La Cacciatora di Mezzocorona passa a Forst: storiche tempistiche di un cambiamento atteso

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La Cacciatora, storicamente noto ristorante di Mezzocorona in Trentino, ha recentemente annunciato il suo passaggio di proprietà a Forst, un’importante azienda della birra di Lagundo. Fondata nel 1850 come punto di ritrovo per cacciatori, questo locale ha rappresentato una pietra miliare della gastronomia locale per oltre un secolo e mezzo. La transizione di proprietà arriva dopo 16 anni di gestione da parte di Paolo Bonetti e Daniela, che ora lasciano la direzione con un carico di emozioni e gratitudine. La nuova gestione promette di mantenere intatta l’essenza del ristorante, assicurando continuità sia nel menu che nell’atmosfera.

La Cacciatora: un’icona gastronomica

La storia e il contesto del locale

Situato nel cuore della Piana Rotaliana, La Cacciatora è da oltre 170 anni un punto di riferimento per i residenti e i turisti. Originariamente concepito come ritrovo per cacciatori, il ristorante ha saputo evolversi e adattarsi alle esigenze di una clientela sempre più variegata, mantenendo intatta la sua autenticità. La sua posizione strategica, facilmente raggiungibile e immersa in un contesto naturale ricco di spazi verdi, ha contribuito a farne una meta ambita per coloro che cercano non solo una buona cucina ma anche un’ospitalità calda e accogliente.

Nel corso degli anni, La Cacciatora ha saputo attrarre visitatori da ogni parte, grazie a un’offerta gastronomica che racconta il territorio. Il menu, fortemente legato alle tradizioni culinarie trentine, è caratterizzato da piatti a base di ingredienti locali e ricette tramandate per generazioni. Tradizioni culinarie che Forst, con la sua consolidata esperienza nel settore della ristorazione, avrà il compito di preservare.

Il passaggio di testimone

Con il recente annuncio della cessione, Paolo e Daniela hanno voluto esprimere la loro gratitudine a collaboratori e clienti che li hanno accompagnati in questa lunga avventura. Attraverso un commovente messaggio su Facebook, i gestori uscenti hanno evidenziato l’importanza delle relazioni create nel corso degli anni e l’affetto che riservano a chi ha fatto parte di questa storia.

“Abbiamo deciso di lasciare le redini del ristorante, con grande felicità per quanto realizzato, ma con altrettanta nostalgia”, hanno dichiarato in una nota. Questo passaggio si presenta quindi non solo come un cambio di gestione, ma anche come la chiusura di un capitolo significativo per una coppia dedita alla ristorazione.

Forst scommette su un sogno

Un investimento strategico

Forst non è nuova nel panorama della ristorazione. Con un portafoglio che comprende una dozzina di ristoranti, l’acquisizione della Cacciatora rappresenta un investimento strategico per l’azienda. Nonostante gestisca diverse realtà, La Cacciatora si distingue per la sua lunga storia e la sua reputazione consolidata. La decisione di Forst implica quindi una visione ambiziosa che guarda non solo a un ampliamento geografico, ma anche a una valorizzazione culinaria mirata.

L’azienda ha infatti comunicato che, nonostante il cambio di gestione, il menu rimarrà fedele alle tradizioni che hanno caratterizzato il ristorante fino ad ora. Lo chef e la brigata di cucina continueranno a garantire l’eccellenza del servizio, mentre l’atmosfera intima e familiare resterà un elemento cardine della Cacciatora. Questa strategia mira a rassicurare i clienti abituali, i quali hanno sempre considerato il ristorante come una seconda casa.

Ringraziamenti e nuovi inizi

Paolo e Daniela hanno voluto esprimere riconoscenza in modo particolare ai collaboratori che, con grande dedizione, hanno contribuito a rendere La Cacciatora uno dei ristoranti più apprezzati della zona. “Grazie a tutti coloro che hanno frequentato La Cacciatora, vostra è stata la posta in gioco più importante”, hanno scritto nel loro post. La loro eredità, dunque, non solo si riflette nei piatti serviti, ma anche nella cultura del lavoro e dell’accoglienza che hanno saputo instaurare nel locale.

Il futuro della Cacciatora sotto la gestione di Forst si preannuncia ricco di opportunità per il rilancio e il rinnovo del locale, ma con le fondamenta solide di una storia che continua. Questo passaggio di testimone aprirà nuove porte, pur mantenendo viva l’anima del ristorante, confermandolo come un simbolo dell’identità gastronomica trentina.