L’elegante e affascinante vitigno Nebbiolo è uno dei simboli della tradizione vinicola italiana, in particolare quella piemontese. Questa varietà, nota per la sua capacità di produrre vini di grande carattere e longevità, ha radici profonde che si intrecciano con la storia della viticoltura nel Nord Italia. Con la recente celebrazione del secondo compleanno dell’azienda La Piemontina, esploreremo l’importanza di questo vitigno e l’evoluzione della viticoltura piemontese nell’attuale contesto di mercato.
Nebbiolo: un vitigno storico e iconico
Origini e caratteristiche del Nebbiolo
Il Nebbiolo è un vitigno a bacca nera che ha trovato la sua culla nelle colline del Piemonte, in particolare nelle Langhe e nel Roero. Questo vitigno è rinomato per la sua aromaticità complessa e la capacità di sviluppare vini di alta qualità, particolarmente adatti per un lungo invecchiamento. La coltivazione del Nebbiolo non si limita solo al Piemonte; è presente anche in regioni limitrofe come la Lombardia e la Valle d’Aosta, dove assume nomi diversi come Chiavennasca e Picotener.
Il Nebbiolo è caratterizzato da piccole bacche con una buccia spessa, che conferisce ai vini una struttura tannica significativa. Le prime menzioni documentate di questo vitigno risalgono al XIII secolo, e sin dal Medioevo il Nebbiolo è stato associato a vini pregiati come il Barolo e il Barbaresco. Il nome “Nebbiolo” è oggetto di dibattito, con alcune teorie che lo ricollegano alla “nebbia” che avvolge queste terre durante la vendemmia, mentre altre suggeriscono che derivi dal termine “nebbia” che descrive la velatura cerosa delle sue bacche.
Territorialità e adattamenti
La geografia del Piemonte, con le sue colline e il microclima favorevole, gioca un ruolo cruciale nello sviluppo delle caratteristiche organolettiche del Nebbiolo. Le diverse zone di coltivazione, come la Val d’Ossola e i Colli Novaresi, conferiscono agli uomini e alle donne che praticano la viticoltura una varietà di espressioni attraverso cui il Nebbiolo si adatta e si trasforma. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i risultati ottenuti fuori dal Piemonte tendono a essere di qualità inferiore, evidenziando l’importanza del terroir per questa varietà.
La Piemontina: un nuovo attore nel panorama vinicolo
La celebrazione del secondo compleanno
La Piemontina è un’azienda emergente attiva nella provincia di Novara, precisamente nella zona tra Ghemme e Sizzano, in un’area storicamente vocata alla viticoltura Nebbiolo. Recentemente, l’azienda ha festeggiato il suo secondo anniversario, il Nebbiolo Day, un evento che ha attirato oltre 600 ospiti. L’imprenditrice Liudmila Bobrova ha descritto la giornata come un’opportunità di celebrazione e di condivisione, segnando un passo significativo per la visibilità della Piemontina nel panorama vinicolo.
Con 24 ettari di vigneti in coltivazione, La Piemontina si propone di unire la tradizione vitivinicola con tecnologie moderne, creando un modello di business che non solo opera nel settore della degustazione, ma che aspira a diventare un centro di attrazione culturale e enogastronomico. La presenza di diverse cantine al Nebbiolo ha reso l’evento una vera e propria festa del vino, mostrando le diverse espressioni del Nebbiolo e le opzioni gastronomiche locali.
Sfide e opportunità per il mercato del vino
Il settore vinicolo sta attraversando un periodo di sfide, con una diminuzione delle vendite interne tra i consumatori più giovani, i quali si mostrano particolarmente sensibili ai messaggi anti-alcol. Tuttavia, le aziende come La Piemontina pongono l’accento sull’importanza di innovare, sia nella produzione vinicola che nelle modalità di presentazione al pubblico. Offrendo esperienze di degustazione coinvolgenti e promuovendo eventi come il Nebbiolo Day, si sta cercando di attrarre una nuova generazione di appassionati del vino.
Il legame tra viticoltura e cultura storica
La storia di Ghemme e del suo castello
La Piemontina non può essere discussa senza citare Ghemme, una località storica nota per la produzione di vino e il suo castello medievale, il Castello-Ricetto di Ghemme. Costruito tra l’XI e il XV secolo, questo imponente fortilizio era una protezione contro le invasioni, fungendo anche da rifugio per la popolazione e le scorte alimentari in tempi difficili. La ricca storia di Ghemme è intrinsecamente legata alla viticoltura, con molte aziende locali che continuano a vinificare utilizzando le cantine scavate nel terreno, un legame indissolubile tra passato e presente.
La storia del castello è testimoniata da eventi significativi, come il rifugio del Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza nel 1467, un episodio che evidenziava la funzione strategica del luogo. Questa interconnessione tra viticoltura, storia e cultura pone la Piemontina come custode di tradizioni secolari mentre si evolve nel moderno panorama enologico.
La Piemontina rappresenta l’unione tra storia, cultura e innovazione nel settore vinicolo, continuando a scrivere una nuova narrativa per l’Alto Piemonte e il suo prestigioso vitigno Nebbiolo.