Preoccupazioni per la salute e l’economia: il futuro dell’alimentazione italiana nel 2025

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Con l’avvicinarsi del 2025, emergono importanti preoccupazioni riguardo la qualità dell’alimentazione in Italia e il crescente consumo di cibi ultra processati. Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, ha recentemente espresso le sue previsioni e strategie in un’intervista con l’ANSA. La crescente incidenza di malattie croniche legate all’obesità rappresenta un problema significativo, richiedendo interventi urgenti e mirati da parte del settore agroalimentare.

L’attenzione alla qualità alimentare

Il dramma dei cibi ultra processati

L’allerta sullo stato della nutrizione in Italia si concentra sul consumo di cibi ultra processati, che contengono ingredienti chimici potenzialmente dannosi per la salute. Secondo Scordamaglia, la filiera agroalimentare italiana sta puntando a un cambiamento radicale nel 2025, con un impegno a combattere in maniera decisa la diffusione di questi prodotti. Le strategie mirano a promuovere il consumo di alimenti naturali, in linea con i principi della dieta mediterranea, che incoraggia un approccio equilibrato e inclusivo verso tutti gli alimenti naturali.

Questo approccio non solo è teso a contrastare l’aumento dell’obesità e delle malattie correlate, ma ha anche una dimensione sociale significativa. Infatti, Scordamaglia ha messo in evidenza la necessità di affrontare l’ineguaglianza nella distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare. I dati rivelano che quando un consumatore spende 100 euro per alimenti, solo una piccola parte, poco più di un euro, va all’agricoltore, mentre una parte consistente va a commercio e trasporti, evidenziando uno squilibrio preoccupante.

L’andamento della produzione e dell’export

Previsioni sulla produzione alimentare per il 2025

Sul fronte economico, Filiera Italia prevede che nel nuovo anno, la produzione alimentare continuerà a essere un motore fondamentale per l’economia nazionale, soprattutto in un contesto di contrazione della produzione industriale globale. È stimato un calo dell’1,0% per la produzione industriale totale, ma la produzione alimentare dovrebbe mantenere un trend positivo con un incremento previsto tra l’1,0% e l’1,3%. Queste stime sono confortanti, specialmente considerando che nell’anno precedente la produzione alimentare aveva già registrato un incremento dell’1,7%.

L’export rappresenta un’altra area di crescita promettente, con proiezioni che indicano un aumento dell’export alimentare di circa il 7,0% per il 2025, sebbene si preveda un leggero calo rispetto all’8,6% del 2024. I mercati esteri, in particolare quello statunitense, continueranno a giocare un ruolo fondamentale nell’espansione del settore alimentare italiano, nonostante la potenziale minaccia di dazi e protezionismi.

Le prospettive sui consumi alimentari interni

Un’analisi sui consumi per il 2025

In merito ai consumi alimentari interni, si prevede un’attenuazione della crisi che ha segnato gli ultimi tre anni, durante i quali si è registrato un crollo del 9%. Le stime per il 2025 indicano una crescita del 2,0% in valore, dopo il +1,6% del 2024, mentre per il volume si prevede una stabilità, con una variazione negativa compresa tra il -0,2% e il -0,3%. È un timido segnale di ripresa, che però richiede un monitoraggio costante per garantire che il settore alimentare possa tornare a prosperare dopo anni di difficoltà.

La crescita prevista nei consumi alimentari interni è essenziale non solo per il benessere economico, ma anche per il miglioramento della salute pubblica, poiché un maggiore accesso a prodotti alimentari sani e naturali potrebbe contribuire a mitigare le problematiche legate all’obesità, favorendo uno stile di vita più equilibrato.

Con il 2025 a portata di mano, l’attenzione si concentra sulla capacità del settore agroalimentare italiano di adattarsi alle sfide future, promuovendo nel contempo una cultura alimentare più sana e sostenibile.