Il gin, una delle bevande alcoliche più amate al mondo, ha radici storiche insospettabili. Le sue origini risalgono addirittura all’anno mille in Italia, ma la sua evoluzione nel tempo ha portato alla creazione di varianti iconiche in diverse parti d’Europa. Questo articolo esplora il viaggio del gin dal suo utilizzo medicinale medievale fino all’attuale rinascimento della mixology.
origini del gin: un rimedio medievale
salerno e l’antica tradizione
Per comprendere le origini del gin, è fondamentale tornare indietro nel tempo, precisamente a Salerno, dove nel 1055 i monaci della Scuola Medica Salernitana iniziarono a sperimentare con le bacche di ginepro, utilizzandole per creare un’infusione medicinale. Questi monaci combinarono le bacche con il vino, dando vita a una bevanda ritenuta efficace contro diverse patologie, come la gotta e i reumatismi, e con proprietà digestive e antisettiche.
Fulvio Piccinino, esperto di bevande e autore di “Il Gin Italiano”, sottolinea come questa primitiva preparazione non avesse molto in comune con il distillato che conosciamo oggi, ma fosse già all’epoca considerata una panacea. La tradizione della Scuola Medica Salernitana dimostra quanto le pratiche erboristiche e alchemiche abbiano influenzato lo sviluppo dei distillati.
la nascita del jenever in olanda
il primo distillato moderno
Negli anni della seconda metà del Seicento, a non molta distanza da Amsterdam, la storica distilleria Bols realizzò il “Jenever”, un distillato che si avvicinava sempre più al gin moderno. Questo prodotto era realizzato con orzo o frumento e veniva aromatizzato al ginepro. La nascita del Jenever è da considerarsi un passo cruciale nella storia del gin, poiché rappresentava un’evoluzione dei fermentati alcolici curativi di epoche precedenti, utilizzati per combattere malattie come la peste.
Il successo del Jenever si diffuse rapidamente, trasformandosi in una bevanda di gusto popolare, non solo nei Paesi Bassi, ma anche a livello internazionale. Il legame tra Olanda e la produzione di gin si consolidò ulteriormente quando il Jenever divenne noto in Inghilterra, dove l’industria delle microdistillerie cercava di creare surrogati a basso costo per soddisfare una domanda in costante crescita.
il gin craze in inghilterra
impatto sociali e legislativi
Nel suo arrivo in Inghilterra, il Jenever si trasformò in un fenomeno noto come “Gin Craze”, un’epoca in cui la distribuzione sregolata di gin a basso costo causò gravi conseguenze sociali. Non tutti gli inglesi potevano permettersi il gin olandese originale, portando alla proliferazione di microdistillerie e alla produzione di alcolici di scarsa qualità, accessibili alle classi meno abbienti in cerca di momenti di fuga dalla dura vita quotidiana.
Le conseguenze di questo fenomeno non passarono inosservate: il tasso di mortalità aumentò drasticamente a Londra, accompagnato da un incremento della criminalità e dei disordini pubblici. Per affrontare la situazione, il Parlamento inglese intervenne emettendo otto “Gin Act” tra il 1729 e il 1751, imponendo tasse sulla distillazione e regolamentando la vendita di gin. Queste misure portarono alla chiusura di molte piccole distillerie, lasciando spazio solo a quelle di qualità superiore come Finsbury, Gordon’s e Plymouth.
evoluzione e innovazione del gin
tecniche di produzione e nuove ricette
Il XIX secolo segnò un’epoca di significative innovazioni nel campo della produzione di gin. Grazie all’introduzione del distillatore continuo nel 1832, i produttori iniziarono a prestare maggiore attenzione alla selezione delle materie prime, portando così alla creazione dell’Old Tom, un gin addolcito con zucchero e botaniche come vaniglia e zenzero. Questo tipo di gin fu concepito per mascherare le imperfezioni dovute alla distillazione e soddisfare i palati di quel periodo.
In un’ulteriore evoluzione del gin, gli ufficiali della Marina Britannica iniziarono a mescolare il gin con chinino e Angostura bitter, entrare a far parte della storia della miscelazione. Con l’arrivo degli anni ’30, l’alambicco continuo di Aeneas Coffey attirò l’attenzione dei produttori, rendendo superflua la dolcificazione. Nacque così il London Dry Gin, che enfatizza i sapori del ginepro e delle botaniche.
il rinascimento del gin e la mixology contemporanea
il boom del gin nel mercato globale
Negli ultimi trent’anni, il gin ha conosciuto un rifiorire, un rinascimento legato alla festa della mixology. La sua ampia diffusione nei cocktail e nella cultura dei bar ha reso il gin protagonista nel panorama degli spirits. Le distillerie di tutto il mondo hanno iniziato a sperimentare, dando vita a una varietà di nuove etichette, per rispondere a una domanda sempre più diversificata.
Oggi possiamo trovare sul mercato non solo brand storici, ma anche una varietà di produttori e microdistillerie che offrono gin aromatizzati con botaniche originali. Questa nuova ondata non solo ha stimolato la creatività dei bartender, ma ha anche attratto investimenti da parte delle multinazionali del beverage, in cerca di nuove etichette da immettere nei mercati globali. Con una produzione in continua espansione, il gin continua a conquistare il palato di milioni di consumatori in tutto il mondo.