Grazie a una campagna di crowdfunding, la Scozia si prepara a dare vita alla distilleria di whisky più sostenibile al mondo. Nel frattempo, il settore dei drink analcolici e a basso contenuto alcolico continua a espandersi, mentre l’industria del gin, soprattutto nella sua variante premium e di nicchia, mostra segni di grande vitalità. Ecco le principali novità provenienti dal mondo della mixology e dei distillati, come riportato dai media internazionali.
La distilleria di whisky più sostenibile del mondo
Il 15 marzo 2025, i Thompson Brothers, produttori indipendenti di alcolici, hanno lanciato una campagna di crowdfunding per un valore di 1,8 milioni di sterline (circa 2,15 milioni di euro) con l’obiettivo di finanziare la costruzione della Struie Distillery a Dornoch, in Scozia. Secondo quanto dichiarato da The Spirits Business, questa nuova distilleria rappresenterà un modello di sostenibilità “all’avanguardia”, capace di stabilire nuovi standard nel settore. La sua capacità produttiva sarà venti volte superiore a quella dell’attuale sito di produzione, la Dornoch Distillery, situata a meno di 200 metri dal nuovo stabilimento.
La Struie Distillery si avvarrà di una tecnologia in attesa di brevetto, che include un alambicco con condensatore progettato per operare grazie all’energia rinnovabile generata in loco. Questo approccio permetterà alla distilleria di operare con zero emissioni di carbonio, rendendola la più efficiente dal punto di vista energetico al mondo e un punto di riferimento nella produzione di whisky scozzese.
Crescita dei drink low alcol e zero alcol
Il mercato dei drink analcolici e a basso contenuto alcolico sta vivendo una crescita esponenziale, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) previsto del 4% fino al 2028. Secondo un’analisi di IWSR, riportata da Beverage Daily, i prodotti senza alcol cresceranno del 7% nel prossimo periodo, offrendo opportunità significative alle aziende del settore.
Le ragioni di questo trend includono una crescente tendenza alla moderazione nel consumo di alcol e una maggiore disponibilità di prodotti “zero alcol” o “low ABV”. Questa evoluzione è principalmente guidata dai giovani consumatori, come la Generazione Z e i Millennial. I dati indicano che il consumo pro capite di alcol puro è attualmente inferiore di circa il 20% rispetto al 2000, evidenziando un cambiamento nei comportamenti di consumo.
Il gin continua a prosperare, con un focus su prodotti premium e di nicchia
Il mercato del gin continua a espandersi, con particolare attenzione ai prodotti premium e di nicchia. Secondo un rapporto di Maximize Market Research, citato da The Drinks Business, il fatturato globale del settore del gin raggiungerà i 22,73 miliardi di dollari (21 miliardi di euro) entro il 2030. La mixology gioca un ruolo fondamentale in questo aumento della domanda, con cocktail a base di gin, come Gin Tonic, Negroni e Martini, che stanno guidando il consumo sia nei bar che a casa.
Il rapporto mette in evidenza come i consumatori preferiscano marchi di gin con produzioni limitate, provenienza locale e sapori unici. Di conseguenza, i distillatori stanno sperimentando con agrumi, spezie e botaniche esotiche per creare profili aromatici distintivi. Inoltre, la crescente attenzione alla salute ha portato alla creazione di gin a basso contenuto calorico e alcolico, attirando consumatori in cerca di opzioni più leggere.
