Di: ILARIA CASTODEI
Cucina e Sapori – Il 2 febbraio ricorre la Madonna della Candelora (dal latino Candelorum) e le chiese in questo giorno si illuminano di candele benedette, che tradizionalmente vengono conservate dai fedeli; è una ricorrenza cristiana molto antica che ricorda, 40 giorni dopo il Natale, la presentazione di Gesù al Tempio, “la vera luce che illumina le genti”, e la purificazione rituale della Madonna. Cade proprio in febbraio, perché dal latino februarius (da februare che significa purificare, espiare) rimanda alle feste del fuoco e ai riti purificatori del mese, in cui i Romani chiedevano agli dei fortuna e buoni raccolti.
Un altro significato importante della Candelora è insito nella cultura popolare, ovvero in un detto che recita: “Quando vien la Candelora, dell’inverno sèmo fòra, ma se piove o tira vento, de l’inverno semo dentro”, affibbiando a questo giorno una sorta di previsione del passaggio alla bella stagione che si alterna a quella avversa e fredda, celebrando i primi doni della terra per l’uomo. In effetti il 2 febbraio segue quasi immediatamente i fantomatici “giorni della merla” (29-30-31 gennaio) ovvero i tre giorni più freddi dell’anno.
Ma la Candelora, come del resto tutte le ricorrenze, è sinonimo anche di tradizione culinaria ed è legata alla preparazione di un buonissimo e nutriente piatto tipico dalle dubbie origini francesi: le crepes.
La leggenda che lega le crêpes ai francesi e al giorno della Candelora
Si racconta che nel V secolo d.c., Papa Gelasio I, noto per la sua benevolenza nei confronti dei bisognosi, ospitò in Vaticano dei pellegrini francesi stremati ed affamati, giunti a Roma per la festa della Candelora. Il Papa, per dare loro giusto ristoro ed un piatto caldo, ordinò ai cuochi di cucinare qualcosa con uova e farina per dargli forza ed energia e riprendersi dal lungo cammino. Dalle uova e dalla farina i cuochi della Curia Romana riuscirono a ricavare delle pseudo-crespelle, ovvero delle sfoglie di pasta fritta e arricciata molto somiglianti alle attuali crepes. I pellegrini francesi gradirono moltissimo il piatto e, ritornando in patria, diffusero la ricetta talmente tanto che nel Medioevo ancora se ne preparavano tantissime in segno di festa, con un impasto che veniva fatto riposare per tutta la notte e ogni famiglia già aveva la sua ricetta segreta. La crepe in Francia fu quindi associata alla festa della Candelora e la tradizione gastronomica resistette anche alla Rivoluzione Francese fino ad arrivare ad oggi.
Negli anni la ricetta tradizionale si arricchì di altri ingredienti creando anche la rinomata Crepe Suzette, che prevede l’aggiunta nell’impasto di salsa d’arancia e liquore. Anche in Italia, contemporaneamente nella cultura popolare, le crespelle si sono evolute divenendo tradizione gastronomica in alcune zone, come per le Miacce della Valsesia o le Crespelle del teramano.
Ricetta di buon augurio
E se in Italia la festa è della Candelora in Francia viene nominata Chandeleur, o la festa delle crepes, e leggenda francese vuole che durante la preparazione di questo piatto le donne possano esprimere un desiderio e per far sì che il desiderio si realizzi bisognerebbe tenere nella mano destra una moneta d’oro e girare la crepe in padella con la sinistra. Tra una leggenda e l’altra oggi le crepes vengono sempre servite in occasione della Candelora come simbolo di buon augurio.
La ricetta delle crêpes della Candelora
Il 2 febbraio è stato annoverato dal Calendario Italiano del Cibo come la giornata nazionale delle crespelle, e anche se Francia e Italia, da sempre se ne contendono la paternità, in questo giorno è consuetudine preparare montagne di crepes e condirle nei modi più svariati. E’ una ricetta semplicissima ed altrettanto facile è guarnirle sia nella versione salata che in quella dolce.
Ingredienti per 8 crepes:
• 250 g di farina
• 4 uova
• 500 ml di latte
• 1 pizzico di sale
• un cucchiaino di olio evo
Versare in una ciotola la farina e le uova e iniziare a lavorare con una frusta. Aggiungere lentamente e poco alla volta il latte, poi il sale e alla fine l’olio, facendo attenzione che tutti gli ingredienti vengano incorporati in modo omogeneo. Il composto dovrà risultare liquido, ma consistente e senza grumi. Coprire con una pellicola trasparente e lasciare riposare in frigo per almeno 3-4 ore. Dopo la posa, rimescolare bene prima della cottura. Usare una padella antiaderente, ungerla con un po’ di burro e farla scaldare bene a fuoco medio. Versare sulla padella circa un mestolo di pastella, roteando la padella in modo che si distribuisca in modo uniforme su tutta la superficie. Rigirare la crespella sull’altro lato per qualche minuto. Appena sarà dorata da entrambi I lati toglierla dal fuoco posandola su un piatto e ripetere l’operazione con il resto del composto.
Guarnizioni dolci e salate
Alla fine si possono guarnire le crepes riempiendole con condimenti dolci come creme, marmellate, salse al cioccolato, panna, burro e zucchero o liquore. Come non menzionale la golosissima e diffusissima crepe alla nutella.
Oppure con ingredienti salati come prosciutto e mozzarella, formaggio spalmabile e salmone, funghi trifolati e rughetta, ricotta e spinaci, gorgonzola e radicchio, la classica ricetta francese prosciutto, funghi e formaggio, ricotta e asparagi, zucchine e gamberetti, prosciutto crudo e verza, formaggio ed erbe aromatiche…e chi più ne ha più ne metta, la fantasia è padrona in cucina con le crepes.
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