Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena si prepara al Regolamento europeo 2024/1143 sulla sostenibilità e autenticità

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Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena è impegnato in un’ampia preparazione per affrontare il Regolamento 2024/1143 relativo alle Indicazioni Geografiche. L’ente sta adottando strategie mirate per garantire non solo la sostenibilità del prodotto, ma anche la sua autenticità. Questo approccio innovativo è centrale in vista della seconda Conferenza sulle Prospettive Globali delle Indicazioni Geografiche, attesa a febbraio 2025 a Roma. In tale contesto, si svolgeranno discussioni tra esperti e produttori per plasmare il futuro del settore.

Sfide legate al regolamento europeo sulle indicazioni geografiche

I prossimi mesi si preannunciano cruciali per il Consorzio nella delineazione delle modalità di applicazione del nuovo Regolamento sulle Indicazioni Geografiche. In preparazione alla conferenza di Roma, il Consorzio sta coinvolgendo esperti accademici e produttori locali in un dialogo costruttivo. Durante un recente incontro presso la Camera di Commercio di Modena, il professor Stefano Magagnoli e la dottoressa Stefania Portioli hanno presentato due progetti fondamentali: “Progetto Sostenibilità” e “Progetto Autenticità“. Questi progetti, sviluppati in collaborazione con le Università di Parma, Modena e Reggio Emilia, puntano a integrare approcci scientifici con la tradizione locale dell’Aceto Balsamico di Modena.

Il direttore del Consorzio, Federico Desimoni, ha evidenziato l’importanza di un dialogo tra il mondo accademico e le imprese per affrontare le sfide del futuro. La nuova normativa non si limita a regolare le pratiche produttive, ma propone un cambiamento paradigmatico verso una maggiore sostenibilità e un’aggregazione di forze tra aziende. Questo approccio sistemico ha l’obiettivo di creare un ecosistema dove ogni singola impresa non opera isolatamente, ma è parte di un complesso interagente con altri attori del territorio.

Iniziative accademiche a sostegno della sostenibilità

Il “Progetto Sostenibilità” mira a sviluppare pratiche virtuose per la produzione dell’Aceto Balsamico di Modena, integrando modelli di business che tutelino l’ambiente. Il Consorzio riconosce che la sostenibilità non è un fattore accessorio, ma una necessità centrale per mantenere la qualità del prodotto e garantire la sua competitività nel mercato globale. La vicesindaca di Modena, Francesca Maletti, ha rafforzato la necessità di collaborazione tra Università e aziende per assicurare una crescita economica responsabile.

La professoressa Caterina Durante ha discusso di come l’autenticità del prodotto possa essere tutelata attraverso “impronte digitali uniche“. Queste impronte, integrate in strategie di sostenibilità, possono fungere da garanzia per i consumatori e da deterrente contro la contraffazione. La ricerca scientifica diventa quindi uno strumento fondamentale nel processo di valorizzazione e nel mantenimento del prestigio del prodotto.

Valorizzazione dell’autenticità del prodotto

Un obiettivo chiave per il Consorzio rimane la valorizzazione dell’Aceto Balsamico di Modena, garantendo che il suo valore distintivo sia riconosciuto e tutelato. Il “Progetto Autenticità” propone strumenti per misurare il valore aggiunto dell’Aceto rispetto ad altri prodotti generici nel mercato. Secondo Stefania Portioli, è cruciale che questa misurazione non si limiti a un’analisi aziendale, ma consideri l’intero sistema agroalimentare locale.

La creazione di un network di stakeholders è fondamentale per affrontare le sfide legate alla promozione e alla diffusione del prodotto a livello globale. Questo approccio collaborativo permette di raggiungere consumatori e istituzioni, rendendo la valorizzazione del prodotto un obiettivo condiviso. Desimoni ha sottolineato l’importanza di creare sinergie che permettano un’interazione efficace tra le diverse realtà coinvolte.

In un contesto di crescente competitività, il Consorzio sta mostrando un impegno significativo per affrontare le sfide del futuro con innovazione e collaborazione. La capacità di adattarsi a nuove normative e di promuovere pratiche sostenibili è essenziale per mantenere la rilevanza dell’Aceto Balsamico di Modena nel panorama mondiale.