Borgofranco d’Ivrea si trova nel cuore della storia e della tradizione canavesana, una zona ricca di fascino e rilevanza culturale situata tra la Serra di Ivrea e le Alpi Graie. Questo piccolo borgo agricolo, fondato tra il 1200 e il 1300, gioca un ruolo significativo non solo per la sua architettura distintiva, ma anche per la sua posizione strategica lungo antiche vie di comunicazione. Scoprire Borgofranco significa immergersi in un mondo di tradizioni, leggende e peculiarità culturali, a partire dall’unicità dei suoi Balmetti, veri e propri simboli del territorio.
le origini storiche di borgofranco d’ivrea
Fondato per iniziativa del vescovo di Ivrea e del Marchese del Monferrato, Borgofranco d’Ivrea è stato concepito come un avamposto difensivo su un importante asse viario che conduceva verso la VALLE D’AOSTA. Questa strategia si rivelava essenziale in una zona, spesso contesa, dove il controllo delle vie di comunicazione era cruciale. In questo contesto storico, Borgofranco è anche divenuto un punto di passaggio significativo per i pellegrini che, provenendo dall’Inghilterra e dalla Francia, si dirigono verso Roma lungo il tracciato della Via Francigena. La presenza di strutture fortificate e l’attività di accoglienza hanno contribuito a costruire la reputazione di Borgofranco come un centro vitale per il commercio e la spiritualità.
Nel corso dei secoli, il borgo si è evoluto mantenendo la caratteristica impronta agricola della sua tradizione. L’architettura storica, le strade acciottolate e i resti delle antiche fortificazioni raccontano una storia di resilienza e identità. Oggi, Borgofranco è custodita da un patrimonio artistico e culturale che ha stimolato l’interesse di turisti e storici, rendendola una tappa imperdibile nel Canavese.
balmetti: un tesoro architettonico unico
Una delle principali attrattive di Borgofranco è rappresentata dai Balmetti, strutture uniche nel paesaggio canavesano. Questi edifici, che prendono forma nella roccia morenica, sono classificati come cantine naturali, risalenti a secoli fa e progettate per la conservazione del vino e delle derrate alimentari. Situati a circa un chilometro dal centro abitato, i Balmetti sono un simbolo di ingegnosità e tradizione locale. Utilizzati storicamente come “frigoriferi naturali”, queste cantine sfruttano le correnti d’aria fresca che fluiscono dalle viscere della terra, mantenendo una temperatura ideale per la conservazione di vino, formaggi, salumi e altri prodotti tipici.
Il proprietario dell’azienda agricola Terre Sparse, Matteo Trompetto, sottolinea come il microclima unico creato dai Balmetti consenta di mantenere temperature stabili di 14°C con un’umidità dell’85% durante tutto l’anno. Questo gioco di temperatura e umidità offre un ambiente ideale non solo per la conservazione, ma anche per l’affinamento dei vini, conferendo loro caratteristiche organolettiche uniche.
la costruzione e significato dei balmetti
Architettonicamente, un Balmetto presenta una pianta rettangolare con uno o due piani e collegamenti esterni. Le pareti sono in parte roccia naturale e in parte in laterizio. Tradizionalmente, si trovano cortili esterni dotati di pergolati e aree di socializzazione che richiamano l’importanza del vino e della convivialità nella cultura locale. L’etimologia del termine “Balmetto” deriva dal ligure “Balma”, indicante un riparo sotto roccia, utile per proteggere le merci da intemperie e animali.
Le prime menzioni documentate dei Balmetti risalgono al 1764 nel “Libro Campagnolo della Comunità di Borgofranco”. Dai registri risulta che esistevano allora almeno 11 Balmetti, testimonianza del loro significato economico e sociale. La maggior parte delle strutture attuali è stata realizzata tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo, periodo di grande fermento culturale e produttivo per la zona.
dinamiche contemporanee e valorizzazione del territorio
Negli ultimi anni, l’interesse verso i Balmetti ha visto un crescente sviluppo, culminato nella creazione del Comitato “J Amis dij Balmit” nel 2018. Questo gruppo ha come obiettivo principale la promozione e la valorizzazione dei Balmetti non solo da un punto di vista turistico ma anche culturale. Le attività organizzate dal comitato puntano a rafforzare l’identità locale, organizzando eventi e manifestazioni che permettano ai visitatori di conoscere più a fondo la tradizione vinicola e gastronomica del Canavese.
Oltre alla produzione vinicola, i Balmetti sono diventati anche simboli di un turismo sostenibile e responsabile, che punta a valorizzare le tradizioni locali, l’architettura storica e l’ambiente naturale che circonda Borgofranco d’Ivrea. La bellezza e l’unicità di questi luoghi li rendono non solo una meta da visitare, ma un’esperienza da vivere per chiunque desideri comprendere il legame profondo tra il borgo e il paesaggio circostante.