Il nuovo libro di Oscar Farinetti, “Hai Mangiato?”, edito da Slow Food Editore al prezzo di 19,80 euro, si propone come un’opera ricca di storie legate al cibo e alla vita. I racconti, evocativi e ben strutturati, nascono dall’ispirazione alle immagini di Bruno Murialdo e si muovono attraverso il Novecento, facendo un ampio uso di personaggi noti e di ricordi individuali. Farinetti riesce a tessere una narrazione che esplora temi di identità, memoria e cultura gastronomica, rendendo omaggio a tradizioni culinarie italiane.
Incontri tra cibo e memoria
Una narrazione evocativa
In “Hai Mangiato?”, Farinetti crea un racconto a tappe che intreccia il cibo con la memoria collettiva. Ogni storia è concepita come un microcosmo, dove il cibo diventa il principale vettore di esperienze e emozioni. Tra le pagine del libro, i lettori possono incontrare Gilda, un’anziana ristoratrice il cui compleanno coincide con quello della celebre Marylin Monroe, e che sceglie di mantenere viva la memoria di questo legame con un ritratto esposto nella sua osteria. Questo semplice gesto racchiude un’intera storia di amicizie, affetti e l’importanza delle tradizioni locali.
Il Piemonte, che fa da sfondo principale, viene descritto non solo attraverso la sua gastronomia, ma anche in quanto simbolo di un’epoca e di un modo di vivere. Attraverso le narrazioni, Farinetti delinea un affresco di un’Italia che si ricostruisce dopo periodi difficili, portando con sé le tradizioni culinarie che ci fanno sentire uniti. Il viaggio temporale si avventura nei primi decenni del Novecento, attraversando le sfide sociali e culturali dei totalitarismi, fino agli sconvolgimenti della Seconda Guerra Mondiale e della ricostruzione.
Osterie: fulcro della comunità
In questo libro, Farinetti descrive l’osteria non solo come un luogo di ristoro, ma come un vero e proprio punto di aggregazione per la comunità. L’autore evidenzia come, per molti anni, queste strutture abbiano svolto un ruolo centrale nei piccoli borghi piemontesi, funzionando da bar, drogheria, e persino merceria. La narrazione di questi spazi si intreccia con storie di vita quotidiana e rapporti interpersonali, creando una rete di significati che va oltre la semplice offerta gastronomica.
Le storie delle osterie raccontano di mercati vivaci, dove si intrecciano voci di persone che narrano e si scambiano ricette e aneddoti, creando una dimensione collettiva in cui il cibo è sinonimo di socialità. Nelle pagine del libro, si respira l’atmosfera di una Langa che ha visto passare generazioni di appassionati di buona tavola, e ogni racconto ruota attorno a momenti di convivialità che sono parte integrante della cultura piemontese.
Un omaggio al vino e alla tradizione
Storie di Langhe e del Piemonte
La narrazione di Farinetti si concentra anche sul vino, celebrando le tradizioni vinicole del Piemonte, e in particolare le Langhe. Le pagine del libro offrono uno spaccato delle storie legate ai grandi nomi del vino, con aneddoti accuratamente riportati che tessono rapporti tra produttori e storie familiari. Fontanafredda, un’azienda vinicola di rilievo del gruppo Farinetti, viene menzionata come un simbolo di eccellenza e passione per la vigna.
Queste storie aiutano a comprendere quanto il vino abbia influenzato la vita sociale e culturale delle comunità locali, rappresentando un altro tassello nel puzzle di una tradizione che affonda le radici nel passato. Ogni vino raccontato nel libro porta con sé non solo il sapore del terroir, ma anche i ricordi di chi lo ha prodotto e delle famiglie che lo hanno apprezzato.
Il legame tra cibo e cultura
In “Hai Mangiato?”, Farinetti riesce a far emergere il legame inscindibile tra cibo e cultura. Ogni racconto si trasforma in un invito a riflettere sull’importanza delle tradizioni gastronomiche, e su come queste contribuiscano a mantenere viva la memoria collettiva. Attraverso questi racconti, l’autore ci ricorda che mangiare non è solo un atto fisico, ma un vero e proprio rito che unisce le persone, le storie e le generazioni.
Il libro di Farinetti si configura quindi come un’importante testimonianza della cultura italiana, capace di travalicare il tempo e di resistere all’impatto dei cambiamenti sociali e culturali. Celebrando il cibo e il vino, l’autore fornisce un’opera che invita alla riflessione e alla scoperta di un patrimonio gastronomico unico, in grado di raccontare storie che meritano di essere conosciute.