Il Fondaco dei Tedeschi a Venezia: chiusura in vista per 226 lavoratori, ma il ristorante Amo non si ferma

Il Fondaco dei Tedeschi a Venezia: chiusura in vista per 226 lavoratori, ma il ristorante Amo non si ferma - Fornelliditalia.it

Un annuncio inaspettato ha scosso Venezia: il Fondaco dei Tedeschi chiuderà, comportando il licenziamento di 226 dipendenti. Tuttavia, il ristorante Amo, flagship della famiglia Alajmo, annuncia che non fermerà la sua operatività e si prepara a festeggiare la cena di fine anno. Questa notizia ha suscitato interesse e curiosità fra cittadini e turisti, evidenziando un contrasto tra le difficoltà economiche del settore e la resilienza di un’attività di ristorazione di alta qualità.

Il Fondaco dei Tedeschi: una chiusura che preoccupa

Il destino dei lavoratori

La recente comunicazione di chiusura del Fondaco dei Tedeschi ha gettato nel panico i 226 lavoratori impiegati nella storica struttura. Trasformata in un prestigioso centro commerciale dedicato al lusso, la location ha saputo attrarre turisti e residenti grazie alla sua offerta selettiva. Il piano di chiusura, annunciato a novembre, ha suscitato preoccupazione non solo per i posti di lavoro a rischio, ma anche per l’impatto sociale ed economico sul quartiere e sulla città, già provata da sfide economiche.

L’investimento del gruppo Alajmo

Raffaele Alajmo ha espresso rammarico per la chiusura imminente, rivelando di aver investito ben 2 milioni di euro per potenziare il ristorante Amo, progettato dallo stilista Philippe Starck. Questo investimento significativo sottolinea l’importanza della location e il valore aggiunto che un ristorante di alto livello può apportare all’offerta gastronomica di Venezia. Amo ha cercato di posizionarsi non solo come un luogo dove mangiare, ma come una vera e propria esperienza culinaria, in grado di attrarre anche una clientela internazionale.

Amo Ristorante: resistenza e iniziative festive

Un programma inalterato

In risposta all’incertezza riguardo al futuro del Fondaco dei Tedeschi, il ristorante Amo ha annunciato che continuerà ad operare senza interruzioni. Raffaele Alajmo ha affermato che, fino a quando non ci saranno comunicazioni ufficiali da parte di DFS, la squadra manterrà il sorriso e l’entusiasmo che l’hanno sempre contraddistinta. Questo approccio positivo mira a garantire continuità ai clienti, incitando loro a sostenerli durante questo periodo critico. La programmazione della cena di San Silvestro verrà dunque portata avanti come previsto, testimoniando la determinazione del team.

Il menù della cena di San Silvestro

Per festeggiare l’ultimo dell’anno, Amo proporrà un menù speciale a cura dello chef Roberto Ienna, che stupirà gli ospiti con un viaggio culinario che abbraccia diverse culture gastronomiche. Le preparazioni si sposteranno dalla tradizione veneziana a quelle giapponese, cinese, spagnola, marocchina, messicana e peruviana, offrendo così un’inedita fusione di sapori e ingredienti freschi. Questo menù patchwork riflette il crescente interesse per le esperienze gastronomiche multiculturali, permettendo ai clienti di assaporare piatti unici preparati con ingredienti di alta qualità.

La resilienza di Amo in questo momento difficile parla chiaro: la ristorazione a Venezia ha ancora molto da offrire, anche in tempi di crisi. La capacità di adattarsi e di evolversi è fondamentale per affrontare le sfide, e il ristorante Alajmo sembra essere pronto a rispondere a queste esigenze con grinta e passione.