L’importanza della preservazione della biodiversità dell’olivo in Italia e oltre

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Il patrimonio genetico dell’olivo è un tesoro inestimabile che l’Italia conserva da secoli. Nonostante la varietà di cultivar presenti, l’industria olivicola si concentra principalmente su pochi tipi ad alta produttività. Il rischio di estinzione delle varietà locali è una questione importante, ma iniziative come Olea Mundi mirano a proteggere e valorizzare questa ricchezza. Questo articolo esplora il significato culturale e economico dell’olivo, i progetti di conservazione in atto e l’impatto che hanno sul territorio.

La biodiversità dell’olivo: un patrimonio da preservare

La ricchezza delle varietà di olivo

L’olivo è una pianta con una notevole varietà genetica, frutto di secoli di coltivazione e adattamento alle diverse condizioni ambientali. In Italia, un paese conosciuto per la sua viticoltura e olivicoltura, si possono contare oltre 533 varietà di olive, ognuna con caratteristiche uniche in termini di sapore, aroma e qualità dell’olio estratto. Tuttavia, la crescente domanda di oli d’oliva di alta qualità ha portato a una concentrazione sulle varietà più produttive. Questa tendenza mette a rischio le cultivar locali, che, sebbene meno produttive, giocano un ruolo fondamentale nella biodiversità e nella cultura agricola del paese.

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L’emergenza della perdita genetica

La scomparsa delle varietà tradizionali è una questione allarmante non solo per la biodiversità ma anche per la qualità dell’olio stesso. Le varietà autoctone, come il Rajo nel territorio dei Colli Amerini, sono adattate a specifiche condizioni ambientali e possono offrire oli unici e complessi. La preservazione di queste piante è essenziale per mantenere l’equilibrio ecologico e culturale delle regioni olivicole. L’Italia è un leader mondiale nella produzione di olio d’oliva, ma per mantenere questa posizione è cruciale proteggere e valorizzare le antiche varietà di olivo.

Olea Mundi: un progetto per il futuro

La collezione mondiale di olivi

In Umbria, il progetto Olea Mundi rappresenta un passo significativo verso la conservazione delle varietà di olivo. Questa collezione globale raccoglie circa 400 varietà di olivi, replicate in tre esemplari per ciascuna specie, per un totale di circa 1.200 alberi. L’iniziativa, sostenuta da un consorzio che include l’Università di Perugia, la Regione Umbria e il Cnr-Isafom, mira a studiare e preservare la biodiversità dell’olivo in un contesto moderno. La collezione è situata in dieci ettari di terreno messo a disposizione gratuitamente dall’amministrazione comunale e dalla Comunanza agraria.

Ricerca e sviluppo all’avanguardia

I ricercatori del Cnr Isafom e dell’Ibbr di Perugia stanno utilizzando tecniche all’avanguardia per estrarre il DNA delle varietà presenti nella collezione. Questi dati sono fondamentali per comprendere il comportamento bio-agronomico degli olivi, in particolare alla luce dei cambiamenti climatici. La ricerca si concentra su fattori come la tolleranza alla siccità e al freddo, aspetti cruciali se si considera l’impatto che le condizioni climatiche estreme possono avere sulle coltivazioni.

L’olio d’oliva e il suo ruolo nell’economia italiana

Un comparto strategico per il Made in Italy

L’olio d’oliva è un pilastro del settore agroalimentare italiano. Con circa 400.000 aziende agricole dedite alla produzione di olio, il comparto contribuisce in modo significativo all’economia nazionale. Ogni anno, l’Italia produce una quantità considerevole di olio extravergine d’oliva, rinomato per la sua qualità e varietà. Le oltre 43 denominazioni di origine protetta e 7 indicazioni geografiche protette rappresentano un vantaggio competitivo essenziale per il brand Italia nel mercato globale.

L’importanza della ricerca e della valorizzazione

Il progetto Olea Mundi è emblematico dell’impegno italiano per la salvaguardia della biodiversità e per il miglioramento della qualità dell’olio d’oliva. L’europarlamentare Francesca Peppucci ha sottolineato come le collezioni mondiali di olivo possano fungere da volano per i territori, supportando la ricerca e l’educazione, ma anche il turismo, dato l’interesse crescente per l’agricoltura sostenibile e i prodotti di alta qualità. La valorizzazione delle varietà autoctone offre opportunità per il territorio e contribuisce alla formazione di una coscienza collettiva riguardo all’importanza della biodiversità.

Il futuro dell’olivo e la sua biodiversità rappresentano una sfida e un’opportunità: solo attraverso iniziative integrate e consapevoli sarà possibile continuare a prosperare nel rispetto della tradizione e dell’innovazione.