L’agricoltura contemporanea richiede una trasformazione radicale per affrontare le sfide del presente e del futuro. Con l’emergere di diverse figure professionali come data analyst, green manager, biodiversity champion e agrinfluencer, il settore si sta evolvendo, attirando in particolare i giovani. Tuttavia, l’accesso alla terra continua a rappresentare una barriera significativa, con costi medi che si attestano intorno ai 29 mila euro per ettaro. Questa situazione è stata al centro dell’Assemblea annuale di Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia, tenutasi a Roma.
Il profilo delle nuove professioni in agricoltura
Figure professionali emergenti
Negli ultimi anni, il panorama agricolo ha visto l’emergere di nuove figure professionali necessarie per la gestione moderna delle aziende agricole. Il data analyst, ad esempio, gioca un ruolo cruciale per analizzare i dati riguardanti la produzione agricola, il mercato e le tendenze climatiche. Il green manager, d’altro canto, è responsabile della sostenibilità ambientale delle pratiche agricole e della riduzione dell’impatto ecologico. Altri ruoli includono il biodiversity champion, che si occupa di promuovere la biodiversità e l’ecosistema agricolo, e l’agrinfluencer, che sfrutta i social media per educare e coinvolgere il pubblico sulle tematiche agricole. A sottolineare l’importanza di questi profili è l’ultimo Rapporto 2024 Pianeta Psr, che evidenzia che in Italia ci sono circa 53 mila imprese agricole a conduzione giovanile, un numero in calo che pone interrogativi sul futuro del comparto.
La sfida dell’accesso alla terra
Nonostante l’interesse crescente per le nuove professioni agricole, i giovani imprenditori devono affrontare una difficoltà significativa: l’accesso alla terra. Con un costo medio di 29 mila euro per ettaro, l’acquisto di terreni risulta essere un ostacolo difficile da superare per le nuove generazioni. Questo problema è esacerbato da un invecchiamento demografico del settore e dall’abbandono delle aree rurali, in cui i giovani sono particolarmente colpiti. Secondo dati rilasciati, il tasso di abbandono dei giovani nelle aree interne è il doppio rispetto a quello della popolazione generale, con un aumento del 6%. La mancanza di terreni accessibili e la continua fuga dai villaggi rappresentano una seria minaccia alla vitalità del settore.
Produttività giovanile e opportunità di crescita
Performance economica delle aziende agricole giovanili
Malgrado le sfide, le aziende agricole gestite da giovani mostrano un potenziale di crescita altamente competitivo. Le statistiche rivelano che le imprese under 40 superano la media europea, generando un fatturato medio di 82,5 mila euro, rispetto ai 50 mila euro delle aziende gestite da imprenditori più maturi. Inoltre, la produttività per superficie è impressionante: con 4,5 mila euro per ettaro, l’Italia si colloca ben al di sopra della media europea. Questi dati dimostrano che i giovani imprenditori agricoli hanno la capacità di innovare e di adattarsi a un mercato in continua evoluzione.
L’agricoltura 4.0 e il futuro del settore
Un altro aspetto rilevante è la specializzazione dell’agricoltura italiana in coltivazioni a elevato valore aggiunto e l’espansione dell’agricoltura 4.0, un mercato che vale circa 2,1 miliardi di euro e cresce annualmente dell’8%. Questo ambiente innovativo richiede competenze e soluzioni tecnologiche avanzate, rendendo ancora più importante l’intervento e l’impegno dei giovani nel settore. La digitalizzazione e l’uso di tecnologie smart sono fattori determinanti per il futuro del comparto, consentendo alle aziende di migliorare efficienza e sostenibilità.
Competenze e supporto necessario
Il presidente nazionale di Agia-Cia, Enrico Calentini, sottolinea che è fondamentale abbandonare i luoghi comuni sul settore e comprenderne le reali esigenze. Non basta possedere un pezzo di terra per avere successo in agricoltura; sono necessarie competenze tecniche specifiche, un capitale iniziale adeguato e un supporto finanziario solido. Calentini evidenzia l’importanza delle soft skill manageriali, poiché le competenze relazionali e di gestione sono essenziali per affrontare le sfide del mercato attuale. Tuttavia, tutto ciò deve essere supportato da un contesto che offre infrastrutture e servizi adeguati per facilitare l’attività agricola e integrarsi con le dinamiche globali.