Il Gran Caffè Gambrinus, simbolo della tradizione culturale e storica di Napoli, sta per riaprire al pubblico il prossimo 17 gennaio, dopo una chiusura temporanea avvenuta il 7 gennaio per lavori di ristrutturazione e ampliamento. Questo noto caffè, che ha accolto nel corso degli anni illustri personalità, ha deciso di recuperare i saloni storici che furono chiusi nel 1938, in epoca fascista. Massimiliano Rosati, l’imprenditore che dal 2012 gestisce il caffè, ha annunciato che il lavoro sarà gestito con la massima attenzione, mirato a restituire alla comunità un patrimonio storico di grande valore.
Il progetto di recupero della storicità
Interventi e supervisione della sovrintendenza
I lavori in corso non sono semplicemente una ristrutturazione superficiale, ma un’attenta opera di recupero degli spazi storici. A supervisione del progetto ci sono ditte specializzate, che lavorano in sinergia con la Sovrintendenza per il patrimonio culturale. Rosati ha affermato che sono stati rinvenuti pavimenti storici e ingressi in marmo, a dimostrazione di quanto i lavori stiano restituendo il massimo della storicità possibile. Questo approccio metodologico assicura che ogni dettaglio sia preservato, abbinando modernità e tradizione, e promette di valorizzare un ambiente che ha visto passare secoli di storia e cultura.
Scoperta continua durante i lavori
Non esiste una data definitiva per la conclusione del progetto di recupero, poiché, come indicato da Rosati, ogni intervento si traduce spesso in una nuova scoperta. La riapertura è prevista per il 17 gennaio, e si prevede che i lavori si protrarranno fino al 20 aprile. Durante questo periodo, i clienti e i turisti potranno comunque godere delle meraviglie architettoniche e culturali che il Gambrinus continua a offrire. La ristrutturazione ha quindi una duplice funzione: preservare la memoria storica e mantenere viva l’attrattiva per gli avventori.
La storia del Gran Caffè Gambrinus
Un luogo di ritrovo per artisti e intellettuali
Il Gran Caffè Gambrinus non è solo un locale da caffè, ma un autentico salotto culturale che ha ospitato nomi celebri della letteratura e della politica. Oscar Wilde, Gabriele D’Annunzio, Benedetto Croce e Matilde Serao sono solo alcune delle figure illustri che hanno solcato le sue tavole. Anche diversi Presidenti della Repubblica italiana hanno celebrato l’anno nuovo all’interno di queste storiche sale, contribuendo a rendere il Gambrinus un punto di riferimento non solo per i napoletani, ma anche per turisti e viaggiatori di tutto il mondo.
Storia e chiusura nell’era fascista
Fondato nel 1890 per volontà di Antonio Curri, il caffè ha base al pian terreno di un edificio che ha visto periodi di grande prosperità. La svolta storica avvenne nel 1938, quando fu chiuso per decreto dal prefetto Marziali, che lo considerava un centro antifascista. Questa chiusura segnò l’inizio di un periodo difficile per il Gambrinus, che ha visto i suoi spazi parzialmente ceduti a istituzioni bancarie e altri esercizi commerciali. Tuttavia, dagli anni Cinquanta, la tendenza ha iniziato a invertirsi, portando al recupero del caffè e alla sua rinascita come tempio della cultura e del buon caffè napoletano.
La ristrutturazione attuale rappresenta quindi un ulteriore passo in avanti nella valorizzazione di una storia, che continua a scriversi nel cuore di Napoli, unendo tradizione e modernità.