Un significativo passo avanti per il Consorzio del Parmigiano Reggiano è stato fatto durante la recente assemblea generale tenutasi al Bper Forum Monzani di Modena. In questa occasione, è stato approvato il bilancio preventivo per il 2025, con l’introduzione di un Piano di regolazione dell’offerta che coprirà il periodo 2026-2031. Con un investimento previsto di 28,4 milioni di euro in marketing, il Consorzio mira a espandere la propria presenza sia sui mercati nazionali che internazionali, consolidando la sua immagine come marchio di riferimento a livello globale.
Bilancio preventivo 2025: strategie e obiettivi
Dettagli sui ricavi e investimenti
Il bilancio preventivo per il 2025 evidenzia una strategia ben delineata per il futuro del Parmigiano Reggiano. Con ricavi complessivi fissati a 51,54 milioni di euro, il Consorzio destinerà ben 31,13 milioni di euro alle sue attività operative. Un focus particolare è riservato agli investimenti in marketing e comunicazione, dove sono previsti 28,4 milioni di euro. Gli sforzi si concretizzeranno attraverso campagne pubblicitarie che spaziano dalla televisione e radio fino ai canali digitali, sia in Italia che all’estero. Questi investimenti saranno fondamentali per sviluppare relazioni solide con distributori, importatori e caseifici, facilitando una crescente espansione sul mercato internazionale.
Uno degli obiettivi principali di questo bilancio è, senza dubbio, quello di sostenere la crescita delle esportazioni, che nel 2023 hanno già rappresentato il 43% delle vendite totali. Questo sforzo non solo contribuirà a incrementare la riconoscibilità del Parmigiano Reggiano globalmente, ma anche a garantire una stabilità economica per i produttori locali.
Allocazione delle risorse verso la promozione
Questo approccio strategico per il marketing non comprende solo l’innalzamento delle vendite, ma ha anche l’obiettivo di tutelare il marchio Parmigiano Reggiano. Investire in marketing e comunicazione non è solo una questione di visibilità, ma anche di protezione da eventuali contraffazioni che vessano il prodotto e il suo valore. Inoltre, il Consorzio ha in programma di collaborare attivamente con partner internazionali per aumentare l’efficacia delle azioni intraprese sui mercati esteri, in particolare negli Stati Uniti, dove un nuovo ufficio operativo è stato aperto.
Promozione e protezione del marchio: impegni e prevenzione
Stanziamento di fondi per la tutela del prodotto
Per intensificare la protezione del marchio, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha previsto un investimento di 300mila euro per rafforzare le attività di vigilanza, specialmente nei mercati non retail. Questa iniziativa è particolarmente rivolta all’Europa e agli Stati Uniti, zone critiche per la salvaguardia del nostro prodotto di punta. Questi fondi saranno utilizzati per monitorare e prevenire la diffusione di prodotti contraffatti, garantendo così la qualità e l’autenticità del Parmigiano Reggiano.
In aggiunta, il Consorzio ha stabilito una misura di stabilizzazione del contributo ordinario per forma, fissato a sette euro, rendendo definitiva una strategia introdotta temporaneamente nel 2021. Questa azione contribuirà a creare un clima di maggiore stabilità e sicurezza per tutti gli attori coinvolti nella filiera produttiva.
Anniversario dei piani di regolazione dell’offerta
L’assemblea generale non ha solo annunciato piani futuri, ma ha anche celebrato i 10 anni dei “Piani di regolazione dell’offerta,” entrati in vigore nel 2014 grazie al Regolamento UE 261/2012. Questi piani sono stati determinanti per affrontare le sfide di un mercato volatile e garantire prezzi equi per i produttori. Dal 2013 al 2024, si è registrato un aumento della produzione annua del 2,2%, passando da 3,28 milioni a 4,014 milioni di forme. Questo incremento è stato accompagnato da un prezzo medio stabile di oltre 10 euro al chilo dal 2022.
Le “quote latte Parmigiano Reggiano” rappresentano una strategia unica, poiché hanno reso i produttori di latte partecipanti attivi nel processo di produzione, aumentando la dimensione media delle aziende agricole del 70% negli ultimi dieci anni. Allo stesso tempo, la produzione di Parmigiano Reggiano in montagna ha raggiunto oltre 861mila forme, superando il 21% della produzione totale con un incremento significativo rispetto al 2016.
Il futuro del Parmigiano Reggiano: una visione globale
Interventi e riflessioni sul futuro
L’assemblea ha visto un’ampia partecipazione di figure di spicco nel settore agricolo e agroalimentare. Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, ha guidato il dibattito con un focus sul ruolo strategico delle Denominazioni di Origine Protetta per valorizzare le eccellenze italiane. Sul palco, importanti rappresentanti come Francesco Lollobrigida, ministro delle Politiche Agricole, hanno sottolineato il valore economico e sociale del Parmigiano Reggiano, definendolo un esempio da seguire per altri settori.
Bertinelli ha evidenziato come i 292 caseifici e 2.100 allevamenti garantiscano lavoro a circa 50mila persone, sottolineando l’importanza della filiera nel tessuto economico locale. In un contesto internazionale sempre più competitivo, il Consorzio si impegna a combattere le contraffazioni e a promuovere una cultura di qualità e valore legati alle IC .
Obiettivi e responsabilità futura
Con un chiaro intento di espansione, Bertinelli ha messo in luce l’ambizione del Consorzio di aumentare le esportazioni nei prossimi dieci anni e di posizionare il Parmigiano Reggiano come un marchio iconico a livello globale. La crescita della quota di export, che ha raggiunto il 43% nel 2023, è rappresentativa di un mercato in evoluzione. Pertanto, il Consorzio si propone di non solo valorizzare il prodotto, ma anche di affrontare le sfide legate a contraffazioni e restrizioni protezionistiche.
Un orizzonte strategico che rappresenta non solo un’opportunità, ma anche una responsabilità per la tutela di un patrimonio collettivo, legato alla tradizione e alla cultura agroalimentare italiana.