L’azienda agricola Giacomo Fenocchio, situata a Monforte d’Alba, rappresenta un faro della tradizione vinicola nelle Langhe. Fondata nel 1947, l’azienda è guidata da Claudio Fenocchio, il quale coltiva l’eredità del padre Giacomo e la passione per la produzione di vini di alta qualità. Con un focus su varietà come il Nebbiolo e la Barbera, l’Azienda impiega tecniche di vinificazione che rispettano la tradizione, mantenendo un occhio rivolto all’innovazione. I vini prodotti non sono solo espressioni territoriali, ma anche il risultato di un’attenta cura familiare e di un lungo impegno nel settore.
La storia dell’azienda agricola Giacomo Fenocchio
Radici familiari e tradizione vinicola
L’azienda Giacomo Fenocchio affonda le sue radici nella storia della famiglia, che da cinque generazioni è impegnata nella viticoltura. Claudio Fenocchio afferma che suo padre, Giacomo, è stato un “vignaiolo visionario” e la sua guida continua a ispirare le pratiche attuali dell’azienda. La prima bottiglia è stata messa in commercio nel 1947, e ora si sta preparando una nuova etichetta in onore di Giacomo, che riflette l’importanza della figura paterna nella storia dell’azienda.
Attualmente, l’azienda si estende su circa diciotto ettari, dedicati principalmente al Nebbiolo da Barolo, ma anche a varietà come Barbera e Dolcetto. L’attenzione sulla qualità è evidente anche nei riconoscimenti ricevuti, come il punteggio “110 cum Laude” dalla Guida de L’Espresso per il Barolo Docg Castellero 2020. L’approccio familiare coinvolge anche la figlia Eleonora, laureata in enologia, e Letizia nel campo della comunicazione, sottolineando come il legame con il territorio e la tradizione venga mantenuto vivo attraverso le nuove generazioni.
Gli ettari e i vitigni
L’azienda possiede in totale diciotto ettari di vigne, di cui dieci si trovano di fronte alla cantina. Tra questi, sei sono dedicati al Nebbiolo, coltivato nelle esposizioni più favorevoli, mentre gli altri quattro sono riservati a Barbera, Freisa e Dolcetto. La cura e la gestione dei vigneti sono fondamentali per garantire uve di alta qualità. Ogni decisione, dal tipo di potatura all’uso dei vasi comunicanti, si traduce in un vino che riflette il terroir unico delle Langhe.
Claudio ha messo in evidenza come, con l’andare del tempo, la varietà delle uve e le pratiche vitivinicole siano rimaste fedeli a un approccio rispettoso della tradizione, pur essendo aperti all’innovazione. I vitigni sono gestiti in purezza, e le circa 105.000 bottiglie prodotte ogni anno testimoniano l’impegno verso l’alta qualità e l’autenticità.
Innovazione nella cantina Giacomo Fenocchio
L’apertura della nuova cantina
Nel 2021, l’azienda ha inaugurato una nuova cantina all’avanguardia, progettata per ottimizzare la vinificazione e il trattamento delle uve. All’ingresso della cantina, due anfore in ceramica Pozzi di Gattinara accolgono i visitatori, un omaggio alle radici storiche dell’azienda. L’impianto di fermentazione è dotato di tecnologia moderna, ma mantiene sempre un legame con le tradizioni storiche, come l’uso di botti di rovere di Slavonia piegate a vapore.
La scelta di non utilizzare legni nuovi nei primi due anni per il Barolo permette di rispettare la fragranza e il carattere delle uve. Le fermentazioni alcoliche avvengono in acciaio, con una macerazione media di circa 40 giorni per il Nebbiolo e 90 giorni per il Barolo Riserva, risultando in vini complessi e dal bouquet ricco. Claudio Fenocchio si distingue per un approccio essenziale e naturale, permettendo alla fermentazione di avvenire in modo spontaneo, senza aggiunta di lieviti.
