Accise sulla birra: proposta di riduzione dal 1 gennaio 2025 per sostenere i produttori italiani

Accise sulla birra: proposta di riduzione dal 1 gennaio 2025 per sostenere i produttori italiani - Fornelliditalia.it

La Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha approvato un parere che prevede la riduzione delle accise sulla birra prodotta in Italia, con l’obiettivo di fornire un supporto duraturo ai piccoli birrifici artigianali. Questa misura, attesa per il 1 gennaio 2025, rappresenta una significativa opportunità per il settore brassicolo e risponde a richieste avanzate da tempo dai produttori.

La proposta della Commissione Agricoltura

Dettagli della riduzione delle accise

La Commissione Agricoltura ha suggerito una revisione delle attuali aliqoute fiscali sulle accise della birra, con una riduzione che potrebbe vedere un abbassamento della tassa a 2,97 centesimi per grado Plato. Questa misura prevede un intervento mirato, suddividendo i produttori in diverse fasce in base al volume di produzione annuale.

In particolare, per i birrifici che non superano i 10.000 ettolitri annui, si propone una riduzione del 50% dell’attuale aliquota. Per quelli con produzione compresa tra i 10.000 e i 30.000 ettolitri, la diminuzione prevista è del 30%, mentre per i birrifici che raggiungono un volume tra i 30.000 e i 60.000 ettolitri, l’aliquota si ridurrebbe del 20%.

Questo approccio stratificato ha l’obiettivo di favorire soprattutto i piccoli produttori, che, a differenza delle grandi industrie, faticano di più ad affrontare le difficoltà finanziarie legate alle elevate imposte.

Il supporto di Unionbirrai

Riconoscimento dell’importanza del provvedimento

Unionbirrai, l’associazione che rappresenta i piccoli birrifici artigianali indipendenti, ha accolto con favore la notizia e ha sottolineato l’importanza di tali misure per il settore brassicolo italiano. Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai, ha commentato positivamente il parere, evidenziando che questo indirizzo legislativo rappresenta una risposta concreta a una necessità storica da parte del settore, che ha cercato in passato di vedersi riconosciute azioni simili.

Ferraris ha anche richiamato l’attenzione sulla situazione economica generale, sottolineando che, sebbene sia necessario gestire con attenzione i bilanci pubblici, è fondamentale sostenere le piccole produzioni nazionali che, nonostante le sfide, stanno mostrando segnali di crescita e innovazione. Ha quindi riaffermato l’importanza di questo intervento, che potrebbe costituire una spinta significativa per il settore.

Gli effetti delle misure precedenti

Le misure già implementate nel biennio 2022-2023 hanno dimostrato di essere un volano significativo per i produttori di birra artigianale, contribuendo a migliorare le loro performance e a sostenere la crescita di piccole realtà emergenti. Questo nuovo approccio legislativo mira a consolidare i risultati ottenuti, assicurando una continuità nelle politiche fiscali che accompagnano il comparto brassicolo verso un futuro prospero.

Ferraris ha auspicato una revisione globale delle normative che regolano il settore, in modo che possano essere create condizioni più favorevoli per il lavoro dei produttori. Queste disposizioni, infatti, potrebbero rappresentare un’opportunità per rinnovare il panorama della birra in Italia, rendendolo più competitivo e diversificato.

In questo contesto, l’impegno del Ministero dell’Agricoltura sarà cruciale per garantire che le misure proposte non restino lettera morta, ma diventino una realtà concreta per il settore.

La situazione è dunque in evoluzione e i prossimi mesi saranno determinanti nella definizione del futuro delle accise sulla birra in Italia, con l’auspicio di un ambiente normativo favorevole alla crescita e all’innovazione nel panorama brassicolo.