Ostuni, incantevole comune pugliese noto come “Città Bianca”, è celebre per le sue stradine labirintiche e la bellezza paesaggistica. Tuttavia, dietro il suo patrimonio architettonico e naturale si nasconde una nuova realtà vitivinicola: Amalberga. Fondata nel 2015, questa giovane azienda si propone di riscoprire e valorizzare i vini di una Denominazione di Origine Controllata che merita di essere riconosciuta e apprezzata, grazie alla passione e all’impegno dei suoi fondatori.
La storia di Amalberga
Un incontro fortunato
Nel 2015, Dario de Pascale, un agricoltore locale, ha un incontro decisivo con Roberto Fracassetti, imprenditore bergamasco con una consolidata esperienza nel settore tessile. Dalla loro conversazione scaturisce l’idea di fondare un’azienda vinicola. A essi si uniscono Gloria Battista, enologa di professione e moglie di Dario, Roberto Candia e Valentino Ciarla, creando così un team dedicato alla valorizzazione della viticoltura ostunese.
Una filosofia di lavoro
Il gruppo condivide non solo l’obiettivo di produrre vini di eccellenza, ma anche un profondo senso di responsabilità sociale e territoriale. La loro missione è integrare l’ospitalità e la produzione agricola, garantendo un approccio sostenibile all’agricoltura. La scelta di pratiche biologiche e del ritorno alle varietà vinicole autoctone rappresenta una sfida per riportare alla luce la storia vinicola della regione, oggi spesso dimenticata a causa di oscillazioni nel mercato e pratiche agricole poco lungimiranti.
I vigneti e il microclima di Ostuni
Un territorio ricco di potenziale
Amalberga si estende su 44 ettari, di cui 11 nella storica Valle d’Itria. I terreni sono caratterizzati da uno strato superficiale di terra rossa, ricco di nutrienti favorevoli alla viticoltura. Il microclima, con escursioni termiche significative tra giorno e notte, favorisce la maturazione delle uve conferendo loro complessità aromatica e una concentrazione ideale di polifenoli.
Varietà e produzione
Attualmente, Amalberga produce circa 50.000 bottiglie, con obiettivi di crescita che potrebbero raddoppiare. Le varietà coltivate includono vitigni storici come MINUTOLO e OTTAVIANELLO, e altre tipiche della zona come VERDECA e PRIMITIVO. La storia di queste vigne, molte delle quali risalgono a decenni fa, è fondamentale per la creazione di vini che parlano del territorio e delle sue tradizioni.
La cantina e le sue pratiche sostenibili
Una struttura rispettosa del paesaggio
La recente costruzione della cantina di Amalberga è stata concepita per integrarsi con il paesaggio circostante. L’edificio sotterraneo, con due piani interrati fino a 15 metri di profondità, è progettato per mantenere temperature costanti, permettendo così vinificazioni e affinamenti ottimali senza l’uso di climatizzazione artificiale.
Gestione sostenibile delle risorse
Particolare attenzione è rivolta all’efficienza energetica e alla gestione idrica. L’azienda raccoglie e riutilizza le acque piovane per ridurre gli sprechi. Queste pratiche dimostrano l’impegno di Amalberga non solo per la qualità del prodotto, ma anche per la salute del territorio.
Le etichette distintive di Amalberga
Un viaggio nel vino pugliese
Amalberga ha dato vita a diverse etichette, ognuna con una storia e un carattere distintivi. La loro interpretazione della Verdeca, ad esempio, si racconta nel calice con note fresche di pompelmo rosa. In aggiunta, il vino rosso Stùne Ottavianello, ideale per accompagnare piatti di pesce grazie alla sua freschezza.
Ricerca e raffinamento
Una parte fondamentale del lavoro che Amalberga svolge è la continua ricerca per ottenere l’equilibrio perfetto tra le diverse varietà di uve. Il loro obiettivo è rendere omaggio alla tradizione vitivinicola della Puglia, contribuendo al riconoscimento della DOC Ostuni, che ha visto ridursi drasticamente le sue superfici vitate nel corso degli anni a causa di politiche inadeguate.
La valorizzazione delle tradizioni culinarie
Un connubio tra vino e gastronomia
Accanto alla produzione vinicola, Amalberga valorizza anche la cucina pugliese. La tradizione gastronomica si sposa perfettamente con le loro etichette e arricchisce l’esperienza del visitatore. Presso l’Osteria Monacelle si possono gustare piatti tipici preparati da Melina, madre di Dario, mentre il ristorante Ama Chilometrozero offre eventi legati alla cucina locale.
Piatti tipici da non perdere
Tra le specialità da provare ci sono le orecchiette, gli “scalfuni” e il purè di fave, tutti piatti che raccontano la storia gastronomica della regione. Ogni piatto è progettato per esaltare i sapori del vino, creando abbinamenti che parlano di tradizione e autenticità.
Amalberga continua a scrivere la sua storia nel panorama vitivinicolo pugliese, recuperando una tradizione che merita di essere riscoperta e apprezzata.