Raccolta del riso in Italia: il maltempo frena la produzione nonostante l’aumento delle superfici

Raccolta del riso in Italia: il maltempo frena la produzione nonostante l'aumento delle superfici - Fornelliditalia.it

Con l’inizio di settembre, è scattata la raccolta del riso in Italia, ma le avverse condizioni meteorologiche stanno influenzando negativamente l’andamento produttivo, vanificando i progressi iniziali del 2024. Le stime di Coldiretti indicano che, nonostante un incremento del 7% delle superfici coltivate, che hanno raggiunto 226mila ettari, la produzione di quest’anno si manterrà sui livelli del 2023. Queste informazioni sono state rese note durante la 20esima edizione dell’expo agricola “Divinazione” a **Siracusa, un evento che anticipa i lavori del G7. L’Italia, che rappresenta circa il 50% della produzione di riso in Europa, ogni anno raccoglie circa 1,4 milioni di tonnellate di risone.

Condizioni meteorologiche e impatti sulla semina

Le ultime settimane hanno visto una serie di condizioni meteorologiche sfavorevoli, in particolare piogge persistenti tra aprile e maggio, che hanno ritardato la semina delle varietà di riso. Tali eventi climatici non solo hanno compromesso il corretto ciclo di crescita delle piante, ma possono anche tradursi in una riduzione significativa della produzione. Le varietà più note come Carnaroli e Arborio, già in calo alla semina, rischiano di subire ulteriori perdite a causa delle ondate di maltempo che rendono difficile la raccolta.

La produzione di riso in Italia è concentrata prevalentemente nel settentrione, in particolare nelle regioni della Lombardia e del Piemonte: il Pavese e le aree di Vercelli e Novara coprono circa il 90% della produzione nazionale. Nonostante l’Italia detenga un primato europeo con oltre 200 varietà di riso iscritte al registro nazionale, i risicoltori italiani si trovano a fare i conti con la concorrenza delle importazioni. Secondo Coldiretti, più di un pacco di riso su quattro venduto nel paese è di provenienza straniera, spesso da nazioni che non rispettano gli stessi standard ambientali e sociali imposti dall’Unione Europea.

La sfida della concorrenza estera

L’Italia, pur essendo un leader nel settore del riso, affronta una crescente concorrenza internazionale, particolarmente da parte di Paesi come la Cambogia e l’India. Nel 2023, la Cambogia ha registrato un aumento del 67% delle esportazioni di riso verso l’Italia, mentre l’India ha quasi raddoppiato le sue esportazioni. Queste dinamiche pongono sfide significative per i risicoltori italiani, che vedono erodere la propria quota di mercato a favore di prodotti stranieri.

Coldiretti e Filiera Italia evidenziano una preoccupazione particolare riguardante la possibilità di un riconoscimento dell’IGP per il riso Basmati da parte di India e Pakistan. Questa richiesta, se approvata, potrebbe introdurre esenzioni dai dazi per il riso Basmati IGP importato, mettendo a serio rischio la risicoltura italiana. La disuguaglianza nei criteri di sostenibilità ambientale e sociale tra l’Italia e questi Paesi rappresenta un ulteriore problema da affrontare.

L’importanza della trasparenza nella filiera del riso

In risposta a queste sfide, Coldiretti sottolinea l’importanza per i consumatori di prestare particolare attenzione alle etichette del riso, selezionando preferibilmente quello di origine italiana. Questa scelta non solo garantisce un prodotto di qualità, ma sostiene anche la filiera locale, promuovendo pratiche agricole sostenibili e sicure.

Coldiretti fa appello all’Unione Europea affinché istituisca un principio di reciprocità per tutti i prodotti importati, assicurando che i prodotti che entrano nel mercato comunitario rispettino gli stessi standard di sostenibilità. Si richiede anche la conservazione della clausola di salvaguardia automatica, che prevede l’attivazione di dazi sulle importazioni di riso quando superano determinate soglie. Attualmente, oltre il 60% del riso importato in Italia beneficia di agevolazioni tariffarie che possono incidere significativamente sulla competitività dei prodotti italiani.