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Puglia: risorse del Pnrr e Fondi Coesione per contrastare la carenza idrica nell’agricoltura

di redazione Fornelli d'Italia

La questione idrica in Puglia si fa sempre più complessa, ma l’ipotesi di utilizzare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza insieme alle risorse dei Fondi di Coesione offre un barlume di speranza. Con un’iniezione prevista di circa 700 milioni di euro, il Ministro Raffaele Fitto ha avviato un dialogo che potrebbe portare a interventi strutturali decisivi per il futuro agricolo della regione. Gennaro Sicolo, presidente della Cia-Agricoltori Italiani in Puglia, esprime l’urgenza di un piano concertato tra governo nazionale, giunta regionale e Unione Europea, augurandosi una rapida attuazione delle misure necessarie per garantire la sostenibilità dell’agricoltura in questa area.

Il problema della carenza idrica in Puglia

Un settore agricolo in crisi

La Puglia, celebre per i suoi paesaggi e per la ricca produzione agricola, si trova a dover affrontare una crisi idrica senza precedenti. Questo problema non affligge solo gli agricoltori, ma ha ripercussioni sull’intera economia regionale, che dipende in larga misura dall’agricoltura. Da decenni, infatti, gli agricoltori pugliesi lottano con l’insufficienza delle risorse idriche, necessarie per garantire coltivazioni sane e produttive. Le manovre fiscali e i finanziamenti europei non possono più attendere, e le voci di esperti e rappresentanti del settore si fanno sempre più forti nel chiedere misure urgenti.

Necessità di un piano efficace

La progettazione di un piano efficace per affrontare la questione idrica non è semplicemente una necessità temporanea, ma è diventata un’esigenza strutturale e strategica. La regione attende da oltre 50 anni un rinnovamento delle pratiche irrigue. L’inerzia mostrata dai consorzi di bonifica commissariati è motivo di frustrazione: questi enti, responsabili della gestione delle risorse idriche, non hanno portato a termine programmi e piani operativi che avrebbero potuto mitigare il problema. La richiesta di Gennaro Sicolo di un intervento incisivo è quindi più che giustificata.

Il potenziale dei fondi del Pnrr e Fsc

Un’opportunità da cavalcare

Attraverso l’utilizzo sinergico delle risorse Pnrr e dei Fondi di Coesione, la Puglia potrebbe intraprendere un cammino decisivo verso la risoluzione della propria crisi idrica. Secondo le stime di Sicolo, ben 25 nuovi impianti di affinamento potrebbero sorgere, mirati al trattamento e al riuso delle acque, restituendo 50 milioni di metri cubi d’acqua per scopi irrigui. Si tratta di un’opportunità che non solo rappresenta un potenziale aumento della disponibilità di acqua, ma anche un passo importante verso la sostenibilità ambientale.

Investimenti nel futuro agricolo

La fattibilità di questa strategia richiede però una pianificazione accurata e un’efficace collaborazione tra le varie entità coinvolte. Un piano ben articolato e condiviso non solo darebbe avvio a lavori concreti, ma contribuirebbe anche a migliorare l’immagine della regione in ambito agricolo, attrarre investimenti e promuovere la diversificazione delle colture. Per gli agricoltori pugliesi, questo rappresenterebbe non solo un sostegno immediato, ma anche una garanzia di autosufficienza idrica a lungo termine.

Le richieste degli agricoltori pugliesi

Un appello al governo e alle istituzioni

La Cia-Agricoltori Italiani di Puglia non si ferma: il suo appello è chiaro e mirato. Gli agricoltori pugliesi chiedono non solo un intervento immediato, ma anche un piano che miri a garantire l’autosufficienza idrico-irriguo, per affrontare le sfide di una crescente domanda d’acqua. L’implementazione di invasi per la raccolta e conservazione delle acque è un aspetto ritenuto imprescindibile per il futuro del settore.

La necessità di nuove infrastrutture

La costruzione di nuove infrastrutture idriche è vista come un passo fondamentale per migliorare l’apporto d’acqua disponibile per le attività agricole. Gli agricoltori affermano che non esiste più tempo da perdere e che ogni giorno rappresenta un’opportunità sprecata per migliorare la situazione. Devi quindi agire ora, per non compromettere la futura prosperità. Le proposte avanzate non sono solo meri desideri, ma riflettono una necessità pressante che deve essere presa in considerazione dai decisori politici e responsabili delle pianificazioni economiche regionali.