Scoprire il Podere il Castellaccio: il cuore vitivinicolo di Bolgheri tra tradizione e innovazione

Scoprire il Podere il Castellaccio: il cuore vitivinicolo di Bolgheri tra tradizione e innovazione - Fornelliditalia.it

Situato nel suggestivo paesaggio toscano di Castagneto Carducci, Podere il Castellaccio è un esempio emblematico di come la passione per la viticoltura possa unire tradizione e modernità. Alessandro Scappini, rappresentante di una famiglia dedicata alla terra da tre generazioni, ci racconta la storia e la missione di questa azienda nel panorama vitivinicolo bolgherese.

La storia di Podere il Castellaccio

Le origini

Le radici della storia del Podere il Castellaccio affondano negli anni ’60, quando Luigi Corradini, nonno di Alessandro, decise di intraprendere l’attività vitivinicola nella poco conosciuta collina di Segalari. Spinto dalla passione per la terra e dalla voglia di riportare alla luce varietà autoctone, Luigi pionieristicamente piantò i primi vigneti, scegliendo cloni tradizionali provenienti dal Chianti, come il pugnitello, la foglia tonda, il ciliegiolo e il sangiovese. Queste scelte hanno permesso di gettare le basi per una produzione che, oggi, è sinonimo di qualità e singolarità all’interno della DOC Bolgheri.

L’evoluzione dell’azienda

Con l’ingresso di Alessandro nel 2009, l’azienda ha intrapreso un percorso di rinnovamento, mantenendo intatti i valori fondanti trasmessi dal nonno ma con uno sguardo proiettato verso il futuro. A oggi, il Podere il Castellaccio si estende su circa 20 ettari, di cui sette occupati da vigneti. La produzione raggiunge circa 42.000 bottiglie all’anno, affiancata da un bosco e oltre 2000 olivi secolari. La visione di Alessandro si traduce in una filosofia di lavoro che unisce il passato e il futuro, riflettendo nel suo motto “sorso dal passato con lo sguardo verso il futuro”.

Il reinserimento nella DOC Bolgheri

Un passo verso il presente

Nel 2013, Alessandro inizia a reinserire le varietà tipiche della zona, allargando la gamma di etichette dell’azienda e assaporando i frutti di una visione che non dimentica le origini. L’arrivo della DOC Bolgheri segna un cambio significativo, con la creazione di nuove etichette che portano la firma del Castellaccio. Un esempio è il “Orio Bolgheri Doc”, un blend di Cabernet Franc, Merlot e Syrah, che ha fatto il suo debutto nel 2016. Questo vino è l’emblema di un’avventura che ha l’obiettivo di far crescere e affermare sempre di più il potenziale del territorio.

Innovazione in vigna

La sperimentazione è parte integrante della filosofia aziendale; tra le pratiche di coltivazione, risalta il vigneto di Cabernet Franc allevato ad alberello, una tecnica non comune ma in perfetta simbiosi con il terreno di Segalari. Qui nascono lavori come il “Il Castellaccio”, un Bolgheri Superiore che si distingue per la purezza delle uve Cabernet Franc e una limitata quantità di pugnitello, in un perfetto equilibrio che racconta il ritorno all’autenticità delle varietà locali.

La svolta del blend

L’arte della vinificazione

Alessandro si distingue per il sogno di valorizzare il patrimonio varietale ereditato dal nonno, puntando a dare nuova vita a uve come Sangiovese, Pugnitello e Foglia Tonda. Nella creazione dell’IGT Toscana Valénte, Alessandro ha dimostrato una particolare attenzione alla qualità, dando vita a un vino di grande carattere. Accanto a questa creazione troviamo il “Dinostro”, un rosso prodotto al 100% di Sangiovese, e il “Somatico”, un vino nato dalla vinificazione pura delle migliori uve di pugnitello.

L’ignoto dietro il Somatico

Il Somatico rappresenta una vera e propria avventura, rintracciabile nel passato vitivinicolo che il Pugnitello ha attraversato nel lungo periodo di abbandono a favore di varietà più commerciali. Con un’identità propria, il Somatico esprime una personalità forte e coinvolgente, con un viaggio che parte dall’etichetta, progettata dall’artista livornese Andrea Carciola. Questa scelta di design rende omaggio all’evoluzione del vino, con elementi grafici che rappresentano la trasformazione delle annate.

Podere il Castellaccio oggi

Un’avenir ricco di prospettive

Attualmente, il Podere il Castellaccio è un punto di riferimento nel panorama enologico toscano, dove storia e innovazione continuano a convivere in armonia. Con una varietà di oltre cinque etichette – unica tra cui il bianco IGT Costa Toscana Ardiglione – l’azienda non solo valorizza le uve locali, ma si impegna anche in un’ottica di sostenibilità e ricerca continua. Ogni annata porta con sé la promessa di nuove scoperte e sfide, incarnando la determinazione di Alessandro e della sua famiglia nel mantenere viva la tradizione vitivinicola del territorio.

Podere il Castellaccio non è solo una realtà vitivinicola; è un viaggio attraverso la storia e la cultura del vino toscano, un luogo dove ogni sorso racconta una storia, un legame indissolubile tra uomo e terra.