Le ri-ricette, l’arte dell’antispreco

Lo spreco alimentare non è solo un problema di… alimenti, appunto, ma anche di impatto sulla biodiversità: per produrre il cibo che sprechiamo ogni anno in Italia, buttiamo 1226 milioni di metri cubi di acqua, l’acqua consumata annualmente da 19 milioni di italiani, e circa 24,5 milioni di tonnellate di CO2 pari al 20% delle emissioni di gas serra del settore trasporti. Ridurre lo spreco alimentare ha effetti positivi anche sulle tasche degli italiani: ogni anno si spendono in media 316 euro pro capite in cibo che viene buttato.
Per questo ho deciso di creare questo blog di informazioni sul cibo che ha come tema centrale l’anti-spreco. Un portale etico, prima ancora che gastronomico.

Sono una giornalista, non una cuoca professionista; una mamma che si è sempre presa cura della propria famiglia. Una mamma lavoratrice, come tante, che ha l’esigenza di correre contro il tempo e far quadrare i bilanci, con la voglia di strappare un sorriso a chi amiamo portando in tavola la nostra bella tradizione culinaria.

In che modo possiamo, nel nostro ambito casalingo, aiutare a diminuire lo spreco dei cibi? Beh, da mamma innanzitutto, credo che dobbiamo cercare di accontentare i sempre più particolari palati dei nostri figli, e possiamo farlo – con qualche segreto e una diversa tecnica di preparazione – trasformando un piatto che a volte li “disgusta” in un appuntamento squisito.

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Ho deciso quindi di pubblicare le mie esperienze dirette, che sono risultate efficaci con i miei figli, amici e parenti. Consigli utili per tutti, donne e uomini, che intendano “riciclare” in tavola piatti avanzati o non graditi; in particolare utili per chi, come per le nuove generazioni di coppie, non sempre ha un background che consenta di “inventarsi” nuovi piatti dal materiale che si trova in cucina..
Le ho chiamate le ri-ricette, contro lo spreco alimentare, e altro non sono che testimonianze dirette di vita vissuta.

E poi, ovviamente, spazio a tutto ciò che gira “intorno” ai fornelli. In questo blog, infine, gli chef “firmano” le proprie ricette, nel vero senso del termine. C’è infatti la loro firma in ogni articolo che descrive un piatto. Protagonisti, in ogni senso.

Le mie ricette saranno più che altro consigli, senza essere troppo precisi con le grammature. Come se al telefono un’amica ti desse qualche dritta per “svoltare” la serata. Anche il linguaggio sarà colloquiale, per raggiungere l’obiettivo di ottenere velocemente e senza troppo stress il risultato auspicato.

 

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