La ricca tradizione dell’olio in Umbria trova espressione in varie iniziative culturali, tra cui la particolare pratica di assegnare un ulivo a ogni neonato e forestiero che decide di stabilirsi a Lugnano in Teverina. Questo borgo, situato nei suggestivi colli Amerini, non è solo un centro residenziale ma anche un luogo in cui la storia dell’olio si intreccia con lo sviluppo di progetti innovativi come Olea Mundi. Scopriamo in dettaglio le radici storiche e i traguardi futuri di questa cultura, insieme ai suoi legami con la biodiversità e la sostenibilità.
La tradizione dell’olio in Umbria
L’ulivo come simbolo culturale
In Umbria, l’ulivo non è solo una pianta; rappresenta un legame profondo con la terra e con la comunità. La consuetudine di assegnare un ulivo a ogni neonato e a chi sceglie di risiedere a Lugnano in Teverina sottolinea l’importanza della tradizione olearia come parte integrante dell’identità locale. Gli ulivi, infatti, non sono semplicemente piante da frutto; sono testimoni di storie familiari, simboli di stabilità e continuità. Questo rituale conferisce un significato speciale alla vita dei nuovi cittadini e alla loro relazione con il territorio.
Scavi archeologici e storia
Recenti scavi archeologici nel comune di Lugnano in Teverina hanno fatto emergere reperti che risalgono all’epoca romana, documentando la lavorazione delle olive sin dal I secolo. Tali ritrovamenti attestano come l’olio extravergine d’oliva fosse già un prodotto di grande valore nell’antichità. Le evidenze storiche non solo arricchiscono il patrimonio culturale della regione, ma rinforzano anche l’idea che l’olio sia parte integrante della vita quotidiana della popolazione.
Il progetto Olea Mundi
Università e Biodiversità
Olea Mundi rappresenta un’innovativa iniziativa che mira a preservare e promuovere la biodiversità degli ulivi a livello globale. Questo progetto, realizzato in collaborazione con l’Università di Perugia, la Regione Umbria e il CNR-Isafom, ha già replicato circa 400 varietà di ulivi in tre esemplari per ciascuna specie, per un totale di circa 1.200 alberi. La collezione viene conservata a Lugnano in Teverina e fa parte di un’“arca di Noè” per gli ulivi, destinata a salvaguardare il patrimonio vegetale in tempi di cambiamenti climatici.
Ricerca e Sostenibilità
I ricercatori del CNR Isafom e dell’IBBR di Perugia stanno conducendo studi approfonditi sul DNA di ciascuna varietà presente nella collezione. Questi studi mirano a caratterizzare le varietà selezionate, analizzando il loro comportamento bio-agronomico in relazione a cambiamenti climatici e agli effetti della siccità e delle basse temperature. La ricerca svolge un ruolo cruciale nel garantire la sostenibilità del settore oleario per le generazioni future, contribuendo a creare varietà di ulivi resilienti e adatte a diverse condizioni climatiche.
Eventi e iniziative
Frantoi Aperti e Evo&Art Experience
La collezione Olea Mundi sarà aperta al pubblico durante eventi come “Frantoi Aperti”, un’iniziativa promossa dalla Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria. Questo evento si inserisce nel contesto degli itinerari “Evo&Art Experience”, offrendo ai visitatori l’opportunità di conoscere da vicino la cultura olearia dei Colli Amerini. Questa sottozona della Dop Umbria è nota per la cultivar rara, il RAJO, un tipo di pianta che non solo produce un olio di elevata qualità, ma è anche famosa per la sua longevità e per il suo equilibrio di sapori.
Un’esperienza culturale e gastronomica
Durante il periodo di “Frantoi Aperti”, ospiti e residenti possono partecipare a degustazioni, tour guidati e attività didattiche che celebrano l’unicità del patrimonio olearo umbro. Queste esperienze non solo arricchiscono la conoscenza del prodotto, ma incoraggiano anche un forte senso di comunità e di appartenenza tra gli abitanti e i visitatori.
Con le sue radici storiche e le prospettive innovative, l’Umbria continua a mantenere un legame profondo con la cultura dell’olio, segnando un percorso che segue sia la tradizione che l’innovazione.
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