Il Prosciutto di Parma avvia la transizione ecologica con un innovativo software per l’impatto ambientale

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Il consorzio del Prosciutto di Parma ha recentemente presentato a Milano un ambizioso progetto volto a ridurre l’impronta ambientale della produzione di questo rinomato salume. L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con enti prestigiosi come il Politecnico di Milano, Enersem e Csqa, si propone di ottimizzare le prestazioni dell’intero ciclo produttivo, evidenziando l’importanza della sostenibilità in un mercato in continua evoluzione.

La transizione ecologica del Prosciutto di Parma

La crescente attenzione verso questioni ambientali e sostenibili ha spinto il consorzio del Prosciutto di Parma a intraprendere un percorso di transizione ecologica. Alessandro Utini, presidente del consorzio, sottolinea come “la qualità di questo prodotto non possa prescindere dalla sua capacità di rispondere alle esigenze dei consumatori moderni.” La necessità di adattarsi a un contesto globale che cambia rapidamente è fondamentale per soddisfare le aspettative dei clienti e garantire la competitività dell’industria.

L’emergenza ambientale richiede approcci innovativi e responsabili. Questa trasformazione è sostenuta dalla convinzione che “la ricerca sia la chiave per affrontare le sfide contemporanee.” Gaia Baiocchi, vice presidente del consorzio, ribadisce che la sostenibilità non è solo un obiettivo, ma una necessità, così come il mantenimento dei più elevati standard di qualità nella produzione.

Metodologie per il calcolo dell’impronta ambientale

Il progetto ha avuto inizio con la misurazione dell’impronta ambientale del comparto. Utilizzando la metodologia ufficiale PEF , i membri del consorzio hanno potuto raccogliere e analizzare dati essenziali che forniscono un profilo ambientale di riferimento per i prosciutti crudi DOP. Queste informazioni sono state successivamente depositate presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in un passo verso la standardizzazione delle pratiche ecologiche nell’industria.

Grazie a tali valutazioni, il consorzio ha elaborato Regole di Categoria di Prodotto, una sorta di manuale che definisce le linee guida da seguire per ridurre l’impatto ambientale nella produzione. In particolare, questo strumento si rivela cruciale nell’assicurare una base comune per tutti i produttori.

Implementazione del software per la riduzione delle emissioni

Nella fase finale del progetto, è stato sviluppato un software innovativo, progettato per calcolare e supportare la riduzione dell’impronta ambientale. Questo strumento, già verificato da Csqa, offre ai produttori l’opportunità di ottenere valutazioni personalizzate e suggerimenti pratici volti a ottimizzare le proprie prestazioni ambientali. I produttori possono così confrontare i loro risultati con quelli di altre realtà, ricevendo un feedback diretto utilissimo per il miglioramento continuo.

Attualmente, circa 20 delle 130 aziende associate al consorzio stanno già utilizzando il software, coprendo all’incirca un quarto della produzione totale di Prosciutto di Parma. Questo segnala un primo passo importante verso la diffusione di pratiche più sostenibili all’interno dell’industria.

L’importanza della certificazione ambientale

I ricercatori Mauro Ceconello e Carlo Proserpio del Politecnico di Milano, coordinatori del progetto, hanno esaltato l’importanza di iniziative di questo tipo per accelerare la transizione ecologica nel rispetto dei principi del Green Deal europeo. La creazione di un percorso semplificato per ottenere la certificazione ambientale rappresenta un vantaggio significativo per tutte le imprese del comparto.

Matteo Zanchi, direttore generale di Enersem, ha aggiunto che questa innovazione offre un’opportunità senza precedenti: “le imprese possono finalmente ottenere riconoscimenti ufficiali per i loro sforzi ecologici, facilitando così la loro integrazione nel mercato globale, sempre più attento alla sostenibilità.”