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Piemonte affronta l’emergenza Blue tongue: misure urgenti e strategia vaccinale in atto

di redazione Fornelli d'Italia

La diffusione della Blue tongue, virus altamente contagioso che minaccia gli allevamenti di ovini e caprini in Piemonte, ha spinto le autorità regionali a convocare un vertice fondamentale. La malattia, conosciuta anche come febbre catarrale degli ovini, è trasmessa dalla zanzara Culicoide e sta causando preoccupazione tra gli allevatori. Il Piemonte, con circa 56.000 caprini e 105.000 ovini distribuiti in 5.300 allevamenti, sta implementando misure immediate e strategie a lungo termine per fronteggiare l’epidemia.

La Blue tongue: un virus in espansione

Origini e diffusione della malattia

La Blue tongue è comparsa in Piemonte circa sei mesi fa, originariamente introdotta dalla Francia, un’area attualmente colpita da nuovi ceppi virali. Questo virus, pur non avendo effetti mortali sui bovini, risulta letale per gli ovini e caprini, causando perdite significative nel settore. Le zanzare del genere Culicoide trovano un habitat ideale nelle zone umide, facilitando la propagazione dell’epidemia. L’Istituto Zooprofilattico piemontese sta monitorando attentamente la situazione, analizzando i nuovi ceppi virali per lo sviluppo di un vaccino efficace anche nel medio-lungo termine.

Impatto sul settore ovicaprino

La Blue tongue rappresenta una grave minaccia per gli allevamenti di ovini e caprini, con danni che vanno oltre le perdite economiche dirette. La salute animale, fondamenta di un settore vitale per l’agricoltura piemontese, potrebbe essere compromessa, incidendo su filiere produttive e occupazione. Gli allevatori sono in allerta, e la necessità di una risposta rapida e coordinata è avvertita da tutti gli operatori del settore. Con un gran numero di animali a rischio, diventa imperativo assicurare che l’epidemia non si espanda ulteriormente, compromettendo la sicurezza alimentare locale.

Misure urgenti e strategie a lungo termine

Decisioni prese al tavolo regionale

Durante il recente incontro convocato dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni, è stato deciso di accelerare l’implementazione di misure immediate per contrastare la diffusione della Blue tongue. Sono state concertate diverse azioni, tra cui la richiesta di vaccini dalla Regione Sardegna, che ha già affrontato con successo questa patologia. La strategia prevede l’introduzione obbligatoria della vaccinazione e la collaborazione con il Ministero della Salute, affinché si attivi un tavolo di coordinamento nazionale.

Collaborazione interregionale e supporto ministeriale

Per il pieno successo della strategia, è cruciale la collaborazione tra le regioni. Bongioanni ha già annunciato un contatto immediato con il suo omologo in Sardegna, al fine di ottenere un “congruo numero di dosi di vaccino”. Parallelamente, è stata richiesta una mobilitazione da parte del Ministero dell’Agricoltura, che dovrà offrire una rete di sostegno concreta. Il Ministero della Salute è chiamato a gestire la situazione a livello nazionale, coordinandosi anche con le autorità francesi per garantire l’accesso a almeno 20.000 dosi di vaccino. La situazione richiede una rapida attuazione di piani per la sanità animale, al fine di impedire l’ingresso del ceppo 3 del virus nel territorio italiano.

Il ruolo delle istituzioni e del settore sanitario

Impegno dell’assessorato alla Sanità

A supporto delle iniziative, l’assessorato alla Sanità piemontese, guidato da Federico Riboldi, è pronto a offrire un contributo alla campagna vaccinale. Finora, tuttavia, solo una Regione a statuto speciale ha intrapreso questo percorso, rendendo necessaria una valutazione giuridica approfondita. Le istituzioni piemontesi stanno quindi attivando un monitoraggio costante della situazione, per garantire un intervento efficace e conforme alle normative vigenti.

Prospettive future per il settore

Le azioni immediate sono essenziali, ma occorre anche pensare a lungo termine per la salvaguardia dell’allevamento ovino e caprino in Piemonte. Basandosi sulle esperienze di altri territori, come la Sardegna, gli esperti stanno definendo un piano vaccinale strategico che possa garantire una protezione adeguata contro i ceppi virali emergenti. Il coinvolgimento delle istituzioni, del mondo agricolo e della comunità scientifica porterà a un approccio integrato e mirato per affrontare con successo questa emergenza sanitaria.

La lotta contro la Blue tongue è solo all’inizio, ma la risposta coordinata e tempestiva delle autorità piemontesi rappresenta una speranza per il futuro dell’agricoltura in Regione.