Tagliolino alle erbe, lupini, gambero bianco, mandorle e tartufo nero
Ingredienti
per 4 persone
Per i tagliolini
g 500 farina
g 400 semola
g 350 tuorlo
g 100 albume
g 100 crema erbe miste (maggiorana, finocchietto, timo)
Per il condimento
ml 500 di brodo di pollo
12 gamberi bianchi
g 400 di lupini
20 mandorle tostate
g 40 di tartufo
sale q.b.
olio evo q.b.
un peperoncino
Procedimento
Preparare l’impasto per i tagliolini impastando tutti gli ingredienti in modo da ottenere un impasto liscio. Fare un panetto, pellicolarlo e lasciarlo riposare trenta minuti fuori dal frigo. In una padella capace fare aprire i lupini con olio, aglio e peperoncino. Sgusciare i lupini tenendo da parte l’acqua.
Metterla in un pentolino insieme a una uguale quantità di brodo di pollo, portare a ebollizione e far ridurre della metà. Tritare le mandorle, sgusciare i gamberi e tritarne la polpa. Finire la cottura dei tagliolini mantecando con l’olio.
Disporre sul fondo del piatto la salsa di lupini, adagiarvi i tagliolini con l’aggiunta dei lupini, il trito di gamberi crudi, le mandorle e il tartufo a lamelle.
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Antonio Gentile, appena incontrato Nicolotti, patron dell’Hotel FortySeven, ha subito compreso e condiviso la linea da seguire: “Per me Roma è quasi una seconda patria – spiega lo chef – la città dove mi sono formato e in cui, negli ultimi anni, sono cresciuto professionalmente. Quando Luca Nicolotti mi ha lanciato la sfida di dare un’anima a questa terrazza, un luogo di bellezza assoluta, un ristorante che potesse essere ricordato e cercato, mi sono sentito onorato e ho accettato immediatamente. Qui sono circondato da cose belle, emozionanti e la mia cucina ne è stata influenzata e guidata: non posso offrire nel piatto qualcosa che sia da meno della vista”, conclude Gentile. La storia dello chef è quella di una passione vera che non conosce compromessi. Nato a Ercolano, classe ’86, dopo gli studi da perito meccanico si è trasferito nella capitale per frequentare il corso A tavola con lo chef di Antonio Sciullo.
“Lo feci quasi per gioco ma è diventata la mia vita – rivela Antonio – Sono rimasto con lui nella cucina di Georges per un anno e mezzo, prima di arrivare al Faro di Capo d’Orso con lo chef Pierfranco Ferrara, una stella Michelin. Tornato a Roma, sono entrato nella cucina di Imàgo ristorante dell’Hotel Hassler, per poi scendere in costiera al ristorante Furore, del Furore Inn, con lo chef Antonio Sorrentino. Poi Londra con Heinz Beck, presso il suo ristorante Apsleys. Dopo quasi due anni, sono tornato in Italia per fare lo chef al Red Fish di Ostia, dove sono rimasto cinque anni. Un periodo intenso, di crescita, dove mi sono confrontato con me stesso sul tipo di cucina che volessi esprimere. Infine è arrivata la chiamata di Nicolotti al 47 Circus e l’inizio della parte più sensazionale della mia vita”, rivela lo chef.
La cucina di Antonio Gentile propone piatti che celebrano il Mediterraneo, apparentemente semplici ma in realtà molto concettuali e realizzati con una grande tecnica, mantenendo i sapori riconoscibili. Ogni singola preparazione viene concertata dallo chef con il suo secondo Daniele Bonanni, anche lui di scuola “beckiana”, mentre ai dolci e alla panificazione c’è Luca Venanzi, giovane talento che ha già lavorato al fianco di Antonio in una precedente esperienza. Giordano Rosi e Gianmarco Bacani completano la brigata.
@antoniogentile47circus
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