Il mercato dell’olio d’oliva tunisino sta vivendo un periodo significativo, con l’Italia che si afferma come il principale importatore dei prodotti provenienti dalla Tunisia. I dati evidenziano un forte incremento delle esportazioni, sebbene il valore di mercato abbia subito una contrazione. Le informazioni dettagliate fornire da fonti ufficiali come l’Osservatorio nazionale dell’agricoltura tunisina offrono uno spaccato preciso di questa dinamica.
I principali destinatari delle esportazioni tunisine
Italia in testa alla classifica
Secondo le recenti statistiche, l’Italia si colloca al primo posto tra i paesi importatori di olio d’oliva tunisino, con una quota del 32,4% delle esportazioni registrate a dicembre 2024. Questo dato segnala un trend positivo per le relazioni commerciali tra Italia e Tunisia, dove il rinomato olio d’oliva tunisino continua a piacere ai consumatori italiani. Questo pregiato prodotto non solo è ampiamente utilizzato nei ristoranti, ma ha anche conquistato gli scaffali dei supermercati e dei negozi gourmet.
Spagna e Stati Uniti seguono a ruota
Dopo l’Italia, la Spagna si attesta al secondo posto con il 27,3% delle importazioni, seguita dagli Stati Uniti, che rappresentano il 13,3%. Queste statistiche riflettono l’interesse crescente dei mercati esteri per l’olio d’oliva tunisino, rinomato per la sua qualità elevata e i suoi benefici per la salute. L’analisi di questi dati suggerisce che la Tunisia sta consolidando la sua posizione nel settore olivicolo internazionale.
Dati delle esportazioni e andamento dei prezzi
Aumento delle quantità esportate
Per la stagione in corso, l’olio d’oliva tunisino ha visto un aumento delle esportazioni, che hanno raggiunto un volume totale di 42.000 tonnellate. Questo incremento rappresenta un aumento del 7,4% rispetto al periodo analogo della campagna precedente. Tuttavia, malgrado l’aumento del volume, il fatturato totale ha subito una flessione, attestandosi a 683,9 milioni di dinari, pari a circa 207 milioni di euro.
Calo dei prezzi sul mercato internazionale
Un fattore chiave nella diminuzione del fatturato è il calo dei prezzi medi dell’olio d’oliva sul mercato internazionale. I dati rivelano che il prezzo medio si è posizionato a 16,27 dinari al chilogrammo, registrando una diminuzione significativa del 35,4% rispetto ai 25,19 dinari della campagna 2023-2024. Questa contrazione nel valore ha sollevato preoccupazioni tra i produttori tunisini, poiché un prezzo più basso può influenzare negativamente la sostenibilità delle loro attività.
Previsioni per la stagione 2024-2025
Aspettative di produzione
Secondo le proiezioni, la stagione 2024-2025 si preannuncia promettente per l’olio d’oliva tunisino, con stime che indicano una produzione di circa 340.000 tonnellate, segnando un incremento del 55% rispetto all’anno precedente. Questa previsione positiva è alimentata da condizioni climatiche favorevoli e dall’impegno degli agricoltori tunisini nel migliorare le tecniche di coltivazione e produzione.
Possibili ricadute economiche
Le esportazioni potrebbero generare un fatturato di circa 1,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente all’economia tunisina. L’aumento atteso della produzione potrebbe non solo soddisfare la crescente domanda internazionale, ma anche riportare stabilità ai prezzi di mercato, favorendo così il benessere dei produttori locali. Le autorità tunisine si mostrano ottimiste riguardo l’andamento futuro del settore, puntando a strategie che promuovano la qualità e la competitività del prodotto tunisino a livello globale.