L’enoturismo, un settore in continua espansione, ha registrato nel 2024 un notevole incremento del 24% nel fatturato. Tuttavia, questa crescita è accompagnata da preoccupazioni legate all’aumento dei costi, che minacciano di ridurre i margini di profitto. Questi dati emergono dalla prima indagine condotta dal Movimento Turismo del Vino in collaborazione con il Ceseo Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università Lumsa, presentata il 12 marzo 2025 a Roma, presso Palazzo Giustiniani. Durante l’evento, moderato da Massimiliano Ossini, hanno partecipato figure di spicco come Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente nazionale del Movimento, Francesco Bonini, rettore dell’Università Lumsa, e Dario Stefàno, presidente del Ceseo. In questa occasione è stato anche inaugurato il Ceseo.
Analisi del settore enoturistico
L’indagine, intitolata “Turismo del vino: alla frontiera tra nuove sfide e opportunità”, ha coinvolto un campione rappresentativo di 237 cantine associate al Movimento Turismo del Vino (Mtv). Sono stati analizzati diversi aspetti, tra cui l’identità delle cantine, i canali di comunicazione, l’hospitality e l’impatto dell’intelligenza artificiale. I risultati rivelano un settore in salute, con il 53% delle cantine che ha registrato un aumento del fatturato. Tra queste, un quarto ha visto una crescita a doppia cifra. Nonostante i dati positivi, l’81% delle cantine ha segnalato un incremento dei costi, che sta erodendo i margini di guadagno. In particolare, il 29% delle aziende ha riportato un aumento compreso tra il 5% e il 10%, mentre il 16% ha evidenziato incrementi tra il 10% e il 25%. Un preoccupante 8% ha dichiarato un aumento superiore al 25%. Questo scenario è particolarmente critico per le piccole aziende, che costituiscono la maggior parte del campione: il 64% sono micro-imprese e il 31% piccole imprese. Solo il 9% delle cantine supera i 2 milioni di euro di fatturato annuo.
Competenze e professionalizzazione nel settore
Un altro aspetto emerso dall’indagine riguarda la professionalizzazione e le competenze all’interno delle aziende vinicole. Attualmente, solo il 38% delle cantine turistiche dispone di personale con competenze specifiche nel campo della Wine Hospitality. Tuttavia, due produttori su tre accolgono personalmente gli enoturisti, e il 90% delle cantine offre prodotti tipici del territorio. Un elemento chiave che attrae i visitatori è il paesaggio: il 33% delle cantine organizza pic-nic tra le vigne, mentre il 30% propone passeggiate in vigna. Inoltre, il 43% delle aziende è certificato BIO, e il 38% aderisce a standard di agricoltura sostenibile, sottolineando l’importanza della sostenibilità ambientale nel settore enoturistico.
La presentazione di questi risultati evidenzia sia le opportunità sia le sfide che il settore dell’enoturismo si trova ad affrontare nel 2025, un anno che si preannuncia cruciale per il futuro di questo comparto.
