Olio d’oliva in Lombardia: la stagione 2024 segna un netto miglioramento rispetto alle annate precedenti

Olio d'oliva in Lombardia: la stagione 2024 segna un netto miglioramento rispetto alle annate precedenti - Fornelliditalia.it

La raccolta dell’olio in Lombardia per il 2024 mostra segnali di ottimismo dopo le delusioni delle stagioni 2022 e 2023. Gli esperti del settore annunciano un aumento significativo della produzione e della qualità, grazie a condizioni meteorologiche più favorevoli e a una gestione più attenta delle piante. Questa crescita, a sua volta, promette benefici anche per l’economia locale e per i produttori.

La stagione olivicola 2024: un cambiamento positivo

Le condizioni meteorologiche e la raccolta

Dopo due anni caratterizzati da raccolti quasi nulli sulle sponde dei laghi lombardi, la stagione olivicola del 2024 porta finalmente una luce di speranza. Silvano Zanelli, presidente di Aipol Lombardia, sottolinea che i frantoi stanno lavorando a pieno regime, con una produzione che si attesta attorno all’80% dei raccolti medi degli anni migliori. Questa cifra rappresenta un notevole incremento rispetto agli anni precedenti, nei quali condizioni climatiche avverse avevano ostacolato il ciclo produttivo.

Le anomalie meteorologiche della stagione passata, compresi eventi estremi e precipitazioni inattese, avevano causato danni ingenti alle piante di olivo. Tuttavia, la situazione attuale sembra essere migliorata, consentendo una produzione soddisfacente. Nonostante le ghiotte notizie, è importante notare che la resa in olio, ovvero la percentuale di olio ottenuto dalle olive, varia tra il 5% e l’11%, un valore che è comunque indicativo di olive di qualità. Gianfranco Comincioli, presidente di Coldiretti Lombardia, spiega che le olive quest’anno presentano una maggiore quantità d’acqua, conferendo a questo olio un carattere meno intenso ma di una sottile eleganza.

Stabili aspettative di mercato

Le prospettive di mercato anche in ambito nazionale parlano di un aumento dei prezzi, in parte dovuto all’incertezza delle produzioni nel Sud Italia. In Sicilia, ad esempio, il prezzo delle olive è salito da 80 a 150 euro al quintale. Nel contesto lacustre lombardo, gli aumenti sono più contenuti, ma indicativi di un rinnovato interesse per il mercato. Questo sviluppo avviene in un panorama dove la qualità è prioritaria e molti produttori locali si concentrano su oli di alta gamma.

Il profilo dei produttori lombardi

Un panorama di piccole produzioni

In Lombardia, la maggior parte dei produttori d’oliva è composta da coltivatori hobbistici e familiari, per un totale di circa 3.000 piccole realtà sparse lungo le coste dei laghi. Ad oggi, si stima che ci siano circa un milione di piante di ulivo, molte delle quali secolari. L’80% di queste piante si trova nelle zone del Lago di Garda, un vero e proprio fulcro della produzione olivicola regionale.

Anche se limita gran parte della produzione al consumo locale, è in crescita la vendita diretta nei frantoi, specialmente durante la stagione turistica. I produttori stanno anche scoprendo l’importanza del mercato dell’export per il loro olio, evidenziando le varietà che hanno iniziato a guadagnarsi un riconoscimento internazionale, come il Casaliva.

Innovazione e sostenibilità nel futuro

La comunità olivicola lombarda guarda al futuro con determinazione. Silvano Zanelli annuncia che sono in corso collaborazioni con la Regione Lombardia, le Camere di Commercio e le Università per affrontare diverse aree di ricerca, assistenza tecnica e prevenzione delle fitopatologie. Questi sforzi saranno cruciali, soprattutto data l’incidenza sempre più rilevante dei cambiamenti climatici sull’agricoltura. I produttori locali sono pronti a misurarsi con le sfide del futuro, mantenendo al centro della loro attività l’obiettivo di garantire un olio di alta qualità e una produzione sostenibile.