Il mercato statunitense si conferma un terreno fertile per l’export alimentare italiano. Secondo il Centro Studi di Federalimentare, le proiezioni per la fine del 2024 indicano una crescita significativa, con una previsione di fatturato fissata a 7,8 miliardi di euro. Questo trend positivo, evidenziato da una crescita del 18,4% nei primi dieci mesi dell’anno, è oggetto di analisi e commenti da parte di esperti del settore.
Le performance dell’export alimentare italiano
Dati significativi per il 2024
L’analisi effettuata dal Centro Studi di Federalimentare ha messo in luce un incremento considerevole delle esportazioni italiane di prodotti alimentari verso gli Stati Uniti. Quest’anno il settore ha registrato una spinta notevole, evidenziata da un aumento del 18,4% nel volume delle vendite estere. Ciò sottolinea un crescente interesse per il made in Italy, un marchio che continua a rappresentare un sinonimo di qualità e tradizione nel settore alimentare.
Le proiezioni suggeriscono che, a consuntivo 2024, l’export verso il mercato statunitense potrebbe raggiungere la cifra di 7,8 miliardi di euro. Tale risultato non solo posizionerebbe gli Stati Uniti come uno dei principali partner commerciali per l’industria alimentare italiana, ma farebbe sì che il mercato statunitense si avvicini al primo posto, attualmente detenuto dalla Germania.
I fattori che influenzano la crescita
Diversi fattori stanno contribuendo a questa crescita costante. Da un lato, la qualità intrinseca dei prodotti italiani, che è ben riconosciuta dai consumatori statunitensi, dall’altro le strategie di marketing e distribuzione messe in atto dalle aziende. La famiglia di prodotti tipici, dal vino all’olio d’oliva, dai formaggi agli insaccati, continua a essere molto apprezzata e ricercata nel mercato statunitense.
Inoltre, eventi come fiere e manifestazioni di settore, così come le collaborazioni con distributori locali, contribuiscono a incrementare la visibilità dei prodotti italiani. Le aziende italiane stanno investendo sempre di più in strategie di branding e promozione specifiche per il mercato americano, che si traduce in un miglior posizionamento e riconoscibilità.
Le implicazioni politiche e commerciali
La questione dei dazi e le preoccupazioni future
Il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, ha commentato la situazione attuale del mercato, evidenziando la potenziale problematica dei dazi, che potrebbe influenzare le dinamiche dell’export. Mascarino ha dichiarato che l’industria alimentare italiana è preoccupata, ma non allarmata, affermando che riguardo ai dazi “ci porremo il problema quando ci saranno concretezza e atti politici”, suggerendo che l’andamento del mercato dipende anche da fattori esterni e dalle decisioni politiche che potrebbero essere intraprese dal governo.
Storicità della questione e risposte del settore
Riflettendo sul passato, Mascarino ha ricordato come durante il primo mandato di Trump il settore alimentare italiano aveva affrontato la questione dei dazi senza subire perdite significative. Nonostante le preoccupazioni, il mercato era riuscito a mantenere tendenze positive senza una flessione marcata nell’export totale. Mascarino ha espresso fiducia riguardo alla risposta del governo italiano in caso di nuove tensioni commerciali, evidenziando la capacità e l’impegno di proteggere il settore.
Le politiche attuate dovrebbero considerare la complessità delle catene del valore, per garantire il supporto necessario al settore, il che sarà cruciale per sostenere questa fase di crescita e per preservare il prestigio del marchio italiano all’estero.
Il panorama si delinea dunque con chiarezza: il futuro dell’export alimentare italiano, in particolare verso gli Stati Uniti, appare promettente, ma le sfide politiche richiederanno attenzione e strategia per difendere e ampliare questi risultati.