L’adozione di tecnologie avanzate in agricoltura è fondamentale per il futuro del settore primario in Italia. Durante il convegno “Agricoltura, sostenibilità ed innovazione: le sfide per coltivare il nostro futuro“, tenutosi alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, è emersa la necessità di un cambiamento radicale nel modo in cui il Paese affronta le sfide agricole. Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, ha evidenziato come l’Italia stia ritardando rispetto ad altri Paesi nell’implementazione di queste tecnologie, sottolineando l’urgenza di una nuova politica agraria.
La tecnologia in agricoltura: un’opportunità da non perdere
Le sfide tecnologiche in agricoltura
Il settore agricolo sta attraversando una fase di trasformazione grazie all’introduzione di innovazioni tecnologiche. Secondo Gian Marco Centinaio, l’adozione di tecniche come le Tecniche di Evoluzione Assistita rappresenta un’opportunità significativa per migliorare la produttività e la sostenibilità delle coltivazioni. La provincia di Pavia è stata pioniera in Europa in questo ambito, ma il vicepresidente del Senato ha avvertito che il progresso deve essere accompagnato da un supporto adeguato, sia a livello nazionale che europeo.
Una politica europea più incisiva
Centinaio ha sottolineato l’importanza di sviluppare una nuova politica agricola che non si limiti alla distribuzione di fondi, ma che contempli una strategia ben articolata per la salvaguardia delle aree agricole. “È necessario pianificare in modo strutturato,” ha affermato. Il confronto con altri Paesi, come la Spagna, evidenzia come un approccio più coordinato possa favorire lo sviluppo del settore. Questo non solo garantirebbe una maggiore competitività all’agricoltura italiana, ma contribuirebbe anche alla preservazione delle terre agricole.
Potenzialità del settore primario italiano
La biodiversità italiana e le sue eccellenze
L’Italia è rinomata per la sua biodiversità agricola, contando una varietà di prodotti di alta qualità. Con 545 specie di vitigni, 2000 varietà di frumento duro e 150 varietà di riso, il Paese ha una posizione privilegiata nel mercato globale. Centinaio ha evidenziato l’importanza di sostenere queste eccellenze, che non solo arricchiscono il palinsesto culturale italiano, ma rappresentano anche un valore economico significativo.
Le difficoltà e le sfide attuali
Tuttavia, il panorama non è completamente roseo. Nel 2022, la produzione agricola italiana ha subito una flessione del 2,5%, principalmente a causa di eventi climatici avversi come la siccità. Questo ha portato a una forte dipendenza dalle importazioni, con il Paese che ha importato beni agricoli per 64 miliardi di euro a fronte di esportazioni di 63 miliardi. L’inefficienza di questo sistema deve essere affrontata con un approccio integrato, che coinvolga ricerca, innovazione e collaborazione tra vari attori.
Il progetto di “Pavia città del riso”
Sostegno per il settore risicolo
Durante il convegno, è emerso il progetto “Pavia città del riso“, presentato dal sindaco Michele Lissia. Centinaio ha offerto il proprio sostegno in Parlamento, riconoscendo l’importanza della provincia di Pavia come leader nella produzione risicola in Europa. “Abbiamo una storia e un prodotto di qualità,” ha affermato il sindaco, sottolineando le competenze dei ricercatori locali. Questa iniziativa rappresenta un passo avanti verso la valorizzazione delle risorse locali e può fungere da modello per altre aree agricole del Paese.
Un futuro di innovazione e crescita
Il progetto di “Pavia città del riso” mira a creare un sistema integrato che promuova l’innovazione nel settore risicolo, garantendo al contempo la sostenibilità e la qualità del prodotto. Questo approccio potrebbe favorire non solo il settore agricolo locale, ma anche l’intera economia regionale, proiettando Pavia come un punto di riferimento per la produzione di riso di alta qualità in un contesto europeo e globale. La sfida per l’Italia consiste nell’accogliere e integrare queste innovazioni per restare competitiva in un mercato in continua evoluzione.