Un’importante assemblea si è svolta a Parma, durante la dodicesima edizione de ‘Il Filo Rosso del Pomodoro‘, portando alla luce le difficoltà che il settore della trasformazione del pomodoro sta affrontando. La questione riguarda non solo le sfide dovute al cambiamento climatico, ma anche l’ineguaglianza di prezzo rispetto a concorrenti stranieri, specialmente quelli non europei, che non rispettano gli stessi standard di qualità. In questo contesto, le parole dei rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di settore evidenziano la necessità di un intervento urgente per tutelare la filiera.
Le sfide climatiche nel processo di trasformazione del pomodoro
Impatto del cambiamento climatico
Il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più serie per l’industria del pomodoro in Italia. Le variazioni climatiche incidono notevolmente sulla produzione, alterando le condizioni che storicamente garantivano raccolti abbondanti e di qualità. Situazioni climatiche estreme, come periodi di siccità prolungata o piogge intense, influenzano sia la quantità che la qualità dei pomodori raccolti. Durante l’assemblea di Anicav, esperti hanno sottolineato come il riscaldamento globale peggiori le già difficili condizioni per la coltivazione di una delle più importanti materie prime alimentari italiane.
Soluzioni necessarie
Per affrontare queste sfide, è necessario un approccio integrato che unisca le istituzioni, gli agricoltori e le organizzazioni di settore. Solo con uno sforzo collettivo sarà possibile sviluppare pratiche agricole adatte a sostenere le variazioni climatiche. Le istituzioni devono assumere un ruolo attivo, introducendo incentivi per pratiche agricole sostenibili e tecnologie innovative, al fine di garantire una produzione di pomodori più resiliente e sostenibile.
La questione dei prezzi e la concorrenza sleale
Squilibrio di mercato
Uno dei temi più critici emersi durante l’assemblea è lo squilibrio dei prezzi tra il pomodoro italiano e quello prodotto in altri paesi, in particolare in quelli extra-UE. Le aziende italiane si trovano a dover affrontare costi di produzione più elevati, in parte a causa degli standard qualitativi e delle norme ambientali più rigorose, mentre i loro concorrenti esteri possono produrre a costi inferiori perché non sono vincolati da normative analoghe. Questo crea una situazione di concorrenza sleale, che mina la competitività dell’industria italiana del pomodoro.
Le proposte di intervento
Marco Serafini, presidente di Anicav, ha sottolineato l’importanza di un intervento tempestivo da parte delle autorità nazionali e europee per garantire un mercato equo. L’associazione ha presentato una serie di proposte per affrontare la questione, tra cui l’introduzione di regole chiare sulla commercializzazione dei derivati del pomodoro importati da paesi che non rispettano gli standard minimi di sostenibilità. Un impegno costante a proteggere i produttori italiani è fondamentale per mantenere la rilevanza del pomodoro italiano nel mercato globale.
L’industria del pomodoro in cifre
Un settore in evoluzione
L’industria della trasformazione del pomodoro in Italia è una delle più importanti a livello mondiale, posizionandosi al terzo posto, dopo la Cina e gli Stati Uniti. Nonostante alcune sfide, il paese rappresenta l’11,8% della produzione mondiale, contribuendo con circa 45,8 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato. Con il 47,4% della trasformazione europea, il settore italiano ha un fatturato stimato di 5,5 miliardi di euro. Queste statistiche sottolineano l’importanza del pomodoro non solo in termini economici, ma anche come simbolo della cultura alimentare italiana.
Le tendenze nei consumi
Negli ultimi anni, i consumi di pomodoro in Italia hanno mostrato una lieve contrazione, con un calo dell’1,2% in volume nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, l’export ha mostrato segni di crescita, con un aumento del 9% in volume e dell’8,93% in valore. Questo indice di crescita suggerisce una continua valorizzazione del prodotto italiano all’estero, nonostante le difficoltà interne.
Questi aspetti indicano come l’industria del pomodoro sia a un bivio, richiedendo attenzione e interventi strategici per rafforzare la sua competitività nel panorama globale del mercato alimentare.