I Vignaioli indipendenti del Trentino al Salone Hospitality: un evento da non perdere a Riva del Garda

I Vignaioli indipendenti del Trentino al Salone Hospitality: un evento da non perdere a Riva del Garda - Fornelliditalia.it

Atteso con grande partecipazione, il salone internazionale dell’accoglienza, Hospitality, torna a Riva del Garda dal 3 al 6 febbraio. Quest’anno, i Vignaioli indipendenti del Trentino saranno nuovamente protagonisti, dopo il successo della prima edizione “zero” nel 2024, attirando l’interesse di operatori e professionisti del settore Horeca. Il Consorzio Fivi del Trentino avrà la responsabilità di gestire lo spazio espositivo dedicato ai vignaioli, evidenziando l’importanza del vino nella cultura locale.

I numeri e gli eventi della 49esima edizione di Hospitality

La 49esima edizione di Hospitality si preannuncia ricca di opportunità, con oltre 100 eventi e più di 110 speaker impegnati in formazione e iniziative pensate per stimolare l’industria dell’ospitalità e della ristorazione. I partecipanti avranno l’opportunità di scoprire idee innovative e strumenti pratici per ottimizzare il proprio business.

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L’evento vedrà anche la partecipazione di operatori provenienti da diverse nazioni europee e extraeuropee, inclusi paesi come Germania, Spagna, Turchia, e persino America Latina e Africa. Oltre agli espositori, saranno presenti numerose personalità del mondo enogastronomico, tra cui Edoardo Raspelli, noto critico gastronomico, e Peppone Calabrese, conduttore della famosa trasmissione “Linea Verde“. Queste figure di spicco contribuiranno a dare un ulteriore lustro all’evento, attirando più visitatori e aumentando l’interesse per la manifestazione.

I gemellaggi con i vignaioli di Veneto, Alto Adige, Friuli e Marche

I Vignaioli indipendenti del Trentino saranno accompagnati da oltre 40 aziende associate, creando un’ottima occasione di confronto e networking. All’interno del padiglione dedicato ai vignaioli, ci saranno anche importanti rappresentative del Veneto, dell’Alto Adige, del Friuli, delle Marche e della Toscana. Un’area specifica sarà riservata agli artigiani del cibo, curata dalla Camera di Commercio di Trento e Slow Food Trentino, focalizzandosi sul miele e sui prodotti caseari, offrendo una visione integrata del territorio.

Clementina Balter, presidente del Consorzio Vignaioli del Trentino, ha sottolineato l’importanza di tornare alla fiera per rinnovare i legami con il settore Horeca, considerato il principale canale di vendita. I vignaioli intendono posizionarsi non solo come produttori, ma anche come interlocutori chiave nell’ambito dell’ospitalità e della valorizzazione del territorio. Le aziende stanno aumentando le offerte legate al turismo, aprendo le porte a visitatori desiderosi di esperienze autentiche legate al vino.

Enoturismo e capacità di fare rete: queste le chiavi del successo

Una delle priorità del Consorzio Vignaioli del Trentino è la creazione di sinergie con le associazioni di categoria del settore dell’ospitalità. L’obiettivo è rafforzare il collegamento tra le cantine e chi si occupa della mescita del vino, in modo da offrire una narrazione coerente legata alla tradizione e ai prodotti del territorio. La collaborazione tra albergatori, ristoratori e vignaioli non solo valorizza il vino, ma alimenta anche un circuito economico che giova al settore dell’ospitalità.

Balter ha evidenziato che la rete costruita tra vignaioli e operatori del settore è un segnale già di per sé forte: non si tratta solo di vendere un prodotto, ma di promuovere un’esperienza completa. Questo approccio orientato al territorio porta a sviluppare non solo un commercio di qualità, ma permette anche di raccontare storie e tradizioni radicate, aumentando l’attrattiva turistica del nostro paese.

Il ruolo dei vignaioli nel promuovere il turismo enogastronomico italiano

Il vignaiolo indipendente ha il compito di gestire l’intera filiera del vino, dal campo alla bottiglia. L’arte della viticoltura in Italia è una tradizione ben radicata, simbolo di convivialità e cultura. Le esperienze in cantina offrono ai visitatori l’opportunità di scoprire il lavoro di molte generazioni e di approfondire le ricchezze offerte dai territori.

Secondo Roberta Garibaldi, nel suo recente “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano“, l’enogastronomia rappresenta un elemento di richiamo crescente nelle esperienze di viaggio, nonostante le sfide economiche. I vignaioli, con i loro prodotti e la loro passione, possono trasformare le visite in esperienze memorabili, contribuendo così all’attrattività turistica delle regioni vinicole.

Nomisma esalta il “modello FIVI” per la salvaguardia delle aree rurali

Un’indagine di Nomisma ha rivelato che oltre l’80% dei Vignaioli indipendenti offre servizi specifici per gli enoturisti, come visite guidate e degustazioni. Questo modello ha un impatto significativo sulle economie locali, contribuendo al mantenimento delle tradizioni e alla valorizzazione dei territori rurali. Nel nostro contesto, i ricavi provenienti dai servizi enoturistici incidono per il 23% sul fatturato totale delle aziende vinicole.

Vale la pena considerare che il 46% dei visitatori delle cantine proviene dall’estero, un fattore che può favorire un ulteriore sviluppo per contrastare fenomeni di sovraffollamento urbano. La presidente Balter sottolinea come il modello dei Vignaioli indipendenti rappresenti un’importante risorsa per la valorizzazione del vino e dei paesaggi vinivinicoli italiani, e che il Trentino non fa eccezione in questo percorso di crescita.