La storia del tartufo: dall’antichità al simbolo della gastronomia italiana

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Il tartufo è un elemento distintivo della cultura culinaria italiana, apprezzato fin dai tempi antichi per il suo aroma inconfondibile e il suo sapore unico. Questo fungo sotterraneo, che affonda le radici nella storia della gastronomia, ha suscitato interesse e meraviglia in molte civiltà. Dalla sua considerazione come alimento divino nella Roma antica fino al suo status di prelibatezza contemporanea, il tartufo continua a ricoprire un ruolo centrale nella cucina e nelle tradizioni gastronomiche italiane.

Le origini remote del tartufo

I tartufi nell’antichità

Sin dai tempi dei Sumeri e degli Egizi, il tartufo veniva consumato e celebrato per le sue qualità straordinarie. Plinio il Vecchio, celebre naturalista romano, lo descriveva come “miracolo della natura”, sottolineando il suo aspetto misterioso e la sua crescita sottoterra priva di radici. Inoltre, i Romani lo consideravano un alimento che possedeva proprietà afrodisiache e divine, elevandolo a un livello di prestigio e fascinazione.

Un periodo di oblio e il rinascimento

Tuttavia, durante il Medioevo, il tartufo fu relegato in secondo piano, oscurato da superstizioni e timori che lo associavano a forze oscure. Questa percezione nebulosa cambiò nel Rinascimento, quando il tartufo riemerse come una prelibatezza nelle tavole delle famiglie nobili e nei banchetti sfarzosi dell’epoca. Reinterpretato e rivalutato, il tartufo iniziò a ritornare nei menù, fiorendo sotto l’attenzione di chef e buongustai.

Il tartufo nella tradizione italiana

Oggi, il tartufo è un simbolo di eccellenza nella tradizione gastronomica italiana. L’approccio artigianale alla raccolta e alla preparazione di questo raro fungo ha contribuito a preservare una cultura gastronomica che celebra la connessione tra la terra e la cucina. Le regioni italiane, ognuna con le proprie varietà di tartufo, ne fanno un simbolo di identità e tradizione.

Le varietà di tartufi italiani

Tartufo bianco pregiato

Il Tartufo Bianco Pregiato rappresenta la varietà più pregiata d’Italia. Caratterizzato da un aroma intenso e avvolgente, questo tartufo è particolarmente presente in Piemonte, Toscana e nelle Marche. Considerato uno dei tartufi più costosi al mondo, è spesso utilizzato in piatti raffinati e gourmet.

Tartufo nero pregiato

Un’altra varietà di grande significato è il Tartufo Nero Pregiato . Di colore scuro e profumo delicato, questo tartufo è diffuso soprattutto in Umbria e Molise. La sua versatilità in cucina e il suo sapore distintivo lo rendono un ingrediente amato da chef e appassionati di gastronomia.

Tartufo estivo e altre varietà

In aggiunta, troviamo il Tartufo Estivo o Scorzone , noto per il suo sapore più delicato, ma comunque caratteristico. Questa varietà è più accessibile e versatile, spesso utilizzata nei piatti estivi. Un’altra varietà significativa è il Tartufo Uncinato , simile allo scorzone e reperibile tra ottobre e dicembre. Infine, il Tartufo Bianchetto , meno aromatico ma ugualmente apprezzato, arricchisce la gamma di tartufi che l’Italia offre.

L’arte della cerca: tradizione e maestria

Figure chiave della ricerca

La raccolta dei tartufi, nota come “la cerca”, è un’antica tradizione tramandata di generazione in generazione, con i trifulau che si pongono come custodi di questa pratica. La loro esperienza e conoscenza del territorio sono fondamentali per un’adeguata cercatura. Operando nelle giuste stagioni e in condizioni ottimali, questi cercatori sanno esattamente dove cercare e come individuare i tartufi in modo efficace.

Il ruolo dei cani da tartufo

Un elemento cruciale della cerca è rappresentato dai cani da tartufo. Diversamente da altre tradizioni europee, in Italia non è comune utilizzare i maiali per la raccolta, ma piuttosto cani come il Lagotto Romagnolo, razza specializzata nell’individuare tartufi. L’addestramento dei cani avviene fin dall’età giovane, consentendo loro di riconoscere l’aroma dei tartufi e segnalare la loro presenza al trifulau. Questa collaborazione tra uomo e cane è una danza silenziosa di segni e risposte che culmina in un grande risultato.

Rito e regolamentazione della raccolta

La cerca nel momento giusto

La pratica della cerca avviene principalmente in silenzio, all’alba o durante le notti fresche. Questi momenti privilegiano l’attenzione del cane e l’intensità dell’aroma, rendendo il processo quasi mistico. Le condizioni di temperatura e umidità influenzano la percezione del tartufo e la qualità della raccolta. Utilizzando attrezzi adeguati, come il “vanghetto,” i trifulau scavano delicatamente per mantenere intatte le radici circostanti e il terreno.

Normative di protezione ambientale

La raccolta del tartufo è disciplinata da normative che mirano a garantire la sostenibilità e la protezione ambientale. Ogni varietà di tartufo ha periodi di raccolta specifici per evitare un eccessivo sfruttamento e per preservare l’equilibrio del sottosuolo. Inoltre, i cercatori devono conseguire una licenza attraverso un esame per garantirne competenza e rispetto delle normative.

Il tartufo nella cucina italiana

Piatti iconici della tradizione

Nella cucina italiana, il tartufo gioca un ruolo centrale, esaltando sapori e ingredienti. Tra i piatti più noti, i Tagliolini al tartufo bianco si posizionano come un classico della tradizione piemontese, dove il tartufo fresco è grattugiato su pasta all’uovo preparata artigianalmente. Le Uova al tegamino con tartufo e il Risotto al tartufo nero sono altre preparazioni iconiche che dimostrano la versatilità di questo prezioso ingrediente.

Regionalità e cucina gourmet

Dai ristoranti delle Langhe, come Fàula di Casa di Langa, dove il tartufo bianco viene esaltato in ricette moderne e sostenibili, fino a Casa Vissani in Umbria, che celebra il tartufo nero in piatti innovativi; l’Italia vanta innumerevoli esperienze gastronomiche. A Firenze, il Palagio del Four Seasons offre reinterpretazioni contemporanee del tartufo, mentre ristoranti eccellenti come Don Alfonso 1890 nella Penisola Sorrentina e Due Camini di Borgo Egnazia in Puglia propongono piatti che valorizzano i sapori tradizionali e regionali.

Il tartufo, quindi, rimane una costante nella cultura alimentare italiana, unendo passato e presente con raffinatezza e passione.