La peste suina africana in Italia: aggiornamenti sui focolai e le conseguenze economiche - Fornelliditalia.it

La peste suina africana in Italia: aggiornamenti sui focolai e le conseguenze economiche

La situazione della peste suina africana in Italia ha raggiunto livelli critici, in particolare in Lombardia e Piemonte. Con 18 focolai attivi in Lombardia, 5 in Piemonte e 1 in Emilia Romagna, il Commissario Straordinario Giovanni Filippini ha fornito un quadro dettagliato sulla gestione della crisi e le sue ripercussioni.

Focolai di peste suina africana: la situazione attuale

La distribuzione dei focolai

Al momento, i focolai di peste suina africana in Italia si concentrano in Lombardia, con un numero preoccupante di 18 focolai identificati. In Piemonte si segnalano 5 focolai, mentre l’Emilia Romagna registra un solo caso. La diffusione della malattia ha sollevato preoccupazioni tra associazioni e allevatori, i quali si trovano sotto pressione a causa delle restrizioni imposte per la gestione della crisi. Giovanni Filippini ha sottolineato che, sebbene la situazione sia complessa, è importante non allarmarsi eccessivamente, poiché non si tratta ancora di un’emergenza drammatica.

Misure locali e nazionali

Filippini ha annunciato che al momento non sono previste ulteriori ordinanze, poiché si attende di valutare i risultati delle misure nuove adottate nei territori colpiti. Gli allevatori sono particolarmente ansiosi riguardo all’andamento della situazione nelle zone di restrizione, dove le misure preventive sono state applicate di recente. Il Commissario ha garantito che l’attenzione verso queste regioni è massima, e qualsiasi decisione futura dipenderà dai risultati che le nuove politiche genereranno nell’immediato.

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Impatti economici della peste suina africana

Danni all’export e preoccupazioni sul mercato

Rudy Milani, presidente nazionale dei suinicoltori di Confagricoltura, ha lanciato un allerta riguardo ai danni economici che la peste suina sta causando. Da quando il virus è stato identificato in Italia nel gennaio 2022, l’export di carne suina verso mercati di grande valore come Cina e Giappone è stato severamente bloccato, generando perdite stimate tra 20 e 30 milioni di euro al mese. Secondo Milani, la situazione attuale non rappresenta una minaccia diretta per la salute dei consumatori, ma ha gravi conseguenze sul commercio e sulle relazioni internazionali.

Pressione sul settore agricolo

La Federazione nazionale dei suinicoltori è preoccupata per un potenziale disastro economico e avverte che è essenziale affrontare la questione della fauna selvatica, considerata fuori controllo. Senza azioni tempestive e risolutive, il settore potrebbe trovarsi in una situazione insostenibile negli anni a venire. Queste problematiche si sommano a quelle già esistenti nel mercato della carne, dove la richiesta di interventi governativi sta crescendo.

Il ruolo dei veterinari e l’impegno per la salute pubblica

Pressione sui veterinari pubblici

I veterinari pubblici, fondamentali per il controllo della PSA, stanno affrontando un carico di lavoro raddoppiato. Gian Carlo Battaglia, presidente della Federazione dei medici veterinari della Lombardia, ha evidenziato che i professionisti stanno operando con risorse limitate e un numero insufficiente di veterinari nel servizio sanitario regionale. Con solo l’11% dei veterinari della Lombardia impegnati nella gestione della PSA, si teme per la capacità di rispondere adeguatamente all’emergenza sanitaria.

Riconoscimento del lavoro extra

Battaglia ha chiesto che venga riconosciuto il lavoro supplementare svolto dai veterinari, avvertendo che, in assenza di misure concrete, potrebbe essere proclamato uno stato di agitazione per tutelare i diritti professionali. Con serietà, il presidente ha evidenziato che senza adeguati incentivi e riconoscimenti, il sistema di sanità pubblica rischia di compromettere ulteriormente la propria efficacia.

Le richieste di Coldiretti per sostenere il settore suinicolo

Indennizzi e monitoraggi

Coldiretti ha esortato le autorità governative a prendere misure urgenti per salvaguardare il settore suinicolo italiano, che rappresenta un pilastro dell’economia nazionale. La confederazione ha sottolineato la necessità di erogare indennizzi adeguati per le aziende danneggiate e per tutti gli allevatori che affrontano fermo aziendale. Si chiede inoltre un monitoraggio costante dei prezzi della carne suina per prevenire eventuali speculazioni.

Urgenza di azioni tempestive

Coldiretti ha avvertito che senza interventi immediati, si corre il rischio di compromettere gravemente la stabilità economica di un settore che rappresenta oltre 100.000 posti di lavoro. La protezione della filiera suinicola è vitalmente legata alla sicurezza alimentare e alla salute economica del paese.

Questa situazione in evoluzione richiede un’analisi approfondita e interventi coordinati, poiché le conseguenze della peste suina africana si fanno sentire in molteplici aspetti dell’economia e della salute pubblica.

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