Tecniche di vinificazione e artistica del grappolo intero
L’esperienza di Claudio si riflette nelle scelte vinificatrici. Una pratica interessante è l’uso del grappolo intero, introdotto da Claudio per produrre un Barolo di qualità superiore. Dopo aver sperimentato con diverse proporzioni, ha trovato un equilibrio ottimale, combinando grappolo intero e diraspato, adattando ogni annata a seconda delle caratteristiche delle uve.
Le fermentazioni sono seguite con attenzione, e la costante ricerca dell’equilibrio tra libertà dell’uva e controllo della qualità permette di ottenere vini che preservano il carattere unico di ogni Cru. La combinazione di pratiche tradizionali e approcci innovativi rende i vini di Fenocchio una vera espressione delle Langhe.
Degustazioni e storie di famiglia
Un viaggio sensoriale tra le etichette
Durante le degustazioni, l’azienda offre un’entusiasmante opportunità di esplorare diversi vini, inclusi Barbera, Langhe Nebbiolo e Freisa. La Barbera d’Alba Superiore Doc 2022, ad esempio, con la sua lavorazione in acciaio e botte grande, è un vino che riflette struttura e armonia, stimolante sia nei profumi che nei sapori. L’atmosfera di condivisione è palpabile durante le degustazioni, dove il racconto delle storie familiari si intreccia con la qualità dei vini serviti.
Cause di orgoglio per Claudio sono i ricordi delle tradizioni locali, con aneddoti su quando il Grignolino era molto popolare nelle Langhe. Fenocchio è attualmente l’unico produttore a Bussia a dedicarsi a questa uva, perpetuando una storia che rischiava di perdersi a causa dell’egemonia del Barolo.
L’eredità storica attraverso i vini
Il Barolo di Giacomo Fenocchio è il risultato di scelte lungimiranti fatte da Giacomo negli anni ’50 e ’60, quando ha iniziato a vinificare vecchie vigne di Barolo. L’approccio ai Cru è stato un cambiamento significativo, stabilendo una nuova direzione per l’azienda. I Barolo prodotti vengono costantemente degustati e analizzati per riflettere le modifiche climatiche nel tempo, aspetto che Claudio monitora con attenzione.
La degustazione di vecchie annate, tra cui il 1994 e il 2004, offre un’affascinante prospettiva sui cambiamenti nel profilo dei vini, confermando che i Barolo possono invecchiare magnificamente, evolvendo nel tempo e raccontando storie affascinanti da ogni bottiglia.
Il futuro dell’azienda agricola Giacomo Fenocchio
Sfide climatiche e innovazione
Il cambiamento climatico ha rivoluzionato la viticoltura, portando a nuove sfide per i produttori. Claudio Fenocchio osserva che rispetto ai decenni passati, oggi le annate sono sempre più caratterizzate da condizioni estreme. La ricerca di un equilibrio nelle pratiche viticole continua a essere una priorità, sostenendo l’idea che la freschezza iniziale dell’uva è cruciale per il risultato finale del vino.
L’innovazione non è solo una questione di tecnologia, ma di un approccio più ampio, variando dalle pratiche agricole alle modalità di vinificazione e affinamento. Il futuro sembra promettente per l’azienda, che continua a investire in ricerca e in educazione per garantire un prodotto di alta qualità.
Il rosé e l’immagine dell’azienda
Recentemente, l’azienda ha prodotto un Rosato di Nebbiolo, ma a causa delle sfide nel mercato, questo prodotto è stato ritirato. Claudio ha espresso la volontà di rimanere fedele alla tradizione e di non compromettere la qualità dei suoi vini, affermando che la richiesta per i rosati è inferiore rispetto ad altre varietà.
Le visite alla cantina di Giacomo Fenocchio rappresentano un’ottima opportunità per apprendere la storia e degustare vini di alta qualità, in un contesto che celebra la tradizione vinicola delle Langhe. Con l’apertura della Fenocchio’s House, un’accogliente struttura per i visitatori, l’azienda si prepara ad accogliere coloro che desiderano esplorare e apprezzare l’autenticità dei vini della famiglia Fenocchio.