I vini rosati di Mattia Vezzola della cantina Costaripa, situata a Moniga del Garda , sono il risultato di un perfetto connubio tra tradizione e innovazione. Le etichette e il metodo di produzione riflettono la storia enologica della Valtènesi, una delle regioni più vocate per la viticoltura italiana. Questo articolo esplora la filosofia del produttore, le peculiarità del microclima locale e il processo di vinificazione degli straordinari rosati.
Costaripa: una cantina storica con una visione moderna
La storia della cantina Costaripa
Fondata nel 1928, Costaripa è una cantina di grande prestigio che ha attraversato generazioni di viticoltori, mantenendo un forte legame con la tradizione. Mattia Vezzola, attuale enologo e titolare, ha ereditato un patrimonio unico dal padre Bruno e ha saputo innovare senza scordare le radici della cantina. Il suo approccio non convenzionale ha portato a una rivalutazione dei vini rosati, fino ad allora considerati prevalentemente freschi e da consumo estivo. Vezzola ha dimostrato che i rosati possono essere complessi e destinati a una lungimirante evoluzione.
Le sue creazioni, come RosaMara e PalmArgentina, rappresentano un linguaggio nuovo e sofisticato che cattura l’essenza del territorio della Valtènesi. Con colori che spaziano dal rosa antico al corallo, ogni etichetta è un omaggio alla varietà e alla bellezza della zona.
L’influenza della tradizione sul processo produttivo
La cantina Costaripa affonda le sue radici nelle antiche pratiche viticole, ispirandosi a metodi tradizionali. Vezzola si è proposto di preservare la salute delle viti, al fine di ottenere vini di qualità superiori nel lungo termine. La filosofia della cantina include anche la sostenibilità e la tutela della biodiversità, fondamentali per garantire un prodotto che si distingue per qualità e riconoscibilità. Ogni fase, dalla scelta del terreno alla vendemmia, è pianificata nei minimi dettagli per mantenere un equilibrio biologico.
Il microclima della Valtènesi: fattori determinanti per i rosati
Caratteristiche del microclima e dei terreni
La Valtènesi gode di un microclima unico creato dall’interazione tra le Prealpi e il Lago di Garda. Questo ambiente favorevole permette la coltivazione di vitigni come il Groppello, uno dei più antichi d’Italia. Il terreno è ricco di scheletro e ghiaia, favorendo un drenaggio eccezionale e il mantenimento delle sostanze nutritive. Le uve beneficiano anche dell’influenza del lago, che tende a mitigare le escursioni termiche e a promuovere un’accresciuta complessità aromatiche nei vini.
Impatto sulla qualità e sul profilo sensoriale
L’attenzione alla biodiversità è fondamentale nell’approccio di Costaripa e si riflette nella selezione delle 67 diverse tipologie di terreno disponibili. La raccolta manuale, che avviene solo nelle prime ore fresche del mattino, è un metodo che permette di massimizzare la qualità delle uve, assicurando che vengano raccolte al picco della maturazione. Queste pratiche assicurano che il profilo sensoriale dei vini sia ricco e articolato, rendendo ogni sorso un’esperienza unica.
Il metodo di vinificazione a Costaripa
Innovazione e tradizione nel processo di produzione
Mattia Vezzola ha rivoluzionato il concetto di vinificazione dei rosati, ispirandosi a un viaggio illuminante in Champagne. Questo ha segnato un turning point nella sua carriera, portando alla scoperta delle potenzialità offerte dalla fermentazione in legno e dall’affinamento sui lieviti. La vinificazione dei rosati di Costaripa inizia con una spremitura soffice, per evitare l’eccessiva estrazione del colore e massimizzare la varietà aromatica.
Dettagli sul processo di fermentazione e affinamento
La fermentazione avviene in parte in piccole botti di rovere e in parte in acciaio inox, creando un perfetto equilibrio di freschezza e complessità. Durante questa fase, è fondamentale mantenere il contatto limitato con le bucce, per garantire un’acidità gustosa e una persistenza interessante. La cuvée finale può derivare da ben 25 vigne diverse, sottolineando la varietà e la complessità che caratterizzano i vini di Costaripa. Il processo si conclude con un’ulteriore fermentazione in bottiglia, seguita da un affinamento di 24 mesi sui lieviti, che porta a un prodotto finale di straordinaria qualità.
Degustazione dei vini Costaripa: note distintive e abbinamenti gastronomici
Vini di punta e le loro caratteristiche
Durante un recente evento a Roma, sono stati degustati alcuni dei vini più rappresentativi di Costaripa. Tra questi, il Costaripa RosaMara, un blend di Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera, presenta un carico aromatico affascinante, che ricorda la frutta fresca e le spezie. Al palato si distingue per la sua setosità e per l’armonia sapida, risultando un vino versatile, ideale per piatti a base di pesce crudo e insalate mediterranee.
Il Costaripa Molmenti, che si evidenzia per il suo colore oro rosa, è un vino che si evolve nel tempo, sviluppando note di vaniglia e una freschezza sapida, con una longevità di 10-15 anni. Infine, il Costaripa PalmArgentina, dal colore rosa corallo, presenta note dolci e fruttate, perfette da abbinare con dessert.
L’impegno sociale e le iniziative filantropiche
Oltre alla produzione vitivinicola, Mattia Vezzola si impegna anche in iniziative sociali di portata significativa. La sua passione per i valori umani e la comunità si riflette nella fondazione creata in onore del cardiochirurgo Christiaan Barnard. Questo impegno ha permesso il finanziamento di trapianti di cuore per bambini, ed è reso visibile anche attraverso etichette speciali. Le collaborazioni con artisti e imprenditori del settore musicale, come Luciano Pavarotti, hanno inoltre contribuito alla celebrazione dell’arte e della cultura in Italia.
Costaripa non è solo un marchio di vino, ma è un esempio di come tradizione, innovazione e responsabilità sociale possano convivere in armonia nel settore vinicolo.