Nuove raccomandazioni della Commissione europea per il settore vinicolo: espianti, finanziamenti e promozione

Nuove raccomandazioni della Commissione europea per il settore vinicolo: espianti, finanziamenti e promozione - Fornelliditalia.it

L’incontro del Gruppo di alto livello della Commissione europea ha portato alla delineazione di importanti raccomandazioni per il settore vinicolo dell’UE. Tali suggerimenti mirano a garantire un equilibrio tra la necessità di espianti e la salvaguardia del patrimonio socioeconomico e ambientale, proponendo un’allocazione mirata delle risorse finanziarie.

Le raccomandazioni sugli espianti e i finanziamenti

Criteri per gli espianti

Nel contesto delle raccomandazioni formulate, gli espianti vengono considerati attraverso un approccio condiviso, che ricerca un compromesso sostenibile tra l’offerta e la realtà socioeconomica delle diverse regioni vinicole. La bozza del Gruppo di alto livello suggerisce che gli espianti debbano essere affrontati con un impiego di finanziamenti nazionali piuttosto che attingere dai Fondi strategici europei, come il Piano Nazionale di Sviluppo .

In particolare, il documento chiarisce che i vigneti posizionati in aree di alto valore paesaggistico — come i pendii e i terrazzamenti, e le varietà vitivinicole con rilevanza genetica — dovrebbero essere considerati a rischio di abbandono. Queste aree, ricche di biodiversità e tradizioni, rappresentano una parte fondamentale del patrimonio culturale e naturale europeo, e potrebbero beneficiare di un sostegno volto a preservare la loro vitalità.

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Finanziamenti per il settore vinicolo

L’Unione italiana vini ha sostenuto attivamente queste raccomandazioni, evidenziando l’importanza di mantenere un pacchetto di fondi specifici per le “misure attive”. Questi finanziamenti sono essenziali per affrontare le sfide del mercato e le mutate dinamiche di consumo. La proposta di flessibilità nella gestione delle autorizzazioni e del potenziale viticolo è vista come un fattore cruciale per promuovere la competitività del settore, in un contesto di crescente concorrenza e incertezza.

In ottica di rilancio, è stato proposto dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste l’uso dei fondi del Pns per reinvestimenti nel settore vinicolo. Tale misura potrebbe fornire un’importante spinta alle economie locali, consentendo ai produttori di affrontare le fluttuazioni del mercato e di potenziare le loro strategie di promozione e distribuzione.

Semplificazioni e nuove norme per i vini dealcolati

Novità nell’etichettatura e nella commercializzazione

Oltre alle questioni riguardanti gli espianti e i finanziamenti, l’incontro ha posto l’accento sulla necessità di semplificare la normativa per i vini dealcolati. Questi nuovi vini, sempre più richiesti sul mercato, necessitano di una regolamentazione chiara che favorisca la loro commercializzazione. Le raccomandazioni includono una rivisitazione delle norme sull’etichettatura digitale, per facilitarne l’accesso da parte dei consumatori.

Il settore vinicolo europeo, in continua evoluzione, ha bisogno di strumenti normativi agili e aggiornati che supportino le nuove tendenze di consumo, incluse quelle relative a vini a bassa gradazione alcolica. L’inserimento di regole più flessibili sull’etichettatura potrebbe anche spalancare le porte a una maggiore innovazione nelle pratiche di vinificazione e promozione.

Promozione e valorizzazione della qualità

Infine, le raccomandazioni non trascurano l’importanza della promozione. È stato suggerito di estendere i termini di sostegno per le misure promozionali, permettendo ai produttori di consolidare la propria posizione sul mercato. Il rafforzamento delle attività promozionali è essenziale per garantire che i vini europei possano competere efficacemente a livello globale e valorizzare la loro qualità distintiva.

Il documento conclusivo, previsto per il 16 dicembre, promette di presentare ulteriori dettagli sulle strategie proposte e sulla loro attuazione, delineando un piano strategico per il futuro del vino nell’UE.

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