Fornelli d'Italia

Focolai di lingua blu in Sardegna: balzo da 360 a 666 focolai, la situazione è critica

di redazione Fornelli d'Italia

Un aumento preoccupante dei focolai di lingua blu in Sardegna ha suscitato allerta tra gli allevatori e le autorità sanitarie. I dati recenti, pubblicati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, rivelano una crescita quasi raddoppiata in soli pochi giorni, con l’emergere del sierotipo 3 che desta particolare preoccupazione. Le regioni più colpite, Nuoro e Oristano, si trovano al centro dell’attenzione mentre le misure di contenimento vengono implementate.

L’aumento dei focolai: dati e statistiche

Situazione attuale in Sardegna

Negli ultimi giorni, il numero di focolai di lingua blu in Sardegna è aumentato da 360 a 666, evidenziando un’escalation rapida e allarmante della malattia. La notizia è stata confermata dall’ultimo report dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, il quale ha specificato che la maggior parte dei casi segnalati proviene dalla provincia di Nuoro, con un totale di 176 focolai. Anche la provincia di Oristano segue da vicino, riportando 173 focolai.

La diffusione del virus ha portato gli esperti a monitorare la situazione con grande attenzione, poiché l’indice di mortalità, sebbene inferiore rispetto all’anno precedente, è un fattore di rischio da non sottovalutare. Le statistiche registrano attualmente circa 3600 capi contagiati solo nella provincia di Oristano, con 215 animali segnalati come morti a causa della malattia.

Focolai e misure di contenimento

La rapidità con cui i focolai sono sorti in Sardegna ha indotto le autorità locali ad adottare misure immediate per il contenimento del virus. Le regioni interessate sono ora dichiarate zone di circolazione del virus sierotipo 3 , il che implica l’implementazione di regole rigidamente controllate sulle movimentazioni degli animali. Con oltre 600 focolai attivi, la situazione richiede un intervento efficiente per cercare di ridurre il rischio di diffusione ulteriore.

Le reazioni delle autorità sanitarie

Misure da adottare per il contenimento

Enrico Vacca, direttore del Servizio di Sanità Animale della ASL 5, ha comunicato l’importanza di regole stringentemente applicate per controllare le movimentazioni di animali ovini, caprini e bovini. Particolari misure richiedono prenotifiche e nulla osta di almeno 48 ore prima di ogni movimentazione, oltre a trattamenti con prodotti insetticidi per ridurre il rischio di trasmissione del virus.

Le movimentazioni destinate al macello sono consentite, a patto che gli animali non presentino segni clinici e vengano macellati entro 24 ore dall’arrivo al punto di destinazione. A tal proposito, anche i mezzi di trasporto devono essere disinfettati con insetticidi, evidenziando un impegno costante e rigoroso da parte delle autorità sanitarie.

Un quadro regionale delle infezioni

La diffusione della lingua blu non colpisce solo le province di Nuoro e Oristano. Altre zone della Sardegna mostrano valori preoccupanti, sebbene in misura minore. A Sassari, ad esempio, è stato registrato un solo focolaio, mentre in Galura sono stati segnalati 57 focolai e altre aree come l’Ogliastra, il Medio Campidano e il Sulcis riportano rispettivamente 31, 45 e 106 focolai. Nella città metropolitana di Cagliari, invece, sono presenti 77 focolai, dimostrando che la situazione è critica su tutto il territorio regionale.

Le autorità sanitarie continuano a lavorare con professionalità e dedizione per monitorare i movimenti del virus e informare gli allevatori sulle misure necessarie da adottare. Il coinvolgimento attivo delle istituzioni e la collaborazione degli allevatori saranno decisivi per affrontare questa emergenza sanitaria animale e proteggere le greggi della Sardegna.