Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, ha affermato che “gli agricoltori non sono il problema, ma la chiave per una produzione sostenibile“. Questa dichiarazione è stata rilasciata durante un videocollegamento con la decima Conferenza economica della Cia-Agricoltori Italiani, che si tiene a Roma il 20 e 21 gennaio 2025.
Visione per il futuro dell’agricoltura europea
Fitto ha presentato una visione per il futuro dell’Agricoltura Europea, elaborata insieme al collega Hansen. Ha sottolineato l’importanza di un nuovo approccio per affrontare le sfide del settore agricolo, puntando su soluzioni innovative che possano migliorare la competitività mantenendo un alto livello di attenzione verso la sostenibilità. Un aspetto cruciale evidenziato dal vicepresidente è il rafforzamento del legame tra il cibo, il territorio, la stagionalità e le tradizioni locali, che è fondamentale per preservare l’identità culturale europea e valorizzare le risorse disponibili. Fitto ha dichiarato che migliorare la competitività del settore è una priorità, con un focus sull’equo compenso e sulla reciprocità nelle importazioni. Le misure proposte mirano a sostenere il settore agricolo in questa direzione.
Importanza dello sviluppo delle aree rurali
Spostando l’attenzione sullo sviluppo delle aree rurali, Fitto ha riconosciuto le sfide attuali, evidenziando che il 75% della popolazione europea risiede nelle aree urbane, lasciando molte zone interne a rischio di spopolamento. Ha sottolineato l’importanza di invertire questa tendenza, non solo per motivi economici, ma anche per il valore culturale, sociale e ambientale che le aree rurali rappresentano. La politica di coesione è stata definita da Fitto come cruciale in questo contesto. L’obiettivo è garantire a ogni cittadino europeo il diritto di restare, vivere, lavorare e investire nel proprio territorio. Per raggiungere questo traguardo, la Commissione sta lavorando per rendere la politica di coesione più efficace, rispondendo ai reali bisogni dei territori e includendo nuove priorità, come la transizione digitale e tecnologica, essenziale per un’agricoltura moderna e resiliente.
