Il recente rinnovo del contratto integrativo per gli operai dei caseifici di Parmigiano Reggiano segna un importante passo avanti per il settore. Questo accordo, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2026, è stato siglato tra le principali associazioni datoriali e i sindacati, evidenziando l’impegno di tutte le parti nel garantire un contesto lavorativo e retributivo adeguato.
Dettagli dell’accordo: base e durata
Un rinnovo significativo
La firma del nuovo accordo è avvenuta tra Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, Legacoop Agroalimentare Nord Italia e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil. Questo rinnovo contrattuale interessa un settore crucialmente importante per l’economia dell’Emilia-Romagna, notoriamente legato alla produzione di Parmigiano Reggiano.
La durata dell’accordo, fissata fino alla fine del 2026, consente una programmazione a lungo termine delle politiche retributive e lavorative. Le centrali cooperative hanno evidenziato come questo accordo non solo sostenga i lavoratori ma anche promuova una maggiore produttività e qualità del prodotto, un aspetto fondamentale per mantenere competitivo il Parmigiano Reggiano sui mercati nazionali e internazionali.
Il settore del Parmigiano Reggiano: numeri e caratteristiche
La produzione e il suo impatto economico
Nel comprensorio del Parmigiano Reggiano operano circa 300 caseifici, che annualmente producono circa 4 milioni di forme di formaggio. Di queste, quasi il 70%, equivalenti a circa 2,4 milioni di forme, proviene dalle 189 cooperative di produzione che operano nella regione, con 173 di queste situate in Emilia-Romagna. Ciò sottolinea l’importanza del latte conferito dagli allevatori, che è il fondamento dell’intero processo produttivo.
Il Parmigiano Reggiano non è solo un prodotto alimentare, ma rappresenta un patrimonio culturale e gastronomico, contribuendo in modo significativo all’economia locale attraverso l’occupazione e l’indotto economico generato. La categoria di prodotti DOP, come il Parmigiano Reggiano, si distingue per il suo legame con il territorio e le pratiche tradizionali, rendendolo un simbolo della qualità italiana.
Contenuti dell’accordo: premi e remunerazione
Incremento salariale e premi collegati alla qualità
L’accordo integrativo si propone di integrare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro firmato a maggio, il quale ha previsto un significativo aumento salariale medio mensile di 280 euro lordi. Questo intervento mira a garantire una giusta remunerazione per i lavoratori, in linea con i costi crescenti di produzione del latte e le sfide del mercato.
Uno degli aspetti distintivi di questo accordo è l’introduzione di premi variabili. I premi collegati alla qualità del Parmigiano Reggiano che verrà prodotto potranno aumentare fino al 5% nel corso degli anni di vigenza del contratto. Il sistema di premi, tuttavia, prevede che possano essere soggetti a correttivi in base al prezzo di vendita del formaggio, cosa che impatterà direttamente sulla remunerazione dei soci dei caseifici.
Le delegazioni datoriali hanno giustificato questa impostazione al fine di bilanciare i costi in aumento per la produzione di latte, evidenziando l’importanza di garantire al contempo remunerazioni giuste e sostenibili per i lavoratori e per i produttori di latte. Questo approccio si propone non solo di tutelare i diritti dei lavoratori, ma anche di salvaguardare la tracciabilità e la qualità del Parmigiano Reggiano, fondamentale per la sua reputazione a livello globale.