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Franco Picciolini: il viticoltore di Monterubiaglio e il suo record di 75 vendemmie

di redazione Fornelli d'Italia

Franco Picciolini, viticoltore di Monterubiaglio, un piccolo borgo situato a pochi chilometri da Orvieto in provincia di Terni, ha raggiunto un traguardo straordinario con le sue 75 vendemmie. La sua storia è la testimonianza di un legame profondo con la terra e con la tradizione vitivinicola italiana. In questo articolo, esploreremo la lunga carriera di Franco, le sfide affrontate nella viticoltura moderna e le tradizioni che continuano a vivere nei suoi vigneti.

Origini e passione per la viticoltura

Il legame familiare con i vigneti

La storia di Franco Picciolini è intrinsecamente legata alla sua famiglia. Cresciuto in una tradizione vitivinicola radicata, ha iniziato a lavorare nei vigneti già all’età di sei anni, quando il padre Alfonso decise che era giunto il momento di coinvolgere lui e i suoi fratelli nel lavoro contadino. “La nostra famiglia ha sempre lavorato nei vigneti”, racconta Franco, delineando un percorso che ha costruito una forte connessione con la terra e con il lavoro nei campi.

Alle soglie degli 81 anni, Franco non mostra segni di stanchezza. Con la sua camicia a quadretti e il “fazzoletto del contadino” in testa, lavora con la stessa passione di quando era giovane. La sua frase “Non c’è mai stato un giorno in cui non sono stato in campagna” rivela una dedizione ineguagliabile al suo mestiere. Per Franco, la viticoltura non è solo un lavoro, ma una vera e propria vocazione che lo mantiene attivo e impegnato.

Un rito che dura da decenni

Franco Picciolini ha anche un rituale scaramantico che pratica ogni anno: il primo giorno dell’anno lo trascorre in campagna, potando un paio di viti. Questo gesto, secondo un detto popolare, implica che chi lavora a Capodanno lavorerà per tutto l’anno. Franco ha mantenuto questa tradizione per decenni e crede fermamente nel potere di queste usanze nella sua vita lavorativa e personale.

Le trasformazioni della viticoltura

Evoluzione dei metodi di coltivazione

Franco Picciolini non è solo un testimone della propria vita, ma anche della storia della viticoltura italiana. Ha vissuto in prima persona come il settore sia cambiato nel corso degli anni. “Al di là della tecnologia”, sottolinea, “l’aspetto più evidente della trasformazione sta nei cambiamenti climatici”. Negli ultimi decenni, le annate hanno visto un avvio della vendemmia sempre più anticipato, spostandosi da fine settembre-inizio ottobre ad agosto, con la raccolta archiviata già a metà settembre.

Questa evoluzione ha portato a una necessaria adattabilità da parte dei viticoltori, che si trovano a dover fronteggiare sfide climatiche senza precedenti. Tuttavia, Franco non considera il progresso tecnologico come l’unico cambiamento da affrontare; egli ritiene che l’amore per il mestiere e la passione per la viticoltura siano fondamentali per la sua soddisfazione personale e professionale.

Riconoscimenti e traguardi raggiunti

Nonostante le sfide della professione, Franco Picciolini può vantare non solo le sue 75 vendemmie, ma anche record personali nel campo della raccolta. Ricorda con orgoglio un episodio della sua giovinezza, quando riuscì a raccogliere da solo ben 27 quintali d’uva in una sola giornata, risultando incredibile per quei tempi. “La media di raccoglitore ‘normale’ è di 8-10 quintali al giorno”, rivela, evidenziando così le sue straordinarie capacità.

Con il passare degli anni e l’esperienza accumulata, Franco continua a guardare al futuro con entusiasmo. Il suo prossimo traguardo è fissato a 80 vendemmie e, come lui stesso dichiara, “poi si vedrà”.

L’eredità di Franco Picciolini

Franco Picciolini non è solo un viticoltore; è la rappresentazione vivente di una tradizione che abbraccia passioni, fatiche e successi. La sua vita tra i vigneti di Monterubiaglio è un esempio di resilienza e dedizione, uno spaccato della viticoltura italiana che merita di essere celebrato. Con più di sette decadi di lavoro nel settore, la sua storia rimane un patrimonio culturale da custodire e una fonte di ispirazione per le nuove generazioni di viticoltori.