La fusione di culture piemontesi e toscane ha dato vita a “Il Moro di San Giovanni”, un’azienda vinicola che esprime un’arte agraria di alta qualità nel cuore della Val d’Orcia. Fondato dalla famiglia Cameli nel 2002, il progetto unisce la passione per il vino e il rispetto per l’ambiente, restituendo alla tradizione vinicola nuovi significati attraverso vini di qualità e un’esperienza enoturistica unica.
La nascita di “Il Moro di San Giovanni”
La scoperta della passione vinicola
La storia di “Il Moro di San Giovanni” inizia nel 2002, quando Coca P.K. Cameli e suo figlio Francesco decidono di avviare un’attività vinicola in un territorio collinare tra San Giovanni d’Asso, nel comune di Montalcino, e Monticchiello, nei pressi di Pienza. Ben lontani dall’iniziare con una tradizione consolidata, la famiglia doveva affrontare la sfida di impiantare vigne di varietà internazionali, tra cui il Cabernet e il Petit Verdot, in un contesto noto per la sua cultura vitivinicola radicata. Questa scelta, sebbene coraggiosa, riflette la determinazione di reinventare la tradizione vinicola toscana.
Il terreno, descritto come un “deserto bizzarro di argilla e rivoli d’erba”, offre una base imperfettamente fertile ma promettente. Con il tifo per le viti impiantate su 5 ettari iniziali, il percorso ha tratto ispirazione non solo dall’entusiasmo della famiglia Cameli, ma anche dalla storia di precedenti generazioni di armatori che, nel passato, avevano sviluppato un legame con la terra attraverso vigneti piemontesi.
La costruzione del progetto vitivinicolo
A supporto della startup vitivinicola, la famiglia Cameli, avvalendosi dell’esperienza di professionisti del settore, si è concentrata sulla creazione di un vino distintivo e di alta qualità. Con la guida di Andrea Franchetti, un noto enologo che ha collaborato con i maestri di Bordeaux, la cantina ha iniziato a muovere i primi passi. Sotto la direzione dell’enologo Mauro Monicchi e dell’agronomo Donato Bagnulo, ogni aspetto della vinificazione è gestito con cura e competenza, dal vigneto alla bottiglia.
L’abilità di produrre vini con personalità e il contributo delle tecniche moderne ha permesso a “Il Moro di San Giovanni” di affermarsi nel panorama vinicolo toscano, pur mantenendo un forte legame con le radici storiche del territorio. La passione per la viticoltura, affermata come un atto di riscoperta, segna l’inizio di un’avventura che andrà oltre alla semplice produzione di vino.
I vini de “Il Moro di San Giovanni”
Vini distintivi con attenzione alla qualità
“Il Moro di San Giovanni” si distingue per la produzione di vini di alta qualità, caratterizzati da basse rese per ettaro, che garantiscono un’uva di grande concentrazione e pregio. Le sue tre etichette principali, Moro di San Giovanni, Fiore del Moro e Malafiore, rappresentano un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, enfatizzando pratiche sostenibili nell’intero processo vitivinicolo.
Il Moro di San Giovanni 2021, con una vinificazione caratterizzata da un blend di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, ha ricevuto riconoscimenti internazionali, tra cui la Medaglia d’argento al Concours Mondial de Bruxelles. Questo vino rosso strutturato si distingue per il bouquet complesso di aromi speziati e frutti rossi, con un profilo equilibrato che presenta tannini morbidi e acidità invitante.
Il Fiore del Moro, dalla gradazione alcolica più bassa, rappresenta un approccio fresco e contemporaneo, mentre il Malafiore incarna l’eccellenza della varietà Petit Verdot, prodotto solo in annate eccezionali e rigorosamente selezionato. Ogni vino è il frutto di una vinificazione meticolosa, che comprende macerazione in acciaio, affinamento in barriques di rovere francese e un ulteriore invecchiamento in bottiglia.
Sostenibilità e rispetto per l’ambiente
Oltre alla qualità intrinseca dei vini, “Il Moro di San Giovanni” si impegna attivamente nel rispetto dell’ambiente. Le pratiche viticole prevedono un approccio integrato alla gestione sostenibile, utilizzando inerbimento spontaneo, rotazione delle colture e riduzione dell’uso di prodotti chimici. Tali misure non solo migliorano la salute del suolo e delle piante, ma favoriscono anche la biodiversità dell’ecosistema locale, creando un equilibrio tra produzione vinicola e tutela dell’ambiente.
Il costante monitoraggio dei vigneti, abbinato alla ricerca della qualità in ogni singolo passaggio della produzione, ha reso il marchio sinonimo di eccellenza e autenticità, consolidando la sua reputazione nel panorama vitivinicolo italiano.
L’enoturismo a “Il Moro di San Giovanni”
Un’esperienza enoturistica immersiva
“Il Moro di San Giovanni” non è solo un’azienda vinicola, ma anche una destinazione per l’enoturismo, che offre ai visitatori un’incredibile opportunità di esplorare la bellezza della Val d’Orcia. Con visite guidate in cantina e degustazioni dei vini, gli ospiti possono scoprire la filosofia e il processo di produzione che si celano dietro ogni bottiglia.
Le dimore storiche della tenuta, completamente restaurate per rispettare l’ambiente circostante, rappresentano un ulteriore punto di attrazione. La dimora Il Moro, risalente al Seicento, è un elegante casale in pietra che offre cinque camere arredate con materiali d’epoca, mentre la Casa di Malafiore, storicamente una torre di avvistamento, regala una vista panoramica sulla Val d’Orcia e la città di Pienza, Patrimonio dell’UNESCO.
Un soggiorno all’insegna del relax e della cultura
A completare l’offerta, una piscina panoramica di venti metri per quattro garantirà momenti di relax dopo una giornata di esplorazione e degustazione. Non solo vino, ma anche cultura, natura e storia si intrecciano in un’esperienza che arricchisce l’anima e il palato. I visitatori sono invitati a immergersi nella magia di questa terra, unendo l’amore per il vino alla scoperta di un paesaggio senza tempo.
“Il Moro di San Giovanni” si conferma così non solo come un produttore di vini d’eccellenza, ma anche come un luogo di incontro tra tradizione, qualità e ospitalità.