Le Marche vietano i fertilizzanti in inverno: agricoltori allarmati per scelte “integraliste”

Le Marche vietano i fertilizzanti in inverno: agricoltori allarmati per scelte "integraliste" - Fornelliditalia.it

Il recente regolamento sulla distribuzione di fertilizzanti azotati nella Regione Marche sta sollevando un’ondata di preoccupazione tra gli agricoltori. Confagricoltura Macerata ha contestato queste nuove disposizioni, definendole dannose e vincolanti per il settore agricolo. Il divieto di utilizzare fertilizzanti nei mesi di dicembre e gennaio nelle Zone vulnerabilità nitrati ha scatenato polemiche, con gli agricoltori che si sentono limitati nel loro operato in un contesto già difficile.

scenario delle nuove normative

divieti in dicembre e gennaio

La Regione Marche ha introdotto un divieto categorico sulla distribuzione di fertilizzanti azotati durante i mesi di dicembre e gennaio. Questa decisione interessa una vasta porzione di terreni agricoli, poiché gran parte delle superfici regionali rientra nelle Zone vulnerabilità nitrati . Secondo i rappresentanti degli agricoltori, tale restrizione costituisce un ostacolo significativo alle operazioni agricole e può avere impatti negativi sulla produttività.

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Molti agricoltori sostengono che i mesi invernali siano un periodo critico per la preparazione del terreno e per garantire che le colture ricevano i nutrienti necessari. Infatti, l’impossibilità di intervenire in un periodo favorevole potrebbe comportare uno sviluppo non ottimale delle piante, con conseguenze dirette sulla resa finale.

autorizzazioni settimanali di distribuzione

A partire da febbraio, la nuova regolamentazione richiede che la distribuzione di fertilizzanti venga effettuata solo previa autorizzazione settimanale da parte dell’Agenzia regionale per l’ambiente . Le autorizzazioni saranno concesse in base alle condizioni meteo, creando così ulteriori vincoli per gli agricoltori che potrebbero trovarsi in difficoltà nel rispettare le scadenze e le modalità imposte.

Le critiche si moltiplicano, in quanto Confagricoltura Macerata sottolinea che queste restrizioni siano eccessive rispetto alle indicazioni fornite dalle normative europee, le quali, pur riconoscendo l’importanza della sostenibilità ambientale, non impongono divieti così rigidi.

l’allarme degli agricoltori marchigiani

la posizione di confagricoltura macerata

Andrea Pettinari, presidente provinciale di Confagricoltura, ha espresso dissenso nei confronti della nuova regolamentazione, sostenendo che essa crei “paletti assurdi” in contrasto con il buonsenso agronomico. Il momento critico per le colture, in particolare per il grano duro, richiederebbe invece un approccio più flessibile, capace di garantire l’apporto di azoto essenziale per lo sviluppo ottimale delle piante.

Secondo Pettinari, le conoscenze degli agricoltori in merito alle specifiche esigenze delle loro colture dovrebbero essere riconosciute e valorizzate. Gli agricoltori sono i primi a voler evitare pratiche che possano danneggiare la produttività delle loro aziende. Tuttavia, con le nuove normative, la situazione si complica ulteriormente, con il rischio di compromettere le rese e, di conseguenza, il reddito degli agricoltori.

l’impatto sul settore primario

Le preoccupazioni non si limitano solo all’efficacia delle colture, ma si estendono all’intero settore agricolo delle Marche, che negli ultimi dieci anni ha registrato perdite significative. Secondo le stime, 7.000 aziende agricole hanno chiuso i battenti nell’ultimo decennio, mentre solo nell’ultimo anno si è assistito a una riduzione di 13.000 lavoratori nel comparto. Una crisi che, secondo Confagricoltura Macerata, è aggravata da normative che vengono percepite come vessatorie, contribuendo all’emorragia di manodopera e aziende.

Le misure restrittive attuali potrebbero accentuare ulteriormente questo trend, creando un contesto in cui gli agricoltori marchigiani si trovano in difficoltà, non solo per ragioni contingenti, ma anche per le scelte politiche che non sembrano favorire la crescita e la sostenibilità del settore primario.