Alla fiera internazionale SIMEI 2024, tenutasi a Milano, il tema centrale è stato il vino dealcolato, con un focus sulle tecnologie innovative per la sua produzione. Organizzata da Unione Italiana Vini , questa manifestazione ha attratto un numero significativo di buyer e produttori internazionali, in particolare dagli Stati Uniti. L’interesse crescente nella dealcolazione del vino riflette una tendenza globale verso il consumo consapevole e l’innovazione nei metodi di vinificazione. Scopriamo più nel dettaglio le tecnologie presentate e l’interesse crescente per questo segmento di mercato.
Le tecnologie all’avanguardia per la dealcolazione
Nuove proposte e macchinari innovativi
La fiera SIMEI ha messo in evidenza una serie di macchinari all’avanguardia dedicati alla dealcolazione, un processo che consente di ridurre o eliminare l’alcol contenuto nel vino. Tra i protagonisti dell’evento vi è il sistema MMR dell’azienda Vason, progettato per rendere accessibile la dealcolazione anche a piccole e medie cantine. Questo macchinario rappresenta un passo significativo per le aziende vinicole che desiderano adattarsi alla crescente domanda di vini a bassa gradazione alcolica.
L’interesse crescente da parte dei mercati esteri
La presenza di 70 buyer statunitensi a Milano, tra cui nomi di spicco come Constellation Brands e Jackson Family Wines, sottolinea la forte attrattiva delle tecnologie italiane nel settore della vinificazione. Questo interesse non è limitato agli Stati Uniti, ma si estende a Paesi come Spagna, Grecia e Argentina, desiderosi di apprendere e adottare le soluzioni innovative proposte dalle aziende italiane. La capacità di mantenere intatti gli aromi e i sapori del vino originario, mentre si riduce l’alcol, è uno degli aspetti più apprezzati dei sistemi presentati.
L’approccio degli Stati Uniti alla dealcolazione
Un focus sul termine “low sugar”
Un punto interessante emerso durante la fiera è l’approccio differente degli Stati Uniti rispetto all’Europa riguardo la terminologia per i vini dealcolati. Randy Ullom, vicepresidente di Jackson Family Wines, ha sottolineato come negli Stati Uniti si preferisca il termine “low sugar” per descrivere questa nuova categoria, piuttosto che “low alcohol“. Questa strategia linguistica riflette una domanda di mercato in evoluzione e un approccio pragmatico volto a sostenere il consumo responsabile.
La consapevolezza dei consumatori
Negli Stati Uniti, il mercato dei vini dealcolati sta rapidamente guadagnando popolarità, principalmente a causa di un crescente interesse verso il consumo consapevole. Le aziende americane stanno investendo in tecnologie che garantiscono qualità e palatabilità, capitalizzando su una fetta di mercato sempre più attenta alle scelte alimentari e alle bevande salutari.
Il futuro del vino dealcolato in Italia
Potenziale di crescita nonostante le restrizioni
Malgrado il contesto normativo ancora restrittivo in Italia riguardo la produzione di vini senza alcol, l’interesse manifestato dalla partecipazione alla SIMEI suggerisce potenzialità inespresse. Albano Vason, presidente dell’azienda Vason, ha osservato un aumento notevole dell’interesse verso la dealcolazione negli ultimi due anni. Questo trend porta a pensare che l’Italia potrebbe essere pronta a esplorare nuove opportunità per entrare nel mercato in espansione dei vini dealcolati.
L’influenza delle tecnologie italiane nel panorama globale
Le innovazioni italiane nel settore della viticoltura hanno già dimostrato di avere un impatto significativo sulla qualità dei vini a livello mondiale. La testimonianza di esperti, come David Crippen della Bear Creek Winery, evidenzia come le attrezzature italiane siano fondamentali per il miglioramento della produzione vinicola californiana. Questo legame tra tecnologia e qualità potrebbe favorire l’apertura sempre più crescente del mercato italiano verso l’inclusione di vini dealcolati, contribuendo a consolidare la posizione del paese nel panorama enologico internazionale.