Le esportazioni e le importazioni agroalimentari nell’Unione Europea hanno mostrato segni di crescita nel mese di ottobre 2024. Tuttavia, il surplus commerciale ha subito una contrazione significativa rispetto al mese precedente. Questa situazione è stata messa in luce nell’ultimo rapporto mensile della Commissione europea, che analizza le dinamiche del commercio agroalimentare nell’area. Le variazioni nei dati riflettono le tendenze del mercato globale e le caratteristiche specifiche delle filiere europee.
Il quadro generale del commercio agroalimentare dell’UE
Dati recenti sulle esportazioni e importazioni
Nello scorso ottobre, le esportazioni agroalimentari dell’Unione Europea hanno raggiunto un valore di 21,7 miliardi di euro, registrando un incremento del 10% rispetto a settembre e dell’8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Al contrario, le importazioni sono aumentate a 16,2 miliardi di euro, con un incremento del 19% rispetto al mese precedente e del 21% rispetto ad ottobre 2023. Questo trend di crescita del volume di commercio è significativo, ma ha causato una diminuzione del surplus commerciale, che è risultato pari a 5,5 miliardi di euro, in calo del 9% rispetto a settembre e del 19% rispetto a ottobre 2023.
Le cause del calo del surplus commerciale
L’abbassamento del surplus commerciale è principalmente attribuibile a un aumento sostanziale delle importazioni, che ha superato l’incremento delle esportazioni. Le importazioni hanno mostrato una crescita cumulativa dal gennaio a ottobre 2024 con un aumento del 6% , mentre le esportazioni hanno visto un incremento più modesto del 3% nello stesso periodo. Tali differenze nei tassi di crescita indicano una potenziale necessità per l’UE di esaminare le sue politiche agricole e commerciali per ottimizzare i flussi commerciali.
Le destinazioni principali delle esportazioni europee
Settori di esportazione trainanti
Dall’analisi emerge che il Regno Unito e gli Stati Uniti rimangono le principali destinazioni per le esportazioni agroalimentari europee tra gennaio e ottobre 2024, con rispettivi valori di 44,9 miliardi e 25,1 miliardi di euro. Questo consolidamento delle relazioni commerciali con questi mercati è un indicatore di fiducia nei prodotti agroalimentari europei. Tuttavia, si registra un calo dell’export verso la Cina, che ha visto una diminuzione di 937 milioni di euro rispetto all’anno precedente, effetto di una contrazione nelle spedizioni di cereali, carne suina e latticini.
Variazioni settoriali delle esportazioni
Le esportazioni di olive e olio d’oliva sono aumentate in modo significativo, raggiungendo un valore di 2 miliardi di euro , sostenute da un incremento dei prezzi. Un altro settore in forte espansione è quello dello zucchero, che ha visto raddoppiare il valore delle esportazioni . Tuttavia, i cereali hanno registrato un calo del valore delle esportazioni, perdendo 2,1 miliardi di euro a causa di una diminuzione dei prezzi globali. Queste variazioni mostrano come i diversi settori rispondano in modo distinto alle fluttuazioni di mercato.
Le dinamiche delle importazioni agroalimentari
I principali fornitori all’UE
Nel contesto delle importazioni, il Brasile si conferma come il principale fornitore, con un valore di 14,4 miliardi di euro, in calo del 3% rispetto all’anno precedente a causa dei prezzi inferiori per i semi oleosi e i volumi di cereali. Al contrario, le importazioni dalla Costa d’Avorio hanno visto il maggior incremento , principalmente grazie all’aumento dei prezzi del cacao.
Riduzioni significative da altri paesi
Le importazioni dall’Australia e dalla Russia hanno registrato le maggiori diminuzioni, riflettendo cambiamenti nelle dinamiche di produzione e prezzi di mercato che hanno impattato il settore agroalimentare. Queste interazioni commerciali, insieme alle fluttuazioni nei costi delle materie prime e nella disponibilità globale, continuano a influenzare il panorama delle importazioni agroalimentari nell’UE.
Questi dati mettono in evidenza la complessità e le variazioni nel commercio agroalimentare europeo, indicando come le politiche agricole e di scambio internazionali potrebbero evolversi in un contesto globalizzato e in continuo cambiamento.