asti è applaudita, in quanto rappresenta oltre il 15% dell’export totale per questa tipologia. Un fatto che sottolinea l’importanza di strategie mirate, essenziali per la crescita e la sostenibilità della denominazione sul lungo termine.

Le prospettive future per Asti Docg

Con l’ambizione di mantenere i risultati raggiunti, il Consorzio ha investito 1,5 milioni di euro in attività promozionali in mercati strategici come Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Svizzera. Inoltre, l’approccio alla promozione sul territorio nazionale è stato intensificato, con la partecipazione a eventi e fiere di rilevanza, come il Palio di Asti, la Douja d’Or e il TrEno. Questi sforzi non solo mirano a rinforzare il marchio Asti, ma anche a espandere la sua penetrazione in mercati dove l’interesse per le bollicine piemontesi sta crescendo.

Ricagno ha affermato che la sfida sarà quella di preservare la stabilità senza compromettere il valore del prodotto, un aspetto cruciale per il bilanciamento della filiera che comprende 50 case spumantistiche, 15 cantine cooperative e circa mille aziende viticole. Questo equilibrato approccio strategico è fondamentale per sostenere l’Asti Docg e affrontare le sfide future nel panorama vitivinicolo internazionale.