Muffin alle mele in salsa di vaniglia
Ingredienti/dosi
x 12 muffin
2 uova
2 etti di farina
2 etti di zucchero
100 ml di latte
100 ml di olio evo
Mezza bustina di lievito
Due pizzichi di sale
Mezzo limone grattugiato
Liquore a piacere q.b. (noi mettiamo della Sambuca)
1 mela e mezza
Cannella
Salsa di vaniglia
3 tuorli di uovo
200 ml di latte
100 ml di panna
50 gr di zucchero
Bacchetta di vaniglia
Preparazione
In un recipiente mettete le uova e lo zucchero e montatele con uno sbattitore, dopo unite il degli ingredienti a parte in un altro recipiente, sbucciate le mele e tagliatele a fette o a dadini come più preferite, conditele con una spolverata di zucchero e cannella.
In una teglia mettete i pirottini e mettete dentro ad ogni pirottino un pezzetto di mela; poi mettete l’impasto e finite di mettere le mele rimaste . Pre-riscaldate il forno a 180 gradi e infornare la teglia per circa 30 minuti.
Nel frattempo che i muffin sono al forno prepariamo la salsa di vaniglia in un pentolino mettete latte e panna un pezzetto di bacca di vaniglia.
In un piatto mettete i tuorli di uovo e lo zucchero, sbatteteli fino a formare una cremina; appena il latte è bello caldo, unite il tuorlo di uovo che avete preparato e portare in ebollizione a fuoco lento. Toglietelo quando vedete che si è formata la salsa. Attenzione a non farlo cuocere troppo.
Quando tutto è pronto, mettete la salsa su di un piattino e dopo metteteci sopra il muffin.
Decoratelo a vostro piacere… noi a volte lo facciamo con le lamelle di mandorle o granella di nocciole.
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“Sono di roma e Fin da bambina amavo la cucina. Le basi le ho prese dalla mia mamma, poi ho lavorato per 10 anni come cuoca nella risotrazione aziendale”. C’è semplicità nelle parole di Rossana Trimoldi, una modestia che nasconde invece piatti da grande chef. “Riuscire a mantenere la qualità per un pubblico numeroso è davvero difficle, ti da le basi per poter proseguire negli studi.
Poi sperimentazione, passando da piatti tradizionali a cucina ricercata. Fino a diventare chef della Fattoria Santo Stefano, nel cuore “verde” tra Roma e Fiumicino, spaziando nel tempo dalla tradizione fino alle innovazioni gourmet. “Su una cosa non transigo: la qualità dei prodotti. Un buon piatto parte dal un buon prodotto, non c’è alternativa”.