Nel contesto delle Marche, un dato significativo emerge dalla recente analisi di Coldiretti: oltre 6.000 aziende agricole, quasi una su cinque nel territorio, sono gestite da donne. Questo risultato risalta in occasione della Giornata mondiale delle Donne Rurali, istituita nel 2007 dalle Nazioni Unite per sottolineare l’importanza delle donne nel settore rurale e nell’agricoltura, sottolineando il loro contributo allo sviluppo agricolo e alla sicurezza alimentare.
La distribuzione delle aziende agricole femminili nelle province marchigiane
Macerata: il fulcro dell’imprenditoria agricola femminile
La provincia di Macerata si distingue come la regina dell’imprenditoria agricola femminile nella regione, con oltre 1.700 aziende attive. Questo dato evidenzia l’importanza storica e culturale dell’agricoltura nella provincia, dove le donne giocano un ruolo fondamentale nell’innovazione e nella tradizione. La presenza di agricoltrici in questa provincia rappresenta non solo una percentuale significativa, ma anche una varietà di esperienze che spaziano dalla coltivazione tradizionale a pratiche più moderne e sostenibili. Le donne, in questo contesto, si stanno affermando come leader nel settore, cambiando il modo in cui l’agricoltura è percepita e gestita.
Altre province marchigiane e la loro realtà agricola femminile
Seguono nella classifica Ancona, con quasi 1.500 aziende a conduzione femminile, Pesaro con circa 1.200, Ascoli Piceno con quasi 900 e Fermo con oltre 700. In ciascuna di queste province, le donne non solo rappresentano una forza lavoro essenziale, ma sono anche pionieri di progetti innovativi che riflettono l’integrazione della sostenibilità e della responsabilità sociale nell’agricoltura. Le imprenditrici in queste aree stanno lavorando a stretto contatto con comunità locali e istituti, contribuendo a un’economia agricola più resiliente e diversificata.
Esempi di successo nel settore agricolo a conduzione femminile
L’impatto degli agriturismi e dell’agricoltura sociale
Un aspetto notevole del panorama agricolo marchigiano è rappresentato dagli agriturismi, che costituiscono il 40% delle attività agricole nella regione. Tra gli esempi più significativi c’è il lavoro di Martina Buccolini, che ha creato un progetto di agricoltura sociale in collaborazione con l’Università di Macerata e associazioni locali. Questo progetto si propone di integrare ragazzi e ragazze con disabilità nell’attività agricola, fornendo loro competenze pratiche e opportunità di crescita personale. La recente partecipazione di Martina al G7 Agricoltura ha messo in luce l’importanza di tali iniziative, dimostrando come l’agricoltura possa essere un veicolo di inclusione sociale.
Premi e riconoscimenti per le agricoltrici marchigiane
L’impegno delle agricoltrici marchigiane è stato recentemente premiato con l’Oscar Green regionale. Carla Cocci e Gabriella Rosa, titolari ognuna di un agriturismo a Castignano e Cupra Marittima, sono state riconosciute per il loro contributo a un progetto di longevità attiva, il Silver Agri Age. Questo programma, sviluppato in collaborazione con istituzioni di ricerca e università, si concentra su attività ricreative e di supporto per anziani con lievi disturbi neurologici, rafforzando ancora di più il legame tra agricoltura e comunità.
Leadership femminile in Coldiretti Marche
Rappresentanza e ruolo delle donne nella federazione agricola
All’interno di Coldiretti Marche, la leadership femminile è fortemente rappresentata. Maria Letizia Gardoni, presidente regionale, e Arianna Bottin, presidente di Coldiretti Giovani Impresa, sono esempi di come le donne stiano assumendo ruoli decisionali all’interno delle organizzazioni agricole. Inoltre, Francesca Gironi guida Donne Impresa, dimostrando l’impegno dell’organizzazione nel sostenere e valorizzare il contributo delle donne nel settore agricolo. Queste figure non solo lavorano per il progresso delle politiche agricole, ma sono a capo di iniziative che promuovono un’agricoltura più sostenibile e inclusiva.
Nel complesso, il quadro delle donne nelle aziende agricole delle Marche rappresenta non solo un traguardo significativo, ma anche un’opportunità per il futuro del settore agricolo, con un crescente riconoscimento del loro ruolo nell’economia rurale e nelle dinamiche sociali.