Il Lazio è una regione dal cuore gastronomico pulsante, dove la tradizione si intreccia con la creatività e la qualità delle materie prime. Nell’ambito di Lazio Experience, organizzato da Alfacomunicazione APS, sposato dalla Regione Lazio con il contributo di Arsial; media partner fornelliditalia.it e ilfaroonline.it.
Nell’experience destinata a far conoscere le produzioni del Lazio nel resto d’Italia, un menù-omaggio per valorizzare i produttori che ogni giorno lavorano per mantenere vive le eccellenze del territorio, portando sulle nostre tavole sapori autentici e prodotti di altissimo livello.
L’appuntamento è iniziato con un antipasto che sorprende per la sua originalità: un crostino di pane di segale su cui si posa un delicato gelato ai ceci, una creazione firmata Capitan Cono, gelateria artigianale di Roma. Un connubio insolito, capace di esaltare la dolcezza naturale dei ceci in un gioco di contrasti tra la croccantezza del pane e la morbidezza del gelato. A completare questa creazione, l’olio extravergine d’oliva monocultivar Itrana dell’Azienda Agricola Molino7Cento, di Cori, che con il suo profilo fruttato aggiunge profondità al piatto.
Poi un primo che racconta una storia di tradizione e tutela della biodiversità: i cannolicchietti dei fratelli Troiani (Ponzano Romano), prodotti con farine di alta qualità, incontrano i fagioli a suricchio, una varietà antica salvaguardata dall’Arca del Gusto di Slow Food nell’area del Piglio (Frosinone). Un piatto che profuma di casa e di memoria, in cui la pasta fresca e la cremosità dei legumi si fondono in un equilibrio perfetto.
Il viaggio nei sapori laziali è continuato con una selezione di formaggi e salumi che esprime il meglio della produzione artigianale della regione. Tra i protagonisti il Caciofiore della Campagna Romana dell’Azienda Agricola Acquaranda di Trevignano, un formaggio a latte crudo che mantiene viva un’antichissima tecnica casearia, risalente all’epoca romana. Accanto a lui, il Cacio di Genazzano, prodotto dall’Azienda Agricola Biologica L’Oca Bianca di Cave, altro presidio Slow Food che valorizza il latte ovino lavorato secondo metodi tradizionali. A completare il tagliere, lo stracchino e la mozzarella di bufala del Caseificio Nonna Pitta, di Amaseno (Frosinone), eccellenze di cremosità e freschezza, e i salumi artigianali dell’Azienda Agricola Biologica Ammano, di Fiumicino, che raccontano la grande tradizione norcina laziale.
Non possono mancare le verdure di stagione, fornite dall’Azienda Agricola Adua, sempre di Fiumicino, che con il suo impegno garantisce prodotti freschi e genuini. E per chiudere in dolcezza, i biscottini artigianali della Bottega Ioli e Matteucci, azienda di due ragazzi di Roma, che riportano alla mente i sapori genuini delle merende fatte in casa.
La location che ha ospitato l’evento è stata Officina Alimentare, in via Monte Solarolo a Fiumicino, un luogo dove cultura e cibo di mescolano, in una contaminazione che valorizza entrambi. Un luogo particolare, con gli spazi per il confronto dialettico – che sia la presentazione di un libro o un dibattito – si fondono con la possibilità di assaggiare e comprare prodotti dell’eccellenza enogastronomica, dalla pasta al miele, dal vino all’olio, dai salumi ai formaggi. E anche tisane etiche di Kore, o il gustoso caffè Fantini di Ardea, miscele pregiate e un’attenzione maniacale alla qualità.
E’ stato possibile anche assaggiare le bibite Chinottissimo (Roma), con diversi gusti, figlie della grande tradizione della Famiglia Neri, capostipite di “quel” famoso chinotto ora passato ad altra proprietà. E anche qui parliamo di prodotti particolari, di grande qualità, lontani dai sapori industriali ai quali il marketing massiccio ci ha abituato.
Questo menù è stato più di una semplice esperienza gastronomica: è un tributo ai produttori del Lazio, a quelle mani sapienti che lavorano ogni giorno per custodire i sapori autentici della terra. Un viaggio che attraversa campi, pascoli e laboratori artigianali, per arrivare sulle tavole con tutta la ricchezza di una regione, il Lazio, che ha ancora molto da raccontare.
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